Capitolo 13 - "te ne penti?"

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Levi's P.O.V.

Siamo davanti alle tombe della mia squadra, lastre di marmo senza significato, prive anche del loro corpo sotto terra.

Sono piegato in ginocchio, T/N accanto a me tiene forte la mia mano e lascia che io mi appoggi alla sua spalla.

Mi passa delicatamente le dita fra i capelli corvini, sussurrandomi parole dolci per calmare i singhiozzi che non cessano di uscire dalle mie labbra.

Leggo a stento i nomi dei miei vecchi amici, la vista è offuscata a causa delle copiose lacrime che mi bagnano le guance.

Eppure, in qualche modo, li sento vicini, li vedo nella mia mente sorridermi e dirmi che anche se sono andati via, rimarranno sempre con me ed io con loro.

Non so quanto tempo sia passato, ma appena riapro gli occhi capisco di essere rannicchiato con la testa sulle gambe della C/C, che continua a fissarmi teneramente come se non fosse passato neanche un minuto.

《Come stai adesso?》mi chiede, vedendo i miei occhi stanchi aprirsi.

《Meglio》rispondo senza esitare.

Lei mi regala uno dei suoi sorrisi più belli.

《T/N...》

《Dimmi, Levi》

《Grazie di tutto》le dico, guardandola fissa negli occhi.

《Non dovrai mai ringraziarmi, Levi》mi risponde, passandomi il pollice sulla guancia.

Avvicino la mia mano alla sua, permettendole di sfiorarmi anche quella.

Un forte desiderio si insinua nella mia mente, un desiderio che mi è difficile non assecondare questa volta.

《T/N, posso chiederti una cosa?》mi faccio avanti, raccogliendo tutto il coraggio che ho in corpo.

《Tutto quello che vuoi》

Allungo la mano sul suo viso, avvicinandola a me.

《Posso baciarti?》chiedo, a pochi centimetri dalle sue labbra.

Mi sento come quella volta sette anni fa, quando ci siamo baciati per la prima volta, anche se lei non si ricorda.

Rimane imperterrita, ma riesco a sentire il suo cuore battere più velocemente e il suo respiro quasi bloccarsi tanto diventa impercettibile.

Ho appena scommesso tutto su un semplice gesto, ho appena messo a repentaglio tutto ciò che abbiamo, ho appena rivelato ciò che mi ero ripromesso mi sarei portato nella tomba.

Proprio quando il silenzio comincia a sembrarmi insopportabile ed eterno, arriva la risposta.

Un leggero movimento della testa, un "sì" appena accennato, così impercettibile ma abbastanza intenso ai miei occhi da notarlo.

Così lo faccio.

Faccio combaciare le nostre labbra.

Una miriade di emozioni mi attraversa il corpo, un'amore così forte mi trapassa l'anima.

Questo sarebbe dovuto essere un unico lungo bacio, ma grazie alla C/C non è così.

Non appena mi stacco e dopo averla guardata negli occhi, infatti, lei mi riporta a sé con la stessa foga di quella volta.

Le nostre labbra non fanno altro che allontanarsi e ricongiungersi, fino a che non ci fermiamo per la mancanza d'aria.

《Oh mio Dio》sono le sue prime parole《l'abbiamo fatto davvero》sgrana gli occhi, forse cercando di capire se tutto ciò sia realmente accaduto.

《Te ne penti?》è la prima domanda che le pongo, preoccupato che ci stia ripensando.

《No》risponde senza esitazione《non mi pento mai delle mie scelte》

《In tal caso ti devo rivelare un'altra cosa》

Annuisce, invitandomi a proseguire.

Le racconto di come questa non sia stata la prima volta, di come sette anni fa le nostre labbra si siano incontrate ancora nel corridoio vicino alla mensa.

Rimane sorpresa e subito mi pone un'altra domanda.

《Perché non me l'hai mai detto?》

《Che cosa avrei dovuto dirti? Tu mi avevi baciato da ubriaca, ma io ero sobrio. Come avrei giustificato il fatto che ti avevo desiderata così tanto?》mi siedo per poterla guardare meglio.

Lei sembra non far caso alla mia risposta, inizia a ridere e cade all'indietro portandosi un braccio sugli occhi.

《Ci siamo davvero baciati!》comincia a muovere le gambe in modo frenetico, sorridendo《erano giorni che non facevo altro che desiderarlo》

《Da quando?》

《Da quanto abbiamo letto il libro sotto l'albero》

《Anche io da quel momento non ho fatto altro che desiderarlo》dico, gattonando fino a che non la raggiungo.

Lei mi allaccia le braccia intorno al collo e mi spinge sul terreno, salendomi addosso.

《Ti rendi conto che ci siamo baciati in un cimitero?》mi chiede.

Effettivamente non è proprio l'emblema del romanticismo.

Eppure lo trovo quasi divertente, all'altezza della nostra vita poco convenzionale.

Però succede una cosa: il suo sorriso si spegne all'improvviso, lasciando spazio ad un'espressione di terrore.

Si allontana da me, tenendosi il ventre con una mano.

Preoccupato, le chiedo che succede, ma lei non risponde, si gira verso di me e mi mostra la mano sporca di sangue.

Mi precipito verso di lei, il mio cuore si ferma, riesco a malapena a respirare.

Si accascia al suolo, io le afferro la testa e gliela faccio posare sulle mie gambe, cercando di capire da dove provenga l'emorragia.

Ha una grossa ferita all'addome che sembra essere spuntata all'improvviso.

《Levi》mi passa la mano insanguinata sul viso, segnandomelo con quel liquido rossastro《ti amo》sussurra, per poi chiudere gli occhi.

Comincio a piangere, le tengo il viso fra le mani, la scuoto ma niente sembra funzionare.

Poggio il viso sul suo petto e urlo con tutta l'aria che ho nei polmoni.

Proprio in quel momento apro gli occhi.

《Levi!》mi richiama T/N spaventata《che hai?》mi blocca per le spalle, costringendomi a guardarla.

Piango ancora, più forte di prima.

Era tutto un sogno, a partire dal bacio fino alla sua morte.

Lei mi stringe tra le sue braccia, sussurrandomi di stare calmo, ma è l'ultima cosa che mi serve in questo momento.

È così difficile andare avanti se anche la tua mente ti dona così tanta felicità solo per poi togliertela all'improvviso.

*Spazio autrice*
Quando l'ho scritto mi sentivo particolarmente stronza

In nome di noi due • LevixReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora