11) Confidenze tra amiche

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SARA

Damon mi sta portando a casa in macchina, e vedo che ogni ragazza, guardando l'autista, mi lancia sguardi di odio e invidia.
Sorrido a questa scena paranormale: nella mia vecchia scuola ero io a guardare tutte le ragazze con i loro ragazzi super fighi, mentre ora è il contrario, anche se, in realtà, Damon è solo un'amico/conoscente.
Però, devo ammetterlo, stare con lui mi rasserena. E poi oggi non è stata proprio la mia migliore giornata: ho quasi rischiato una nota durante la lezione di educazione fisica: sono entrata in scivolata per prendere la palla, ma all'improvviso mi balza davanti un'altra mia compagna senza accorgersi del mio intervento, e l'ho presa in pieno facendola cadere come un sacco di patate. Mi sono scusata mille volte, e il prof non mi ha messo la nota solo perché ha capito che non avevo fatto apposta.
Comunque, tornando al viaggio in macchina con Damon, noto l'abilità del ragazzo nella guida. È davvero molto bravo, non me lo sarei aspettata, per un ragazzo di 21 anni. Ha fatto un parcheggio a dir poco perfetto, fuori dal vialetto di casa mia.
'Oh, siamo già arrivati' penso tristemente.
«Beh, eccoci qua! Ti auguro una buona giornata, Sara» mi dice Damon, calcando in modo affascinante sul mio nome.
Io gli sorrido e gli rispondo:«Grazie mille per il passaggio Damon, come posso ricambiare il favore?».
Lui mi sorride malizioso, ma io gli lancio subito uno sguardo di rimprovero, smentendolo.
«Ok ok, niente cose strane! Ecco...forse una cosa ci sarebbe: che ne dici di venire, tu e Giulia, alla festa di compleanno di Stefan mercoledì sera? Sono sicuro che a lui farebbe davvero piacere. Ci sarà anche Alarik, e forse anche Cristina. E poi ho visto che tra il mio fratellino e la tua amica sta nascendo qualcosa» dice lui sorridente.
Rimango a pensarci su, e poi gli rispondo:«Per me andrebbe bene, poi chiederò anche a Giulia, ma penso che non avrà problemi a venire anche lei».
«Fantastico!».
«Bene».
Subentra qualche secondo di silenzio totale, imbarazzante.
«Ehm...io allora vado, stammi bene Damon» e lo saluto, dandoli un leggero bacio sulla guancia.
Scendo dalla macchina e mi dirigo verso l'ingresso di casa.
Non mi giro, ma sono sicura che Damon mi stia fissando dal finestrino della sua Peugeot. Apro la porta con le chiavi di mia madre ed entro in casa, lanciando un ultimo sguardo al parcheggio della macchina e al suo autista, e chiudo la porta.
Mi sento su di giri! Damon mi fa questo effetto, non so il perché. Forse perché...mi sto prendendo una cotta per lui. Non so se può essere una cosa positiva o negativa, so che quando sono con lui, tutto sembra dannatamente giusto!
Mi ricordo all'istante del lunghissimo compito che ho per domani di storia, così metto da parte tutti i miei pensieri e mi metto sulla scrivania, tirando fuori i libri.
Passo tutto il pomeriggio su questo compito, ma alla fine riesco a finirlo e mi sento fiera di me per l'ottimo lavoro.
Accendo il cellulare, per vedere se qualcuno mi ha cercato, e noto che Giulia mi ha mandato un messaggio pochi minuti prima.
Dice:"Ciao Saretta, ti va se stasera facciamo un bel pigiama party, solo io e te? Dai che ci divertiamo, e poi avrei bisogno di parlarti di una cosa."
Mi sorprendo davanti a questo messaggio, ma poi penso che un bel pigiama party è proprio quello che mi serve! Giulia è l'unica con cui ho legato davvero, nella nuova città, e ho bisogno di sfogarmi con qualcuno sui miei sentimenti.
Così le rispondo:"Certo, perché no?! Ci sto, e poi anche io devo parlarti."
Lo invio e aspetto la risposta, che non si fa attendere tanto:"Magnifico! Allora vengo a casa tua verso le 19:30, va bene?"
"Si, va benissimo".
Che bello! Non vedo l'ora!
Il resto del pomeriggio lo passo davanti alla tele, anche perché i miei sarebbero tornati a casa molto tardi e io così avevo via libera. Perciò io e Giulia avremo un sacco di tempo per parlare da sole e per fare quello che vogliamo.
Arrivano le 19:20 e inizio a sistemare un po' camera mia, per non mettere Giulia a disagio, e sento già il campanello suonare.
Vado ad aprire e rivolgo un sorrisone alla mia amica, che ricambia. La invito ad entrare e la porto in camera mia «Scusa se è un po' disordinata, ma non ho avuto tempo per sistemarla».
Lei mi sorride e mi dice:«Tranquilla, la tua camera è ordinatissima in confronto alla mia, dico sul serio».
E ci mettiamo a ridere di gusto.
Mi siedo sullo spigolo del letto e le dico:«Allora, di cosa dovevi parlarmi di tanto urgente?».
«Mettiti comoda Sara, sarà un racconto molto lungo» mi risponde seria.
La guardo perplessa e affermo:«Sono pronta a tutto! Vai».
E inizia a raccontare:«Vedi, si tratta di Stefan, penso che lui mi piaccia molto: quando sono con lui tutto il resto passa in secondo piano, e la sua presenza riesce a rasserenarmi. È una cosa che adoro, e che non ho mai provato con nessun ragazzo. E poi ieri, quando dopo l'intervallo sei venuta a cercarci, noi due stavamo per baciarci, ma poi ci hai interrotti...» e le lancio uno sguardo di finto rimprovero.
«Davvero? Oops, scusate tanto!» si scusa lei timorosa.
«Ahah tranquilla! Che poi, alla fine, quando è venuto a casa mia, è successo comunque. Ci siamo baciati, ed è stato bellissimo! Le sue labbra erano così invitanti che non ho potuto resistere. Solo che ad un tratto, dato che stavamo andando un po' troppo di corsa, si allontana da me e si gira verso il muro, e non si rigirava verso di me, nonostante lo stessi chiamando. Così mi sono avvicinata a lui e vedo, nello specchio attaccato al muro, il riflesso del viso di Stefan, e non era più lo stesso: aveva delle vene violacee attorno agli occhi e i canini appuntiti. All'inizio non ci potevo credere, e non ci posso credere tutt'ora, ma qualcosa, forse nella smorfia di sofferenza che ho visto sul suo volto, mi ha fatto provare una sensazione di dispiacere nei suoi confronti, e gli sono stata accanto tutto il giorno. E poi oltre a questo è successa anche un'altra cosa, durante le selezioni per la squadra della scuola: in pratica, durante un intervento di Stefan per prendere la palla, un suo compagno lo fa cadere e gli fa sbattere la mano per terra. Ho visto chiaramente il dito di Stefan piegato in un modo innaturale, e, il secondo dopo, era di nuovo a posto, come se non fosse successo niente. Sono perplessa per questi fatti e, dato che sei una delle mie migliori amiche e conosci anche tu quanto me la famiglia Salvatore per via di Damon, ho voluto parlarne con te, anche sperando che mi avresti aiutata a fare qualche indagine sulla loro famiglia».
Mi guarda e si accorge di aver parlato a manetta e vede l'espressione sconcertata sul mio volto «ehm...scusa forse ti ho messo in imbarazzo. Anzi, che dico in imbarazzo, ti avrò decisamente scioccata! Scusami! Dimentica tutto, non c'è bisogno che ti senta obbligata ad aiutarmi!» cerca di alzarsi dal letto, ma la fermo prendendola per il braccio facendola risedere.
Sono ancora un po' perplessa, ma gli dico:«No, ti credo, e voglio aiutarti! Voglio andare a fondo a questa storia, anche perché se hai visto tutto questo con Stefan, sono sicura che anche Damon centra qualcosa. Non posso lasciare perdere, perciò ti aiuterò».
La vedo sorpresa e felice della mia risposta:«Grazie, grazie mille! Sei una vera amica!» dice abbracciandomi teneramente.
«Non lo faccio solo per te, ma anche perché devo sapere cosa nascondono Stefan e suo fratello...perché, non te l'ho ancora detto, ma penso che stia nascendo qualcosa tra me e Damon, o per lo meno, penso che io mi stia prendendo una cotta per lui. È gentile e simpatico, e poi è una persona affascinante! Non so quando ho iniziato a provare tutto questo, ma penso che sia stato dalla prima volta che ho incontrato i suoi occhi azzurri, al Grill». Guardo il volto di Giulia e ci trovo molta comprensione, capisce quello che provo, anche perché lei è nella stessa situazione con Stefan. In questi giorni ho imparato a volerle davvero bene, come una vera amica e come non mi era mai successo con nessun'altra. Sento che con lei posso parlare di tutto, delle mie insicurezze e del mio passato.
Ad un tratto mi ricordo l'invito che mi ha dato Damon mentre eravamo in macchina e glielo dico:«Ah Giulia, Damon oggi mi ha offerto di andare alla festa di compleanno per Stefan mercoledì sera. Ci sarà anche Alaric, e forse tua zia Cristina. Saresti disponibile a venire? A Stefan farebbe molto piacere se venissi».
Non ci sta a pensare molto, anzi, mi risponde in un nano secondo:«Si che sono disponibile! Mi piacerebbe davvero venire!».
«Bene, allora informerò subito Damon sulla nostra risposta».
Sono felice! Finalmente ho una vita che non sia amicizie false e speranze infondate. Ho intenzione di ricominciare da zero, insieme ai miei nuovi amici.

