-Capitolo 10-

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T/N's pov

Detto questo, Erwin se ne andó e raccolsi la camicia di forza mettendola a Levi.

<<Avremo tutto il tempo per continuare>> affermó.

A testa bassa lo riportai nella sua cella senza dire nulla per poi chiudere la porta.

Andai nell'ufficio di Erwin dove mi sedetti davanti a lui.

<<Dottoressa Quinzel>> disse lui assottigliando lo sguardo.

È il mio nome quindi?

O almeno avrei voluto dirgli questo.

<<Io dopo che ho sudato sette camicie pur di farti guarire, perciò ti affido dopo tempo un paziente più malato di te. >> inizió

<<E dopo un giorno ci vai a letto? >> chiese lui.

<<Cosa?! No! È un fraintendimento!>> dissi alzandomi.

<<Senti. Verrà affidato a qualcun altro>> disse lui.

<<cosa?! No te lo scordi, sono l'unica che puó aiutarlo >>

<<Mentre ti fai sbattere al muro? >> chiese.

<<Ma ti sembra una cosa da dire? >> chiesi.

<<Ti sembra una cosa da fare? Tra tre giorni sarai sostituita, e licenziata, ho cambiato idea>> disse invece.

<<Cazzo! >> urlai per poi uscire dall'ufficio andando nella cella di Levi.

<<Ti sentivo urlare fino a qua>> disse seduto.

<<Sei un pezzo di merda! >> urlai con le lacrime agli occhi mentre mi sedetti mettendomi le mani tra i capelli.

<<Io? >> chiese.

<<Secondo te?! >> chiesi con gli occhi lucidi.

<<Che ti ha detto di tanto male? >> chiese scocciato.

<<Tra tre giorni mi licenzia, sarai affidato ad un altro psichiatra>> dissi prendendo un respiro profondo per calmarmi.

<<Perché lavori per lui? Se sei psichiatra basta che cambi ospedale.>> chiese Levi.

Non capisce, Erwin mi ha detto che finché lavoro con lui non avrebbe detto a nessuno dei miei precedenti, ma se mi licenzia la storia è un'altra.

<<Tu... Non capiresti>> dissi alzandomi per togliergli la camicia di forza.

Successivamente scoppiai in lacrime, era stupido sì, ma avevo perso tutto, e dovevo sempre trattenermi, ma ho bisogno di liberare lo stress.

<<Cazzo... Tranne quando uccidevo qualcuno nessuno mi ha mai pianto davanti... Che faccio? >> chiese più a sé stesso.

Cercai di trattenermi ma proprio non ce la facevo.

<<Vuoi per caso che ti baci? Che ne so>> disse lui azzardando.

Io mi girai verso di lui e lo abbracciai semplicemente.

Rimase un pó sconvolto e non sapeva cosa fare.

<<È da tanto che qualcuno non mi abbraccia>> disse lui ricambiando in modo goffo.

<<siamo in due allora>> affermai facendomi scappare un sorriso.

<<Quindi tra tre giorni ti dirò addio?>> chiese.

Annuì leggermente e mi staccai asciugandomi le lacrime.

<<Cazzo, dovrò sorbirmi un altro medico che mi farà le solite domande?>>chiese scocciato.

<<Per tua sfortuna sì>> dissi guardandolo.

<<Adesso non lavori più per Erwin perciò>> disse sedendosi sul tavolo.

<<Direi di no... >> risposi.

<< Quindi posso dirti qualcosa in più su di me se mantieni il segreto>> chiese portandosi un dito davanti alla labbra.

Io mi avvicinai curiosa.

<<Vediamo... Ho vent'otto anni, sono nato il 25 dicembre e non ho mai avuto una fidanzata>> ammise lui.

Diceva cose stupide, cose del genere, ma che riuscivano a tirarmi su di morale.

<<Non ci credo, mai avuto una ragazza? >> chiesi.

<<Mhm... No, interessata? >> chiese sorridendo.

<<No! >> esclamai.

<<Certo, e invece tu? >>

<<beh ho avuto i miei successi in amore>> ammisi sorridendo.

<<Posso sapere i loro nomi? >> chiese guardandomi.

<<interessato? >> domandai facendo la stessa domanda.

Lui si fece scappare una semplice risata, migliore di tutte quelle da psicopatico.

<<Appena ne ho l'occasione lo psichiatra lo uccido >> disse Levi.

<<Certo nemmeno hai una pistola>> risposi.

<<e questa cos'è? >> chiese prendendo in mano la pistola.

<<Questa devo impararla...>> affermai annuendo.

<<Oh dottoressa>> disse ad un tratto.

<<Mhm->> non feci in tempo a dire che mi puntó la pistola in fronte.

<<Non credevo fossi così imprudente>>

<<Potrei dire lo stesso di te>> risposi prendendolo per il polso mettendoglielo dietro la schiena facendogli aderire lo stomaco contro il tavolo.

<<Pensavo di averti fregata>> disse girando la testa appoggiando la guancia al tavolo per guardarmi.

<<Pensavi male>> dissi sorridendo.

<<Come sai tutte queste tecniche?>> chiese curioso.

<<Non posso avere i miei segreti? >> domandai facendolo girare sistemandomi tra le sue gambe, mentre lui invece questa volta aveva la schiena contro il tavolo.

<<Mi dispiace ma con me no>> disse scambiando le posizioni bloccandomi i polsi ben separati tra loro con due mani.

Si sistemó meglio tra le mie gambe, e si chinó leggermente appoggiando gli avambracci tra la mia testa e le braccia.

<<Non ti stai comportando bene ultimamente sai? >> chiese guardandomi mentre i capelli corvini gli ricadevano sul volto.

Prese la pistola puntandomela nuovamente in fronte.

La cosa strana è che era inaspettatamente eccitante, sopratutto sapendo che non avrebbe sparato.

<<È bello vederti sotto di me sai?>> chiese mordendosi il labbro inferiore.

<<Ho notato>> risposi a tono.

<<Non hai paura che possa ucciderti?>>

<<No, a dire il vero ora ho altre cose a cui pensare>> dissi riferendomi alla sua erezione che premeva contro io tessuto dei miei pantaloni.

<<E come sai che non ti pianteró un proiettile in fronte? >> domandó curioso della risposta.

<<Perché ti farò uscire da questo posto>>

Angolo atroce

SBAM AMICI ECCO UN ALTRO CAPITOLO CON UN SACCO DI SEXUAL TENSION.

Mi riporti alle mie origini ❤︎Levi x Reader❤︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora