23) Visita a sorpresa...con sorpresa

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SARA

Quella mia maledetta sveglia del cellulare mi sveglia dal mio torpore, e mi sale l'istinto impellente di prenderlo e spiaccicarlo contro il muro. Ma mi trattengo, prima di rimanere senza cellulare.
Lo spengo di malavoglia, chiedendomi da quando in qua la sveglia suona alla mattina presto...
Ah, aspetta.
«Oh mio Dio! C'è scuola!» mi metto ad urlare, urtando involontariamente il braccio che Damon aveva attorno ai miei fianchi.
Lui subito si lamenta, raggomitolandosi sotto le lenzuola:«Mh-mh, ma che succede? C'è un terremoto?» mi chiede con voce passiva e assonnata.
«No, peggio! Devo andare a scuola!» continuo ad urlare indaffarata, cercando di infilarmi i pantaloni alla bell'e meglio. Corro in bagno e mi infilo la maglietta che, non so come, è finita lì.
Mi lavo i denti e la faccia alla velocità della luce. Mi guardo allo specchio e, non so perché, ma mi vedo più raggiante del solito, forse per merito di quello che è successo stanotte.
Già...quello che abbiamo fatto io e Damon. Abbiamo fatto l'amore!
Wow, tu sì che sei perspicace, mi dice la vocina nella mia testa.
'Nn fare la guastafeste, è un evento importantissimo della mia vita! Permettimi almeno di essere stralunata' le rispondo, pensando poi di essere impazzita a rispondere a me stessa.
«Piccola, se vuoi ti accompagno io a scuola» mi offre il mio ragazzo, ancora mezzo addormentato nel letto.
«Non puoi, devi!» gli rispondo mettendomi a ridere della sua espressione assonnata.
Lui sbuffa come un bambino, si alza dal letto lentamente e si mostra in tutta la sua bellezza.
Io arrossisco subito, mi copro gli occhi e, prendendo un lenzuolo, glielo lancio addosso.
«Copriti, svergognato!».
Lui si mette a ridere divertito e, mentre io riprendo a prepararmi per andare, si riveste velocemente, capendo la mia assoluta urgenza. Non posso tardare un'altra volta a scuola!
Arriviamo al piano di sotto facendo gli scalini a tre a tre, finché in salotto non troviamo Calien intenta a mangiare uno snack, e ci chiede velocemente, quasi preoccupata:«Ehi, dove andate così di fretta? E perché Stefan non è in casa?».
«Tranquilla, dobbiamo solo andare a scuola. E Stefan...beh, ha avuto da fare con Giulia» le rispondo io, pensando alla discussione due piccioncini.
«Perché avrebbe dovuto...Oh!» esclama interrompendosi «stanno insieme per caso?».
«Ahah proprio così! E sono davvero tenerissimi, solo che lei si è un po' ingelosita vedendo te, e perciò dovevano chiarirsi» la informo, e dopo aver visto la sua faccia compiaciuta, guardo l'orologio in salotto, e mi accorgo dell'ora:«Oh mio Dio, è tardissimo! Ci vediamo, Calien!».
Ci catapultiamo fuori da casa e partiamo subito alla volta di quell'edificio di tortura che tutti chiamano 'scuola'.
Arrivati nel parcheggio, non aspetto nemmeno che Damon si fermi che sono già all'entrata:«Grazie mille per il passaggio, ti amo!» gli grido prima di entrare, e prendo subito a cercare la mia aula della prima ora.

La prima ora è passata come niente, meno male, e sono pure riuscita ad entrare prima del prof. Diciamo che la maggior parte del tempo ho pensato a Damon, ma qualcosa -qualcosina- sono riuscita a capire delle spiegazioni su...non ho ancora capito che cosa.
'Okay, sono messa male' penso sconsolata.
Esco dalla classe e incontro subito Giulia, che mi sembra anche lei molto raggiante.
Capisco, dalla sua espressione, che anche lei ha notato in me una certa euforia, infatti ci chiediamo all'unisono:«Cosa è successo ieri sera?».
Ci mettiamo subito a ridere come delle sceme in mezzo al corridoio. Prendo io la parola per prima:«Allora, come mai così raggiante?».
«Prima tu!» ribatte con un sorriso.
«No, prima tu!» continuo ancora più divertita.
«No, davvero prima tu!» risponde con ancora più convinzione.
«Okay, allora inizio io. Io e Damon...beh...abbiamofattol'amore!» gli rivelo, ma con talmente tanta velocità che, dalla sua espressione, intuisco che non abbia capito niente.
«Ho detto che io e Damon...» prendo un profondo respiro «...abbiamo fatto l'amore!».
Lo dico con talmente tanta felicità da poter contagiare chiunque, ma dallo sguardo della mia amica capisco di non esserci riuscita. Non so perché, ma la sua espressione ha assunto una nota quasi arrabbiata.
«COSA?? COSA AVETE FATTO?» mi chiede urlando come una pazza.
Io le tappo la bocca con la mano, tentando di limitarne il più possibile i suoni.
«Shh, non urlare, cretina!» la rimprovero sorpresa.
«Come pensi che possa reagire!?» abbassa il tono della voce «hai fatto l'amore con Damon!».
«Si, e allora?!» le chiedo arrabbiata per la sua reazione insolita.
«Allora? È Damon!» risponde come se la cosa non fosse ovvia.
Le faccio un cenno interrogativo, in modo che possa continuare a spiegare le motivazioni della sua contrarietà, ma non fa in tempo che subito vediamo arrivare dietro di noi Stefan.
«Hey!» ci saluta confuso, andando a posizionarsi vicino a Giulia, probabilmente perché deve aver sentito un pezzo della nostra conversazione.
Infatti ci chiede:«Come mai state discutendo?».
Giulia mi guarda fissa negli occhi, come se aspettasse che rispondessi io, così prendo a spiegare, incrociando le braccia al petto e usando un tono molto basso:«Sono andata a letto con Damon...».
Vedo la sua espressione cambiare completamente, non diventando proprio arrabbiata, ma una specie.
«Che cosa?» mi chiede sorpreso.
Io sbuffo, stufa di ripetere le cose:«Hai capito benissimo!».
«Okay, okay...ehm...non so cosa dire. Ovviamente mio fratello non è proprio l'esempio del fidanzato perfetto, ma so quanto sia cambiato dopo averti conosciuta, e so anche che vi amate...perciò sono felice per voi».
Conclude sorridendomi intenerito, e gliene sono infinitamente grata.
Giulia lo sta guardando sorpresa, non aspettandosi questa risposta da parte sua. Fa per parlare, ma il suono della campanella la blocca, e Stefan le dice: «Ne parliamo più tardi ok?! Adesso andiamo in palestra».
«Avete ginnastica? Anche io! Possiamo andare insieme» dico loro con gioia.
Giulia sbuffa, e io e Stefan ci mettiamo a ridere. Dopotutto, so che lei ha reagito così per il mio bene, ma ho capito di stare bene solo quando ho Damon al mio fianco e non sarei mai capace di rinunciare a lui.

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