14 capitolo - LA NOTTE

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Hayley si guardò allo specchio e si rassettò la toga. Continuò a guardarsi, storcendo la bocca un po'. Non era male, dopotutto. Era incredibile che stava per laurearsi. Quel giorno sarebbe stato il più importante della sua vita, il vero passaggio verso una nuova vita. Si infilò il tocco in testa, sopra i capelli piastrati e si dondolò sui talloni, nervosa. Ne aveva fatta così tanta di strada fino ad ora. Le sembrava ieri che si svegliava alle sette, zaino in spalla pronta per andare al liceo. Ormai apparteneva ad un'altra epoca, e ne sentì una leggera nostalgia. Sotto alla toga si era messa dei pantaloni e una maglietta sfarfallante e scollata, aperta a mo' di goccia sulla schiena. Era inverno inoltrato, per cui aveva optato anche per un giubbotto di jeans. Si sedette sul letto, incapace di decidersi ad alzarsi e prendere la macchina per andare alla cerimonia di consegna. Cominciavano a sudarle le mani. Il cellulare vibrò sul comodino e Hayley lo afferrò subito con le mani scivolose. Era un messaggio di Olly.

Ehi, piccola. Nervosa? Adesso vengo a prenderti. Sarai assolutamente favolosa, lo so. Non preoccuparti. Olly xx

Lei deglutì ma non rispose poiché in quell'istante bussarono piano alla porta.

«Si può?» chiese Mac affacciandosi in camera, con un gran sorriso sul volto. Anche lei indossava la toga, il tocco e si era lasciata i capelli sciolti, come sempre.

«Certo, entra» rispose Hayley facendole posto sul letto. Lei si sedette e restò lì, in contemplazione. «Agitata?» Hayley annuì. «Anch'io» rispose l'amica. «Oggi è un gran bel giorno per noi» Hayley annuì di nuovo.

«Tranquilla, Hayley. Non sei tu a dover fare il discorso di commiato» fece Mac sarcastica, strappandole una risata roca. «Hai ragione» convenne alla fine. «Te la caverai benissimo, vedrai».

«Mmh, sì... Hai già ricevuto qualche offerta?» Per un momento Hayley si chiese di cosa stesse parlando. Poi si ricordò il colloquio di lavoro fatto due giorni prima per una piccola casa editrice. «Sì, dovrebbe arrivare la risposta tra qualche giorno. Spero mi abbiano accettata» rispose insicura, mordicchiandosi le unghie.

«Andrà bene. Anch'io ho fatto domanda. Qual è la casa editrice?»

«La POL. È buona»

«L'ho già risentita, in effetti» disse Mac accarezzandosi il mento. Qualcuno bussò e le ue ragazze sobbalzarono.

«Ehi» le salutò Olly con un sorriso smagliante. Indossava uno smoking nero, mocassini blu e una bella cravatta rossa. Spiccava nitida in mezzo all'oscurità del vestito, color bordeaux scuro, come una lunga striscia di sangue. Hayley spalancò la bocca, involontariamente. Mac la guardò divertita e le tirò su la mascella. Era sbalordita: Olly era stupendo. I capelli dorati erano tirati su e Hayley notò che gli si erano allungati i capelli, in special modo il ciuffo, che gli dava un'aria sbarazzina e gioiosa. Il cuore le sfarfallò violentemente nel petto, pronto a perdere il controllo di fronte a una così bella visione.

Olly la baciò casto sulle labbra, porgendole un mazzo di rose rosse, un piccolo presente per la laurea, come lo definì lui.

«Congratulazioni, Lee! Qua ho un altro regalo» fece sorridendo misterioso, tirando fuori dalla tasca dei pantaloni un pacchetto quadrato, avvolto in una carta argentea. Hayley lo scartò, fremente, scoprendo un nuovo iPod, argentato anch'esso. Si allargò in un grande sorriso. Il suo si era rotto una settimana prima e le era sembrato di perdere un pezzo della sua vita, più di dieci anni di fedele servizio, sbatacchiate e cadute a terra. Dentro c'erano tutte le canzoni che aveva amato e quelle di Olly superavano di gran lunga le altre.

«Ci ho già rimesso tutte le vecchie canzoni. Spero ti piaccia» disse Olly, con uno sguardo affettuoso. Lei gli gettò le braccia al collo e gli stampò un bacio sulla bocca sotto gli occhi felici di Mac.

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