Capitolo 18 - "dimmi qualcosa"

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T/N's P.O.V.

Cerco di allontanarmi il più velocemente possibile, con le lacrime che scendono dai miei occhi senza che io possa fermarle.

Ha scoperto tutto, ha sentito ogni mia parola, come potrò ancora guardarlo negli occhi? Come potrò reggere il suo sguardo d'ora in avanti?

Il gas sta per finire e la vista è offuscata, mi gira la testa ed ormai i miei movimenti si susseguono quasi involontari.

Ad un certo punto la spinta che mi teneva in aria cessa e per la prima volta sento il mio corpo pesante.

Uno dei rampini non si attacca all'albero e mi fa perdere l'equilibrio.

Sono più di dieci metri di altezza, se cadrò sarà la mia fine.

Che stupida che sono stata a scappare, andando contro lo stesso consiglio che ho dato ad Hanji solo qualche giorno fa.

Chiudo gli occhi, non avendo il coraggio di vedere la morte, ma prima che io possa toccare terra mi sento prendere all'improvviso.

《Che cazzo pensavi di fare?》la voce di Levi mi riporta alla realtà《volevi ucciderti?》urla preoccupato.

In risposta chiudo gli occhi, incapace anche solo di guardarlo.

Quando finalmente atterra, mi fa sedere e mi affianca, spostandomi i capelli dal volto per assicurarsi che io non sia ferita.

《Apri gli occhi》quasi mi prega.

Io lo faccio.

《Hai sentito tutto, vero?》chiedo subito, sentendo le lacrime ad un passo dall'offuscarmi nuovamente la vista.

《Ogni cosa》mi risponde.

Mi alzo in piedi e lascio cadere l'attrezzatura, cominciando a camminare avanti e indietro pronunciando cose irripetibili.

《T/N》dopo avermi lasciata sfogare per un po', il corvino mi raggiunge e mi ferma, prendendomi per mano.

《No!》la lascio andare《non ti rendi conto di quanto adesso mi faccia male prenderti per mano?》gli punto un dito contro.

《A me fa male da anni》inaspettatamente mi dà questa risposta emblematica.

《Cosa?》chiedo confusa.

《T/N, c'è una cosa che devi sapere》si passa nervosamente una mano tra i capelli《ma mi devi promettere che non mi interromperai e non ti arrabbierai》

Io annuisco e lui si inginocchia, invitandomi a fare lo stesso.

Mi racconta di quella notte che io ho dimenticato, di quella volta in cui l'ho baciato ubriaca e subito dopo ho vomitato in un secchio.

Mi dice di come questo non sia vero, di come fosse tutta una sua invenzione per non dirmi la verità, per non rivelarmi ciò che stavamo per fare.

Non ho ricordi ma il suo racconto mi fa immaginare quali sensazioni io possa aver provato, le sue mani sul mio corpo e le nostre labbra unite.

Mi spiega anche di come lui non mi abbia mai detto niente, timoroso che tra noi potesse cambiare ogni cosa, che io non provassi lo stesso, che fosse solo il troppo vino.

Tra le righe, con questa storia, mi sta rivelando ciò che da anni cerca di reprimere in nome della nostra amicizia.

Mi sta dicendo che ciò che ho capito di provare io per lui solo poco tempo fa, lui lo prova per me da sempre.

《E questo è quanto》conclude il suo racconto, per poi inaspettatamente dirmi ciò che speravo con tutto il mio cuore di sentire:《io ti amo, T/N》

Rimango in silenzio, guardandolo con la bocca semiaperta.

《T/N ti prego, dimmi qualcosa o io non...》tenta di continuare ma io lo fermo, prendendogli il volto tra le mani e baciandolo.

Lui rimane fermo sotto il peso delle mie labbra, per poi guardarmi con gli occhi spalancati una volta essermi staccata da lui.

《Ti è... piaciuto?》chiedo titubante subito dopo, preoccupata che non sia stato come lui se lo immaginava.

In risposta questa volta è lui a riportami sulle sue labbra, non limitandosi a toccarle ma invitandomi a schiuderle e a baciarlo come realmente entrambi desideriamo.

Così finalmente il sogno incontra la realtà, i miei pensieri più intimi incontrano il suo corpo, le mie mani e le sue finalmente si incrociano senza vergogna.

Stando ancora seduti, lui mi prende per i fianchi e mi fa incrociare le gambe intorno al suo busto, mentre io gli passo le dita fra i capelli corvini e la mano libera sul volto, accarezzandogli la guancia col pollice.

Intanto anche le nostre lingue si incontrano, rifiutandosi di staccarsi fino a che non finiamo l'aria disponibile.

Ci guardiamo per attimi interminabili prima di ricominciare a parlare.

《Ti amo anch'io, Levi》finalmente rispondo alla sua dichiarazione di qualche minuto fa, sorridendo.

《Mi devi promettere che non piangerai più per me, non sopporterei mai il pensiero di averti fatto del male》mi dice, delineando con i pollici il contorno dei miei occhi gonfi e rossi, facendomeli chiudere sotto il suo tocco.

Fermo la sua mano con la mia, poggiando la mia guancia sopra essa, invitandolo ad accarezzarla.

《Sai che prima di cominciare un libro leggo sempre prima le ultime pagine?》mi chiede ed io annuisco.

《Ti rovini sempre il finale》sorrido.

《La verità è che il nostro libro l'ho comprato dopo aver letto l'ultimo capitolo》mi rivela e subito gli pongo l'ovvia domanda.

《E cosa c'era scritto?》

Lui comincia a raccontarmi la fine della storia con quel tono teatrale che sa tirare fuori quando vuole: gli ho sempre detto che sarebbe dovuto diventare un attore piuttosto che un soldato.

《Ginevra va a casa di Lancillotto, trovandolo ubriaco e afflitto: non capisce cosa sia successo al suo amico di una vita, non l'aveva mai visto ridotto così. Hanno una lunga conversazione parecchio romanzata, con frasi colme di similitudini e metafore auliche, con riferimenti ai più grandi simboli dell'amore, e alla fine lui, disperato, la bacia. Non sa perché l'ha fatto, se ne pente così tanto, ma lei inaspettatamente gli rivela che lo ama da così tanto tempo e di soffrire infinitamente all'idea di dover sposare Artù. Si concedono quella notte e la mattina ripensano a tutta la loro storia, a tutti gli anni passati insieme, a tutte le loro avventure e si giurano amore eterno》

《Non so tra noi chi sia più Lancillotto e chi Ginevra》ripenso al tempo che abbiamo passato leggendo quel libro che ovviamente finiremo, anche se mi ha appena rivelato la conclusione.

《L'ubriacona tra i due sei tu》alza le spalle, ricevendo uno schiaffetto su una di esse da parte mia.

《Dammi di nuovo dell'ubriacona e giuro che non avrai più speranze con me》lo minaccio e lui alza le mani, rimangiandosi tutto.

Mentre ridiamo mi viene in mente una cosa.

《Lo diremo agli altri?》chiedo, non sapendo proprio come muovermi.

Ho voglia di gridare al mondo che lo amo, ma allo stesso tempo ho paura di sciupare, rivelandolo, un amore come il nostro.

《Io penso che una grande dimostrazione ci toglierebbe tutto il divertimento》

《Io direi di non nasconderci, ma allo stesso tempo di non dire niente, coglierli di sorpresa come solo noi sappiamo fare》ghigno divertita pensando alla reazione dei miei cari ragazzi ad un bacio inaspettato.

《Lo trovo magnifico》

*Spazio autrice*
Scusate il ritardo

In nome di noi due • LevixReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora