11 capitolo - L'ALBERO DI NATALE

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Era sera. Hayley, seduta su uno sgabello del tavolo in cucina, finiva di scrivere la tesina di un articolo. Alla luce giallastra della lampada, si sentiva solo il frusciare della penna sul foglio e il respiro tranquillo della ragazza. Lei guardò l'ora, notando che Mac tardava ad arrivare. Strinse le labbra e riprese a scrivere. Non doveva preoccuparsi inutilmente, probabilmente sarebbe rimasta a dormire da Eric. I secondi ticchettavano ed Hayley canticchiò un motivetto di una vecchia canzone, per tenersi compagnia e per evitare quel silenzio assordante.

Suonarono al campanello e, sollevando lo sguardo, Hayley si chiese chi potesse essere. Mac aveva le chiavi. Magari erano mamma e papà, così corse verso la porta e il suo viso si aprì in un sorriso estasiato. Erano proprio loro.

«Tesoro!» esclamò Stephanie gettandole le braccia al collo. Il profumo familiare della madre, misto alla sua pelle e all'odore di bucato, la riportò con la memoria ai tempi di quando era adolescente. Sua madre veniva in camera e le chiedeva di stare un po' con lei. Hayley accettava, di buon grado, e le chiedeva di non parlare per non disturbarla nella lettura. Se ne stavano per qualche minuto così, in silenzio, poi cominciava proprio Hayley ad attaccar bottone. Ridacchiavano e si raccontavano le loro cose per ore intere.

«Ciao, mamma» la salutò dandole un bacio sulla guancia. «Mi sei mancata».

«Amore, anche tu». Sua madre la sbaciucchiò sulla guancia, lasciandole una scia del suo profumo.

«E a me, non mi saluti?» chiese Luke, suo padre, sbucando dietro Stephanie. Hayley rise e salutò anche lui. Le erano veramente mancati, entrambi. I primi giorni erano stati duri per lei.

La ragazza abbassò lo sguardo e notò che avevano un paio di sacchetti in mano.

«Quelli cosa sono?» chiese, curiosa, facendoli accomodare in cucina.

«Regali di Natale in anticipo. Abbiamo pensato di portarveli stasera per avvantaggiarci» rispose Stephanie consegnandoglieli. Hayley, che non stava più nella pelle, scartò immediatamente il suo. La carta si lacerò sotto le sue dita come burro, mentre il cuore le batteva ancora forte come se fosse ritornata bambina.

«Spero ti piaccia» disse suo padre con tono affettuoso. Le avevano regalato una penna stilografica: le iniziali del suo nome erano incise sul cappuccio della penna e quella se ne stava sdraiata sul suo cuscinetto di pelle, quasi si facesse ammirare. Era davvero stupenda.

«Così potrai usarla per scrivere i tuoi articoli» aggiunse sua madre piegando le labbra in un sorriso. Hayley sollevò lo sguardo sul loro, invecchiato, più rugoso, ma sempre giovanile e sorrise anche lei.

«Grazie, è bellissima»

«Apri anche l'altro pacchetto. Quello è solo un pensiero per abbellire la vostra nuova casa»

Hayley aprì il secondo pacco, e vi trovò dentro un piccolo quadretto con una stampa di un cesto di frutta, appoggiato su un tavolo su uno sfondo violetto. Era molto carino e pensò che sarebbe stato perfetto sulla parete della cucina. Li ringraziò buttando loro dei baci.

«Io posso portarveli il giorno di Natale? Ehm, non li ho ancora comprati»

«Certo che sì» esclamò Stephanie, accarezzandole la mano. «La mia bambina» e il suo sorriso si allargò ancora di più.

«Mamma, sei sempre la solita» si lamentò la ragazza. Alzò gli occhi al cielo.

«Ormai sai com'è fatta la mamma» commentò Luke scuotendo il capo. Sua madre fece spallucce rivolgendosi di nuovo alla figlia.

«Che stavi facendo?»

Hayley sfogliò la tesi incompiuta di fronte a lei. «Tentavo di buttare giù qualcosa per un compito... Stavo aspettando Mac, più che altro, di solito non arriva così in ritardo». Il suo sguardo cadde di nuovo sull'orologio a forma di uovo sulla parete; segnava le dieci ma dell'amica non c'era ancora traccia.

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