-Capitolo 18-

827 52 314
                                    

T/N's pov

Levi si mise una giacca viola con sotto una camicia bianca, pantaloni dello stesso colore della giacca e scarpe nere.

<<Ah Puddin' sei così carino!>> dissi aggrappandomi al suo braccio.

<<Vedi di non provocarmi così tanto se ci tieni al tuo culo>> disse schietto.

<<cosa facciamo insieme per prima cosa?>> domandai.

<<Intanto fammi vedere cosa sai fare con quella mazza, andiamo, ho delle cavie>> disse prendendomi per mano, la quale era guantata.

Andammo nel piano più profondo di tutto l'edificio, ed era praticamente buio.

<<Vediamo come te la cavi, prima stiamo entrambi a mani nude>> disse lui in mano.

Io annuì, non mi interessava davvero quello che mi avrebbe fatto, in fondo è solo frainteso.

Gli corsi incontro e gli tirai un calcio, che peró lui schivó, afferrandomi per una caviglia e facendomi cadere per terra.

Ne approfittai per tirargli un calcio alla caviglia per buttarlo a terra e mettermi sopra di lui.

Mi tiró una ginocchiata abbastanza forte allo stomaco per spostarsi, e successivamente prese una tavola di legno da vicino rompendomela sulla schiena ridendo.

A fatica gli tirai un calcio alla guancia, riuscendo peró a farlo vacillare per infine buttarlo contro il muro.

Mi avvicinai a lui chinandomi, con la schiena abbastanza dolorante.

Mi prese per un braccio e mi bació.

Mi sistemai tra le sue gambe approfondendo il bacio, e lui mi mise le mani tra i capelli.

<<Perfetta, andiamo a farci una doccia?>> chiese lui.

Io annuì sorridendo, dimenticandomi completamente quello che mi aveva fatto prima.

Andammo in bagno dove mi spogliai, e lui fece lo stesso per poi entrare in doccia.

Mentre aprì l'acqua mi toccò la schiena, dove si era formato un livido violaceo, che al contatto mi fece male.

<<Mi ami giusto?>> chiese stringendomi a sè da dietro mentre l'acqua ci cadeva addosso.

<<Ovviamente, sennó non mi sarei buttata nell'acido per te>>

<<E sai che mi dispiace giusto?>> chiese.

<<certo>> affermai.

Lui mi scolló di dosso buttandomi contro la parete della doccia, facendomi sbattere la spalla.

<<Bugiarda>> rispose seccato.

Io mi sfregai la spalla anche se aumentai il dolore, e mi avvicinai a lui.

<<Mi dispiace>> dissi senza motivo abbracciandolo.

<<Va bene, sei perdonata >> rispose ricambiando.

<<Sei il migliore>> dissi.

<<Non so perché mi sia truccato se dopo mi sarei lavato comunque>> disse mentre il trucco gli colava sulle guance.

<<Però sei comunque fantastico>> dissi.

Lui mi prese il viso tra le mani e mi bació, assaporando il rossetto alla ciliegia.

Mi misi leggermente in punta di piedi, e gli misi le braccia intorno al collo.

<<Non vedo l'ora di fare un crimine con te>> disse sorridendo.

<<Anche io Puddin'>> riposi contenta.

<<solo una regola, solamente io posso battere Steelman>> disse stringendo la presa sul mio viso con la mano.

<<Certo!>> dissi comunque felice.

<<Brava>> rispose.

Ci finimmo di lavare e uscimmo dalla doccia, avevamo altro tempo per dormire.

Levi mi prestó una sua maglietta, e meglio non fare domande sul perché avesse anche intimo da donna.

Ci sdraiammo nel suo letto, finalmente siamo solo io e lui.

Mi piacerebbe però che mi dicesse ti amo, non gliel'ho ancora sentito dire, ma ce la farò sicuramente!

<<ti vedo pensierosa, a cosa pensi?>> chiese.

<<Tu prima me l'hai chiesto, e ora te lo chiedo pure io. Mi ami?>> chiese.

<<Ma zitta e basta>> disse.

Io ci rimasi un pó male, e Levi lo notò.

<<senti non sono bravo con le parole>> disse stringendomi a sè.

<<Va bene>> dissi sorridendo, per finta questa volta.

<<Bene, così devi fare>> rispose sdraiandosi dandomi le spalle.

Cercai di trattenere una lacrima, ed osservai quello che avevo notato qualche ora fa.

Un piccolo tatuaggio sul collo, due farfalle nere, è così familiare ma proprio non so dove l'abbia già visto.

Ne avevo uno anche io, ma erano due uccelli, con le ali spiegate.

Restai a girarmi e a rigirarmi sul letto, e presi di nascosto il telefono di Levi appoggiato al comodino.

Andai sui suoi contatti, e c'erano solamente nomi di supercattivi, tranne uno in fondo alla lista.

Era memorizzato col nome di "Canary" chissà chi poteva essere.

Su whatsapp non c'erano chat con lei anche se aveva il numero, e l'ultimo accesso risaliva a dieci anni fa.

La sua immagine profilo era solo anonima, nulla, nessuna descrizione, nessun gruppo in comune, niente di niente.

Era forse la sua amante questa Canary?

Non voglio nemmeno pensarci, Puddin' mi ama vero?

Ha detto che non ha mai avuto una fidanzata, quindi non credo avessero o abbiano questo genere di rapporto.

Continuai a controllare, e notai una cosa, dopo molto.

Il suo codice URL conteneva dei codici, codici morse se si guardava in verticale.

Vidi Levi girarsi dalla mia parte.

Per fortuna stava ancora dormendo, sennò sarebbero stati cavoli amari.

Iniziai a tradurre.

T...

I...

R...

<<Ti amo>> mi disse Levi.

Arrossì di botto e persi la concentrazione.

<<Canary>>

Angolo atroce

I segni del loro rapporto tossico iniziano a farsi sentire, ma ora ci sono tre domande fondamentali.

-Levi ama T/N?

-Il loro rapporto resterà così oppure migliorerà?

-Chi è Canary?

Mi riporti alle mie origini ❤︎Levi x Reader❤︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora