Vecchie conoscenze - James

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La guardavo scappare via. Per la terza volta, Marsilea, mi era fuggita tra le dita. Indomita e avventuriera, nel suo sguardo mi perdevo. Quei grandi occhi verdi che mi ricordavano i prati sui quali correvo a cavallo da piccolo, quella luce fiera e ribelle così simile al cielo della mia terra, che si prendeva beffe dell'uomo. Sospirai, appoggiando i gomiti sul parapetto della Queen Mary. Wheely mi era accanto.

- Cosa ne facciamo dei soldati? -

- Legateli e lasciateli qui. Prima o poi riusciranno a liberarsi e a rimettere in sesto quel che rimane dell'incrociatore. Per allora noi saremo lontani. Non voglio morti. Se vi sono feriti gravi, rinchiudeteli nella cabina del Capitano. - dissi voltandomi per tornare sulla Breath of Life.

Wheely mi guardò con tanto d'occhi, non aveva mai capito perché risparmiassi la vita ai soldati. Per lui erano tutti feccia, gente che non avrebbe perso tempo ad ucciderci a vista. Aveva ragione, ma la mia coscienza mi impediva di assassinare persone che eseguivano degli ordini. Ero un ladro, sicuramente, ma non un omicida.

Sentii Wheely ripetere i miei ordini al resto della ciurma mentre afferravo una cima. Me la arrotolai sul braccio e poi presi una piccola rincorsa e saltai oltre il parapetto. V'era qualcosa di esaltante nel lanciarsi con una cima da una nave all'altra, l'oscillazione perfetta che ti permetteva di muoverti agile da ponte a ponte e atterrare dolcemente dove volevi. Mi lasciai scivolare la cima dalle mani e, piegando leggermente le ginocchia per attutire l'impatto, atterrai sul ponte della mia nave. I membri restati a bordo avevano già cominciato a pulire e sistemare i danni subiti, in modo tale che al ritorno del resto della ciurma saremmo potuti salpare verso Road Town. Sarei arrivato prima di Marsilea e avrei contattato i pescatori per chiedere di avvisarmi nel caso si fosse fatta vedere in giro. Mi seccava enormemente ammetterlo a me stesso, ma quella ragazza mi stava dando il tormento. I suoi occhi mi perseguitavano, la voce profonda e la risata di scherno che mi aveva rivolto alla taverna, mi avevano acceso un fuoco nelle vene, che non avevo mai provato.

Giravo per la stiva, agitato da questi pensieri, quando il resto dei miei uomini tornò a bordo. Qua sotto i danni erano limitati ad una falla a tribordo, che procedetti a riparare con una manciata di chiodi e delle assi, che sulla mia nave non mancavano mai. Stavo inchiodando l'ultima trave, quando Smilzo si affacciò al boccaporto.

- Capitano, siamo pronti! -

- Dì a Wheely di fare rotta su Road Town. Se abbiamo fortuna ci arriviamo per l'ora di pranzo - gli risposi.

- Aye! -

Lo Smilzo sparì e io restai in stiva. Non c'era bisogno di me sul cassero. Wheely sapeva la rotta e lassù non avrei avuto pace. Dovevo pensare a cosa fare dopo aver portato Marsilea a bordo. Non sarebbe mai salita di sua volontà e io non volevo averla prigioniera. Avevo già percorso quella strada e mi aveva portato qui. Probabilmente avrei dovuto parlare dei miei sospetti e lasciare a lei la scelta, se venire con me o cercare un posto dove nascondersi per sempre alla Compagnia delle Indie. La terza scelta non gliel'avrei mai proposta. Era troppo pericolo per lei entrare nella società, la stessa società di cui facevo parte e nella quale si uccideva con facilità. Non avrei mai lasciato che si aggirasse in quel mondo, quando erano ancora a piede libero gli assassini di suo padre.

Sei sicuro che sia solo per quello?

Per quale altro motivo, sennò!

Forse perché avrebbe uno stuolo di pretendenti, vista l'ingente eredità del marchese?

A me non interessa la sua eredità!

Ma sei imbecille o cosa?!

La mia coscienza mi fece passare in rassegna immagini di Marsilea avvinghiata ad altri uomini, uomini che non erano me. Un misto di rabbia e possessivi si impadronì di me e per sfogarla tirai un calcio ad un barile, facendolo volare all'altro della stiva.

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