Muri bianchi e bombolette spray

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«Nonno, ma qui tutto è fantastico!» esclama Dani, in un inglese che più maccheronico di così c'è solo l'italiano. Abbiamo provato anche con il francese, ma si è rivelato un totale fallimento, con lui che non capiva niente di ciò che dicevano gli altri e con gli altri che facevano una fatica assurda a trarre il senso delle sue frasi incompiute e sconclusionate. Abbiamo ottenuto un equilibrio decente optando per un inglese lento, maccheronico da parte di Dani e molto strascicato da parte degli altri.

Nonno Nadir ride. «È perché ti faccio vedere solo le cose belle che abbiamo da offrirti» risponde, pacato. Finalmente si è deciso a farsi sto benedetto abbonamento alla metro, quindi per una volta non passiamo metà della giornata in auto e giriamo a piedi e con i mezzi per la città. Siamo vicini a Le Parc Zoologique e sono certo che, appena Dani saprà che lì dentro c'è uno zoo, ci trascinerà a forza a vedere le scimmie e le aquile reali. Il che non mi dispiace, essendo comunque una zona verde e ombreggiata della città, ma dopo che ci sono stato almeno cinquecento volte a vedere bene o male sempre gli stessi animali, mi sento come andare al parchetto sotto casa.

«Mi sembra giusto. A Milano andiamo al Duomo, mica a Rogoredo» annuisce Dani. È super contento e sereno di essere qui. Non sembra essere preoccupato di nulla, si trova a suo agio tra di noi e fa un sacco di domande a tutti quanti. Ha cercato pure di estorcere a nonna la sua ricetta segreta del plumcake alle albicocche. Lei, ovviamente, non si è fatta mica comprare con due moine e qualche complimento sincero e l'ha cacciato dalla cucina con un "me lo porto nella tomba, il mio dolce". Ha fatto bene a tenersela per sé, tanto Dani non sarebbe stato in grado di cucinarlo lo stesso, sarebbe stato un segreto sprecato. «Ah, nonno, portaci in un negozio di giocattoli, poi, per favore» gli dice, con un sorriso. Poi, chiama tutti come se fossero anche suoi parenti. Nonno Nadir ha capito che è meglio non farsi domande sui bizzarri comportamenti di Dani, nonna Ayda l'ha accettato felice e gli ha pure dato un bacio sulla guancia e nonna Malaika gli ha sorriso sincera, ma nonno Jamil l'ha guardato con un sopracciglio alzato e un cipiglio confuso. Non mi ha stupito più di tanto questo comportamento da parte sua. Il sangue è sangue e lui ha già abbastanza nipoti per averne anche uno non musulmano, fumatore e pieno di tatuaggi. Per nonno, niente badboys in casa Shadid. Dani, appena ha visto lui e papà affiancati, mi ha afferrato la spalla e terrorizzato mi ha detto "ecco, adesso vedo doppio. Perché c'è tuo padre di fianco a tuo padre? Perché ora ce ne sono due?". Sia nonno, sia papà hanno brontolato qualcosa sul fatto che "fortunatamente" non si somigliano per niente, confermando proprio l'esatto contrario. Dani ha successivamente affermato "bhe, buon sangue non mente. Tu, tuo padre e tuo nonno, insopportabilmente identici".

«E che ci fai in un negozio di giocattoli?» domanda nonno, con un sorriso.

«Volevo comprare un pensierino per le tue nipotine. Ai neonati si fa sempre un regalo, e che fai? Lo fai a una e non all'altra?» risponde Dani.

«Dovresti smetterla di fare regali a destra e a manca» brontolo, in italiano. Fa sempre regali a tutti quanti, sto demente. Troppo altruista. Poi, non c'è mica bisogno di comprare regali casuali quando non c'è nessuna festività. Se fa un regalo a caso a mia cugina di cinque anni, si abituerà a ricevere doni in momenti quotidiani e verrà viziata, chiedendone sempre di più. Mai viziare i bambini. Diventano insopportabili. Già ha viziato abbastanza mio fratello, non è che può comprare anche tutti i cugini. Sono numerosi e piccoli, quindi molto pericolosi. Se, poi, ogni volta che vengo in Tunisia, si aspettano tutti un regalino, mi posso definire spacciato. Ho cinque zii e chissà quando mai si decideranno a smettere di figliare.

«Non ho mica chiesto una tua opinione» ribatte, facendomi poi una linguaccia.

«Quante volte ti ho detto di non viziare i bambini?» domando retorico, sapendo perfettamente che la risposta è un milione. I bambini non vanno viziati, vanno educati. Si educano e, poi, si fa un regalo per la buona condotta. Non bisogna fare pensieri a priori, altrimenti penseranno che i regali li riceveranno in ogni caso, anche se fanno marachelle, o non vanno bene a scuola, o rispondono male agli altri.

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