18) Piano anti-vampiri

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GIULIA

Guardo Damon e Sara girare l'angolo per entrare in uno dei negozi di fronte alla libreria, e subito mi riprende la preoccupazione per Stefan.
Stamattina, quando mi sono svegliata, pensavo di trovare il mio ragazzo di fianco a me, ma al suo posto, ho trovato un foglietto firmato da Stefan che diceva che è dovuto andare alla ricerca di una persona per trovare una soluzione ai vampiri in città.
Ho capito le sue motivazioni, e so che non ho motivo di preoccuparmi, ma non posso farne a meno. In poco tempo, è diventato una delle persone più importanti della mia vita, e non voglio che gli succeda niente.
Nel realizzare questi pensieri, una nuova sensazione di pericolo mi investe. Non mi sono mai fidata del mio sesto senso, e forse non dovrei farlo neanche ora, ma contando tutto quello che è successo, non posso rinunciare a temere il peggio.

Infatti, all'improvviso, qualcuno mi prende per le spalle e, senza neppure rendermene conto, mi trascina fuori dal centro commerciale a velocità pazzesca.
In men che non si dica mi trovo con le spalle al muro, in un vicolo fuori dall'edificio, confusa come non mai.
Non capisco nemmeno come sia successo, so solo che riaprendo gli occhi, mi trovo davanti un ragazzo sconosciuto, che mi guarda con uno sguardo assassino.
'Allora ce l'hanno con me questi vampiri!'.
Dopo aver formulato questo pensiero, il ragazzo vampiro si decide a parlare:«Allora, sei tu la ragazza di Stefan Salvatore. Wow, davvero carina. Chissà se lo sarai ancora da morta».
Apro la bocca per ribattere, cercando di mostrandomi coraggiosa, ma sento la voce che mi si blocca in gola.
Ho paura. Questa volta non ci sarà più nessuno a salvarmi, e lui mi ucciderà.
Vedo le vene crescere attorno agli occhi del vampiro, e i suoi canini aguzzarsi, e il mio primo pensiero va a Stefan, che probabilmente non saprà mai come sono andate le cose, e che quando tornerà non mi troverà ad attenderlo davanti alla porta.
Sento già le lacrime pizzicarmi gli occhi, pensando anche a Damon e Sara, che saranno dentro a cercarmi e saranno preoccupatissimi, soprattutto la mia amica.
In un tentativo disperato, cerco di spingere il vampiro lontano da me, di tirargli pugni sul petto, ma la forza mi sta lentamente abbandonando. Lasciando solo spazio alla paura.
Il ragazzo apre la bocca, mostrando i canini appuntiti, e la punta al mio collo con movimenti fulminei.
Già mi vedo davanti gli occhi dei miei cari, arrossati dal pianto. E mi abbandono alla disperazione di ciò che succederà.
Ma trovo almeno il coraggio di affrontare il vampiro, tenendo gli occhi spalancati e sfidandolo.

All'improvviso, come se la mia preghiera fosse stata esaudita, vedo il collo del ragazzo vampiro girarsi di 360 gradi.
Rimango a bocca aperta, mentre guardo il corpo del ragazzo cadere a terra con il collo spezzato. Noto solo ora che è giovanissimo, probabilmente sui 16 anni, ma ora non è questo che mi interessa.

Alzo gli occhi, e davanti a me, come se fosse stato chiamato, trovo il mio eterno salvatore.
Stefan mi guarda con un sguardo dispiaciuto e rassicurante, misto a rabbia. Senza nemmeno pensarci, gli salto al collo con le lacrime agli occhi.
Metto la testa nell'incavo del suo collo, e scoppio a piangere, per la paura che ho provato e per la felicità di averlo vicino.
Lui mi accarezza la schiena con la mano, nel tentativo di consolarmi, e dicendomi parole rassicuranti.
Tra le sue braccia mi sento al sicuro: adesso nessuno mi può più fare del male, ne sono certa, perché ora c'è lui a difendermi.
«Pensavo che...sarei morta» dico, più a me stessa che a lui, con la voce rotta dal pianto.
«Va tutto bene, ora sono qui e non ti lascerò mai più sola, te lo giuro. Mi dispiace tantissimo...non ho scusanti, non avrei dovuto lasciarti» mi dice con voce dolce, ma terribilmente dispiaciuta.
Alzo lo sguardo per incontrare i suoi magnifici occhi verdi, che mi hanno sempre rassicurata, vedendoli pieni di rimorso, e gli dico:«A me basta che tu sia qui, ora. Non è stata colpa tua, okay? È colpa di questa stupida vendetta dei vampiri, e tu ne sei solo una vittima. Tutti noi ne siamo vittime».
Ora il suo sguardo è più felice, ma comunque preoccupato, ma mi sorride e mi dice:«Grazie, sei la persona più dolce che abbia mai conosciuto» si guarda un attimo in giro, e poi continua «ma ora è meglio tornare dentro a cercare Damon e Sara, che poi andiamo a casa tua e vi spiego tutto quello che ho trovato».
Faccio un cenno di assenso, così mi prende per mano e ci dirigiamo all'interno del centro commerciale, mentre cerco di stare il più vicina possibile al mio meraviglioso salvatore.

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