-Capitolo 15-

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Levi's pov

La posai per terra, lasciandola abbastanza a bocca aperta e sorrisi.

<<Mi dispiace ma non sono in vena ora>> dissi lavandomi i capelli.

<<Ma... Ma tu sei sempre in vena!>> esclamó scocciata.

<<Non ora>> risposi prendendo lo shampoo.

<<Sei incredibile>> disse lei sbuffando.

<<Lo so, modestamente sono unico, non esiste nessuno come me>> affermai.

<<Per fortuna>> rispose lei.

Dopo essermi lavato, e dopo esserci vestiti tornammo in cella, anche se poco dopo T/N se ne andó visto che si era fatto tardi.

Passarono i due giorni era il momento.

Ero nella mia cella col mitragliatore che mi aveva portato T/N il giorno prima, carico, perfetto.

Mi aveva inoltre portato una divisa da guardia, con anche le armi, insomma, sarei stato irriconoscibile.

Guardai l'orario dall'orologio appeso.

Aveva detto alle sette di sera precise, manca poco.

Tre...

Due...

Uno.

La porta venne sfondata, e vidi subito Floch.

<<Venga! Si sbrighi!>> disse Floch.

Io risi e mi alzai, le pareti avevano assunto un color cremisi a detta mia stupendo.

<<Vedo che ve la state cavando bene mhm?>> chiesi con l'arma in mano.

<<Siamo tuoi seguaci per un motivo>> disse lui sorridendo.

<<Così seguace che hai una cimice per registrare tutto al collo>> dissi puntandogli la pistola in fronte e sparandogli prima che potesse dire qualcosa.

Pezzo di merda, credeva che non me ne sarei accorto.

Mi allontanai sporco di sangue di sangue, o almeno la divisa.

Mi sentì puntare un fucile alla schiena, che palle.

<<A-adesso arrenditi>> disse lui.

Ma stiamo scherzando vero?

<<Ma sì certo! Diciamo ad un pazzo omicida di arrendersi, guarda ora lo faccio, vuoi anche un dessert?>> chiesi stringendo l'arma in mano.

<<Zitto, ora sei tu quello che sta per morire>> disse sicuro di sè.

<<Mi dispiace>> dissi.

<<per cosa sei dispiaciuto adesso?>> chiese titubante.

<<Per questo>> affermai sparandogli alle palle facendolo urlare dal dolore.

<<vedi? Ora sei donna, non sei contento?>> chiesi guardandolo.

Incredibile, anzi direi troppo facile.

Gli sparai varie volte al petto continuando a ridere.

<<Cazzo! È tutto così perfetto!>> urlai soddisfatto.

Sorrisi e mi ricordai di una cosa.

<<Erwin! Dove ti nascondi?>> chiesi camminando tra i corridoi passando tra i cadaveri.

<<Dai non fare il codardo! Voglio solo fare un gioco con te>> dissi controllando in un ufficio, ma era vuoto.

<<Non mi far arrabbiare, sono così gentile che ho deciso di farti morire velocemente! >> esclamai.

Uno sparo colpì il muro vicino a me, mi sfioró di striscio.

Davanti a me c'era Erwin con i capelli spettinati, che aveva la pistola in mano contro di me.

Mi chinai subito, evitando un altro proiettile.

<<come hai fatto a scappare!? >> urlò.

<<ringrazia la tua cara psichiatra brutto bastardo!>> urlai sorridendo.

<<Io ci ho messo così tanto per curarla e mi fa questo?! >> disse incazzato, che carino.

<<Quindi è vero che è Harley Quinn eh? Dai non sono arrabbiato>> dissi facendo spallucce.

<<Non è il punto, il punto è che ora ti ammazzo! >> urló ricaricando la pistola.

Non voglio ucciderlo ora, voglio giocare, e tu Erwin sei la mia preda.

Gli puntai la pistola contro, e lui fece lo stesso.

<<Uhuhu interessante! Adesso sì che le cose si fanno eccitanti!>> dissi ridendo.

<<Vedremo come riderai quando ti spareró dritto alla gola pazzo di merda>> disse serio.

<<Ma come sei noioso, sei così frustrato che la tua amata dipendente preferisce questo pazzo di merda a te?>> chiesi sorridendo.

<<a malapena ti conosce, non credere che ti ami o cazzate varie>>

<<Ma cosa me ne fotte se mi ama o mi odia? Non è tutto sto granché>> dissi sospirando tenendo il dito sul grilletto.

<<Hai ucciso anche quello studente vero?>> chiese.

<<Ma va Sherlock?! Cosa ti aspettavi? Che ci andassi a prendere un the?>> chiesi sbuffando.

<<Dov'è T/N? >>

<<A casa sua, come le ho chiesto, in fondo anche io un pó di pena la trovo ogni tanto >> affermai.

Restó in silenzio.

<<Posa l'arma o l'ammazzo>> dissi.

<<Non credere che tu riesca ad ucciderla così facilmente, sei considerato superiore solo perché sei poi temuto>> disse il biondo.

<<Scommettiamo che dopo essermela portata a letto una coltellata al petto riesco a dargliela facilmente?>> chiesi.

Si morse il labbro inferiore dal nervosismo.

<<Posa l'arma Erwin, ho la vita tua e di T/N in mano, lei pende dalle mie labbra>>

<<No, lei può ucciderti quando vuole>> disse sicurissimo Erwin.

<<Ma tu non puoi, quindi se non vuoi fare la fine di tutto il tuo personale ti conviene smetterla di fare l'eroe>>

<<Vedo che non tieni alla tua dolce e innocente psichiatra come credevo>> dissi facendo il finto offeso.

<<No, va bene, faccio come dici tu>> disse insicuro.

Sospirò e buttò giù l'arma.

Scacco matto Erwin Smith.

<<Non hai molta fiducia di T/N vedo, ma hai fatto la scelta giusta>> dissi prendendo la pistola.

Mi sentì spingere da dietro, trovandomi a pancia in su e sdraiato per terra.

C'era T/N sopra di me che mi puntava una pistola.

Angolo atroce

Chi è che ha cambiato il campitolo alla fine?

IO! Vabbè, tanto nulla della mia storia è programmato.

Mi riporti alle mie origini ❤︎Levi x Reader❤︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora