30 Giugno 2017 venerdì
Cosa dire ... quando non c'è niente da dire ... il vuoto, un'assenza devastante. Priva di energia, asciutta, sento i battiti del mio cuore , un cuore che fa male. Asciugo queste lacrime, che tanto non servono a niente. Rimango immobile, mentre leggo quello che scrivo, e intanto il tempo scorre ... troppo veloce quando stai bene e troppo lento quando stai male. E dire che lo sapevo e mi dicevo: tanto sei forte e reagirai. Ma ora sinceramente non mi sento poi così forte, anzi tutt'altro. .. e pensare che adesso lui è ancora qui, ma non ancora per molto perché lui domani partirà e al solo pensiero mi sento il cuore così schiacciato che a malapena respiro. Lo sapevo ... si lo sapevo. ..
1 luglio 2017
Preferisco essere considerata strana e complicata piuttosto che una donna facile.
Preferisco aprire il cuore a poche persone piuttosto che aprire le gambe a chiunque.Se n'è andato
In un giorno di sole
Senza parlare
Senza guardarmi,
E io mi son presa
La testa fra le mani
E ho pianto.02/07/2017 Domenica
A distanza di un anno è tornato P. qui a Bologna. Ci siamo baciati, toccati, desiderati. Mi sono fermata qui, perché non ho voluto andare oltre. Avevo paura, paura che ci scoprissero. Se accadeva sarebbe successo un casino. Il mio intuito non sbaglia mai ... difatti dopo pochi minuti è arrivata sua moglie con suo figlio. Si, è stato davvero questione di minuti, minuti che avrebbero fatto capovolgere la sua vita. In cuor mio ho ringraziato Dio di non aver ceduto a quel desiderio tanto forte, lo desideravo, lo volevo, lo amavo, ma non potevo. Tremavo, il mio cuore pulsava forte, il respiro un affanno ... ma ho detto no, con grande fatica ho detto NO, consapevole che non lo avrei più rivisto, consapevole del fatto che quella sarebbe stata l'unica volta ... ho detto NO. Ho detto NO dopo 8 anni che non mi facevo toccare, amare ... HO DETTO NO.
Ora sono sola, Sara è partita per il mare, e io qui a scrivere con un cuore frantumato dal dolore. Mi domando perché mi sono innamorata proprio di una persona impegnata. Questo mi fa stare ancora più male perché mi sento sporca dentro, perché è la prima volta che mi trovo in una situazione dove io sono il terzo incomodo. Dove io sto logorando una famiglia. Mi chiedo cosa è giusto fare. Me lo chiedo ma lo so sai, lo so bene, ma mi chiedo se sono cosi vigliacca da non aver il coraggio di farlo. Cosa fare??? Io lo so cosa dovrei fare ... per il bene suo, per il bene mio, ma più che altro per il suo e per la sua famiglia ... allontanarmi ... magari fingere di essermi invaghita di qualcun altro, inventandomi un amore arrivato all'improvviso. Lui ci rimarrebbe male, forse mi detesterebbe, forse penserebbe che l'ho ingannato, che il mio amore non era vero ... ma glielo farei credere per il suo bene e per il mio.
Lui dalla sua famiglia non si scioglierà mai, l'ho letto nel suo comportamento, l'ho visto nei suoi occhi, ogni volta che guardava suo figlio ... giustamente, e io, sinceramente ero felice per lui, ma anche terribilmente triste perché per quanto ci possiamo amare, io non ci sto a dire niente. Cosa voglio? E perché sto tra loro? Mi ha lasciato una cosa a lui molto cara: un braccialetto. Lo terrò con me sempre, e se un giorno lui me lo richiederà sarò pronta a restituirglielo ma nel frattempo lo stringo tra le mani sognando che lui è qui accanto me a sostenermi in questo pianto.
13 luglio 2017 h.20.16
Ieri sera sono andata a cena da mia cugina. E tra un bicchiere di vino e l'altro abbiamo parlato della mia situazione. E come ben si sa ... " in vino veritas "
Mi ha detto che si chiede come io possa ancora continuare a sopportare una situazione simile, mi ha detto che non vede un orizzonte sul locale che abbiamo aperto. Che il prodotto è obsoleto, che è una cosa degli anni 80 e che non prenderà mai. Mi ha detto che quella è una via di merda e il locale lascia molto a desiderare ... in più con un elemento finto come Ale, tra l'altro odioso, che si mette nel mezzo del portico a chiamare la gente. Si domanda come è messo e come io possa permettere una cosa simile. Siamo a Bologna mi ha detto! E siamo nel 2017!!! Poi ha parlato di come farò un domani che i miei genitori non ci saranno più, che con i debiti che mi ritrovo mi risucchieranno tutto e che a Sara non rimarrà nulla. Le ho risposto che qualsiasi cosa potrà rimanere, verrà intestata a Sara. Mi ha detto che i miei si sono lamentati con i miei zii perchè io chiedo sempre soldi per il lavoro. Ora. a me non risulta di avere sempre chiesto soldi a loro ... a me risulta averlo fatto solo due volte. La prima volta li chiese Ale perchè io non me la sentivo, non volevo, non lo ritenevo giusto, ma con la sua faccia tosta li chiese ugualmente, e ne chiese 10mila euro, che poi restituimmo, quando riconsegnammo il locale. Di quei 10 mila euro 5 mila li misero dentro al mio c/c. In seguito chiesi ai miei genitori 7 mila euro x poter aprire sto cazzo di locale. Altri soldi non ne chiesi, e me ne guardo bene dal farlo. Sono demotivata, afflitta, mi sento in colpa nei confronti dei miei e di Sara, è come se un enorme mattone mi fosse caduto addosso e io non riesco a muovermi. Non so dove sbattete la testa. Non so come proteggere Sara da un futuro spento, arido, vuoto. Mi sento rintronare le parole dure di mia cugina e fanno male, fanno terribilmente male. Se prima avevo un barlume chiamato speranza, ora non ho più nemmeno quella.
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Come sopravvivere alla propria vita ...
No FicciónIl disprezzo per la vita, la voglia di farla finita per non dover soffrire ancora ... Un diario, Iniziato da adolescente, finito da adulta. Ho commesso gravi errori e non ne vado fiera.