Come aveva preannunciato il Comandante Simmons, all'alba il rollio della nave mi svegliò. Non ero abituata a dormire su una nave, anzi, questa era la seconda volta che salivo su una nave. La prima era meglio dimenticarsela proprio. Mi alzai dal letto e andai all'armadio. Cominciai a tirare fuori diversi abiti, ma erano tutti troppo sfarzosi per me. Alcuni di essi avevano talmente tanti strati di gonne, che non sapevo nemmeno come indossarli. Come facevano le donne dell'alta società a girare aggraziate per le strade, con venti chili di tessuto addosso!? Io ero abituata a gonne semplici e camicie con un busto in stoffa, non sicuramente a corsetti, merletti e organza! Aprii anche il secondo armadio e scaraventai tutto il contenuto sul letto. Stavo per lanciare anche l'ultimo vestito, senza degnarlo di uno sguardo, quando l'occhio cadde sopra alla stampa del tessuto della gonna.
La gonna era in lino, color cobalto e piccole rose centifoglie color acquamarina erano state ricamate su tutto il tessuto. Il corpetto era in raso, anch'esso color acquamarina, e sembrava splendere di luce propria. Il cuore saltò un battito. Non avevo mai voluto cose del genere, eppure eccomi qua, a contemplare un vestito, innamorandomi dello stesso a ogni secondo che passava. Il fatto che fosse dello stesso colore degli occhi di Conroy, non c'entrava assolutamente con la mia contemplazione.
A chi la stai raccontando? È da quando l'hai visto che bruci per quegli occhi!
- Basta! - esclamai a me stessa. - Deciditi a mettere una bella "X" su Conroy. È un pirata! Tu sei una nobildonna ora! Non puoi fantasticare... - cominciai a farmi la paternale, ma alla parola fantasticare, la mia mente subdola e perfida, mi riportò alla mente quanto fossimo andati vicini a baciarci in quella stanza alla taverna, a quanto stessi bruciando per sentire le sue labbra sulle mie - ... NO! - mi sgridai.
Scaraventai il vestito lontano, oltre al letto a baldacchino e appoggiai pesantemente le mani sul tavolino da toeletta. Mi guardai allo specchio e notai che avevo un'aspetto orrido. I capelli rosso fuoco erano crespi, colpa dell'acqua salata; due occhiaie profonde si estendevano sotto i miei occhi ed erano appesantite per via del trucco sbavato e le efelidi mi riempivano la faccia. Le labbra erano screpolate e i lividi ai polsi erano ancora ben evidenti.
- Fantastico! Sono proprio ridotta uno straccio! - gemetti. Riempii la bacinella con l'acqua che c'era nella caraffa e mi lavai il viso con cura, togliendo tutto il trucco dagli occhi. Controllai ancora una volta il mio riflesso allo specchio e poi andai all'armadio e tirai giù gli abiti della sera prima. Probabilmente al Comandante non avrebbe fatto piacere vedermi con questi panni addosso, ma non potevo smettere tutto ad un tratto di essere me. Alla moda dell'alta società mi sarei adeguata col tempo. Fintanto che eravamo per mare, avrei potuto indossare gli abiti che volevo.
Sfilai la camicia da notte e indossai i mutandoni, legandoli in vita con i laccetti. Guardai ancora una volta quel vestito e un'idea strampalata mi balzò in mente. Avrei potuto indossare solamente la gonna e tenere la mia camicia, o meglio la camicia presa in prestito di Conroy, e la sua giacca. Il colore combaciava con i ricami della gonna. Ci pensai ancora qualche istante e poi attuai l'idea. Infilai la sottogonna e strinsi in vita, feci passare la gonna dalla testa e la calai, lisciandola con le mani, sulla sottogonna. Mi stava da Dio! Prima di stringere i cordoncini di raso, indossai la camicia bianca, dalle maniche a sbuffo, e infilai i lembi tra le due gonne. Infine tirai e feci i nodi ai laccetti. Mi guardai allo specchio e il risultato era meraviglioso. La camicia mi stava d'incanto, eccetto per le maniche lunghe, e la gonna era semplicemente sublime. Ora capivo come mai le donne andavano pazze per gli abiti! Tirai giù la giacca di James e la infilai. Era leggermente rigida, per via del sale che si era incrostato, vista l'evaporazione dell'acqua, ma poco mi importava. Adoravo l'effetto di insieme. Se non fosse stata una gonna elegante, sarei potuta passare per una piratessa.
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Finalmente libera
Pertualangan- Smettetela! - strillò indignata, alzandosi e facendo stridere le gambe dello sgabello sul cassero - Non avete alcun diritto di farmi questo! Prima mi rapite e giocate con me, seducendomi, inducendomi ad abbassare la guardia. Scavandovi un passaggi...