22) La nuova arrivata e gelosie inattese

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GIULIA

Sto iniziando a credere, dopo tutte le mie illusioni di poter tornare alla vita normale che vivevo prima di conoscere i vampiri, che non mi libererò più di questi esseri soprannaturali che sono entrati a far parte del mio mondo, o per lo meno, di cui sono entrata a far parte io.
E la cosa che più mi sorprende è che non mi dispiace.
La vecchia me, quella persona che ero prima di conoscere Stefan, a contatto con questa realtà, sarebbe crollata e avrebbe rifiutato di affrontare certi problemi che invece la nuova me è riuscita a fronteggiare. Mi sto accorgendo gradualmente di questi cambiamenti, che sembrano così piccoli eppure così grandi. Non so come sia successo, forse semplicemente ho dovuto adattarmi alla situazione, o forse è per qualcos'altro, non lo so.
So che questa nuova me, non solo accetta queste condizioni, ma è disposta a rinunciare a un tutto ciò in cui più crede per poter stare accanto a Stefan, perché, pian piano, si sta accorgendo di non riuscire più a fare a meno della sua presenza.

Ed ora, sconfitta la minaccia dei vampiri del 1864, irrompe nella città questa misteriosa e bellissima sconosciuta, chiedendo proprio del mio ragazzo.
Sei gelosa, mi rimprovera una voce all'interno della mia testa.
'Non è vero!' ribatto contro me stessa '...forse un pochino'.

Mi giro verso Stefan, per vedere la sua reazione, e vedo nel suo sguardo un miscuglio tra sorpresa e felicità, che mi fa contorcere le budella.
'Perché la guarda così?' continuo a chiedere a me stessa con rabbia.

Finalmente il mio ragazzo si decide a parlare, esprimendo tutto il suo stupore nel trovarsi davanti la ragazza:
«Calien».
Alla fine si mette a sorridere come un bambino, e le va incontro per abbracciarla.
«Mi sei mancata, sai!?».
«Anche tu, Stefan» risponde con un sorriso mozzafiato.
'Fantastico! Anche un sorriso mozzafiato' penso sconsolata.
«Stefan, ho bisogno di parlarti» continua la ragazza, staccandosi dal ragazzo per guardarlo dritto in faccia, creando un contatto visivo con cui sembra riescano a capire al volo ogni loro pensiero.
«Certo, vieni con me» risponde Stefan curioso, prendendola per mano e portandola nella stanza/dispensa alcolici.
Penso subito di seguirli, ma poi ci ripenso e scelgo di rimanere con Sara e Damon, cercando di non pensare alla loro conversazione.
Sperando che sia solo conversazione, mi provoca la vocina insopportabile.
Scaccio il pensiero sbuffando, e un attimo dopo vedo Marco scendere dal piano di sopra, dove aveva voluto consultare incuriosito la vasta libreria dei Salvatore. Una volta Stefan mi aveva di avere letto tutti quei libri, di ogni genere e di ogni età, e questo mi ha spinta a prenderne in prestito uno o due per leggere qualcosa di più interessante dei libri che ci costringono a leggere a scuola.
Vado in contro a mio fratello, gli appoggio una mano sulla spalla abbassandomi leggermente alla sua altezza, e gli chiedo:«Ti piacciono i libri che ha Stefan, piccolo?».
«Si, ma alcuni sono un po' complicati, ma mi interessano tutti molto» mi risponde lui contento.
«C'era da spettarselo, piccolo secchione!» lo derido scherzosamente, sapendo la sua dedizione alla lettura.
Mio fratello fin da piccolo ha sempre letto come un matto, il suo primo libro glielo comprai io e da quel momento io e lui continuammo ad andare ad andare in libreria insieme. Nonostante fosse piccolo, leggeva i miei stessi libri, e all'età di 6 anni ha letto insieme a me 'Inferno' di Dan Brown. Oltre a questo, Marco è anche un genio a scuola, e non so come faccia se le sue giornate le spende per fare tutto tranne che studiare le materie assegnate.
«Non sono un secchione» ribatte lui facendo il finto offeso. Mi metto a ridere e gli stampo un bacio sulla sua guanciotta paffuta.
Nel momento stesso, entrano nella sala la ragazza misteriosa, che a quanto ho capito si chiama Calien, e Stefan, con un'espressione tesa.
Iniziando a temere per le notizie che riceveremo, prendo Marco per le spalle e lo faccio metto davanti a me, come per proteggerlo.
Stefan mi lancia uno sguardo e io ricambio guardandolo con sospetto, un po' per la curiosità e un po' per il possibile legame che potrebbe avere con Calien. Non fa caso alla mia frecciatina, e si prepara a parlare:«Ragazze, e beh, Damon tu la conosci già, lei è Calien, una mia grande, ma soprattutto vecchia, amica» la presenta ridendo sotto i baffi.
«Ehi, abbi un po' di rispetto» lo rimbecca la ragazza dandoli uno schiaffeggio sul braccio.
Stefan le sorride - gelosia a gogo - e continua a parlare:«Tornando a noi, Calien non mi ha detto niente di troppo traumatizzante, ma...vabbè lascio che ve lo spieghi lei».
La ragazza, che era rimasta all'ingresso con aria imbarazzata, ora si fa avanti e si schiarisce la gola:«Ehm, piacere. Damon» dice facendoli un cenno «..non ho tanto piacere a vederti. Ma comunque, sono venuta a Mystic Falls a trovare Stefan perché è l'unico amico che mi rimane e ho appena litigato duramente con il mio ragazzo e, beh, avevo bisogno di qualcuno con cui parlare» ci sorride a denti stretti, sembrando quasi rassicurante, anche se traspare chiaramente la sua sofferenza.
Non capisco le sue intenzioni e perché c'era preoccupazione nell'aria, perciò provo ad informarmi:«Perciò, sei venuta in città solo per questo motivo, o devi informarci di qualcosa?».
«Beh, non proprio. Diciamo che proprio l'essere venuta qua può averci messo in pericolo» ci informa grattandosi la nuca «perché il mio ragazzo non è un semplice ragazzo, cioè, come avrete già capito, lui è un vampiro come me, anzi è proprio lui ad avermi trasformata. E quello di cui dovrei avvertirvi è che il mio ragazzo, Klaus, non è un semplice vampiro, ma...fa parte della famiglia originale, cioè la prima famiglia di vampiri mai esistita».
«No no no, aspetta...COSA?» chiede Sara scandalizzata, con tono acuto.
Sono...sinceramente non so nemmeno io cosa provo in questo momento...forse semplicemente penso di non avere nemmeno la forza per svenire.
La ragazza, notata la nostra assoluta confusione, ricomincia a spiegare, cercando di andare più lentamente:«In pratica, Klaus è un vampiro di 1000 anni ed è da lui e dalla sua famiglia che sono nati tutti gli altri vampiri. Lo so, per voi sembrerà pazzesco, davvero pazzesco, ma dovete credermi».
«Certo, il tuo fantastico ragazzo che ha provato ad uccidermi» puntualizza Damon con il suo sorrisetto ironico.
«Te lo eri meritato! Mi avevi lasciato al sole senza anello diurno!» ribatte contrariata Calien.
Damon le fa un cenno di noncuranza con la mano, e io troverei la situazione molto buffa, se non fosse che il primo vampiro della storia stesse arrivando a Mystic Falls.
«E perché dovrebbe arrivare a Mystic Falls?» le domando io con una certa inquietudine.
Lei si gira subito verso di me con un'espressione dispiaciuta, e mi risponde lentamente:
«Per venire a cercare me...».

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