18 Gennaio 2002 venerdì
LETTERA PER ADI
Sono ritornata a casa con un cuore infranto dalla ragione che lo domina. Pensavo che il rientro nella mia terra mi aiutasse a superare la crisi che avevo dentro, ma invece così non è stato. Sono partita con un solo pensiero: non vederti mai più, ma sono poi ritornata con una voglia scatenata di abbracciarti. Nonostante tutto penso che sto cercando solo il mio male, perché una persona normale non può stare male per uno come te ... troppe cose ho imparato su di te e purtroppo sono cose molte brutte! Prima la storia che hai avuto con la svizzera, poi che sei andato con degli uomini, poi che sei stato con una donna sposata tra l'altro affetta da aids e per finire che qualche volta tiri di coca. Mi domando a che serve scriverti ancora, perché mi ostino a volerti mandare questa lettera ... e a cosa possa servire ... sinceramente a niente! Ecco la risposta! Forse solo a farmi sentire meglio con me stessa e forse solo per farti capire cosa ti stavo dicendo quel giorno quando mi sono fermata a parlare con te. La rabbia che avevo dentro era davvero tanta e quel tuo mentire davanti alla verità mi faceva ancora più rabbia. Non è tanto per le cose che hai fatto che mi hanno fatto arrabbiare, ma la menzogna. Sai penso che se tu trovassi una ragazza a posto, forse riuscirei anche ad essere contenta, molto probabilmente non avrei più questa angoscia, sapere che stai bene senza quel dover fare delle cose che distruggono la tua vita mi renderebbe felice. Sinceramente se tu eri una persona diversa, una persona a posto, questa volta sarei tornata lì con l'intento di portarti in Italia, sempre se tu lo avessi voluto, ma tu, come tutti i dominicani, avete la falsità incollata in faccia, pronti a prostituirsi per qualche soldo, senza pensare alle conseguenze che portano certe malattie come l'aids. Egoisti e allo stesso tempo superficiali, ingannate anche quei pochi che vogliono farvi del bene. So che, come dice quella lettera che mi arrivò (chiaramente non scritta da te, forse da tua mamma o da qualcun altro, ma non da te,) che diceva che io non posso immaginare come possa essere la vita lì ... oh!! Si lo so! Eccome se lo so! Io non riuscirei mai ad abitarci. Sapete essere tutti amici davanti ma anche tutti nemici dietro. C'è l'invidia, c'è falsità tra di voi! C'è troppa delinquenza e troppa prostituzione. Parlate di amore quando neanche sapete cosa significa ... È troppo profonda e troppo importante e a volte dimentico che tu hai solo 16 anni o giù di lì e che a quell'età non si sa niente di amore, a 16 anni è solo puro divertimento. Vedi Adì ritornare lì e rivederti mi ha fatto solo male. Quel cercare in tutti i modi di evitarti, mi ha solo tormentato di più le mie vacanze. Vorrei non averti mai conosciuto, vorrei non averti mai incontrato così non starei qui a tormentarmi l'esistenza. Spero che tu capisca quello che ti ho scritto e che aiuti a cambiare il tuo modo di vivere. se così non fosse significherebbe solo aver sprecato fiato e che la tua vita, non ha un senso, né tanto meno uno scopo.
14 Marzo 2002 Mercoledì
Questo è un giorno che vorrei scomparisse, un giorno stramaledettamente triste. Oggi pomeriggio ho fatto sopprimere Virgola. Hanno detto che ha avuto un ictus. Inizialmente mi avevano dato qualche speranza, mi dicevano che molto probabilmente si sarebbe ripreso, che gli sarebbe rimasta la testa leggermente inclinata, ma che con il tempo sarebbe andata a posto. Ma così non è stato. Le gambe dietro non lo tenevano più su e i suoi occhi quando mi guardavano sembravano implorassero. È sempre rimasto cosciente e anche oggi, quando gli ho chiesto di darmi la zampina, me l'ha data. Quando gli ho detto che avevo il biscotto mi annusava le mani. Mi sono alzata in piedi e allontanandomi da lui gli dicevo: "Dai Virgola, andiamo ... su alzati che andiamo a casa ..." e lui piangeva, consapevole di non riuscire ad alzarsi. Quando sono arrivata in clinica l'ho trovato sdraiato su un tappeto tutto impregnato dalla sua pipì e l'acqua che gli avevano lasciato da bere era sporca e puzzava. Mi hanno fatto spendere quasi un milione e mezzo e oltre a non avermi ridato il mio amico, gli hanno fatto passare le sue ultime ore nella sporcizia più totale. Sono rimasta con lui fino alla fine, fino a quando il suo cuore ha smesso di battere. 15 anni sono lunghi da vivere insieme, ed è come se fosse morta una parte di me. Sto bene solo quando piango. Piangendo sento meno la morsa che ho alla gola e mi libero del male che ho dentro.
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Come sopravvivere alla propria vita ...
Não FicçãoIl disprezzo per la vita, la voglia di farla finita per non dover soffrire ancora ... Un diario, Iniziato da adolescente, finito da adulta. Ho commesso gravi errori e non ne vado fiera.