Io e Giulia abbiamo passato tutta la sera a parlare, di ragazzi e di noi. La nostra vecchia, ma soprattutto della nostra nuova vita. Quali sono i nostri scopi e i nostri desideri che abbiamo intenzione di realizzare nel tempo. Ho scoperto che abbiamo in comune molte cose, come la passione per gli animali e il nostro desiderio di studiarli e aiutarli. È la prima volta che trovo una persona così simile a me, e mi fa piacere.
Il giorno dopo ci siamo messi subito alla ricerca di informazioni sui Salvatore. Stiamo cercando tra i nomi di tutti i Salvatore e le loro generazioni.
Nella ricerca, troviamo anche la lista dei nomi dei fondatori della città di Mystic Falls, e ne leggiamo i primi nomi. Mi soffermo subito sulla lettera S di Salvatore, e leggo i nomi che corrispondono a quel cognome.
Rimango paralizzata...'non ci credo'.
I nomi sulla lista sono Stefan e Damon Salvatore.
«Giulia, com'è possibile?»chiedo io alla mia amica.
«Non lo so. Non lo so proprio».
In un attimo si illumina e prende il suo portatile dalla borsa.
Aspetta che si accenda, e dopo ciò va sul motore di ricerca e digita tutte le caratteristiche che per ora abbiamo trovato su Stefan.
La pagina si carica in poco tempo, e sento il mio cuore perdere il regolare battito.
Ciò che mi fa questo effetto, è la prima parola in grassetto che compare tra le pagine trovate dal motore di ricerca:

'Vampiri'.

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