Capitolo 1.

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Hermione tamburellava velocemente il piede guardandosi intorno nervosamente, il binario 9 e tre quarti era affollato come ogni primo settembre.

Stava aspettando i suoi amici, non li aveva visti per tutta l'estate, lei l'aveva trascorsa a cercare i suoi genitori in Australia dopo aver studiato per settimane con il professor Vitiuos un incantesimo che avrebbe fatto loro tornare la memoria. C'era riuscita e di questo era orgogliosa e sollevata.

Di quello che era successo non ne mai voluto parlare apertamente con loro, dal momento in cui erano nuovamente una famiglia aveva voluto godersi ogni momento di banale normalità.

Il processo in cui aveva dovuto testimoniare si era tenuto subito dopo la guerra, era stato difficile ripercorrere tutti i momenti più oscuri ma aveva fatto il suo dovere.

Le aveva fatto bene allontanarsi dal mondo magico per un po', aveva provato ad evitare ogni ricordo legato all'ultimo anno della sua vita ma alla fine era dovuta venire a patti con quello che era successo.

Durante il giorno studiava, cercava di tenersi impegnata più che poteva, di notte invece gli incubi erano sempre presenti, immagini vivide di quello che aveva vissuto la tormentavano.

Non aveva mantenuto una corrispondenza fitta con i suoi amici e conoscenti di Hogwarts ed ora era più ansiosa che mai di rivederli.

Anche Harry Potter, contrariamente a quello che si poteva pensare, aveva preferito godersi un po' di pace nel mondo babbano. Tutta quella fama e gloria che lui non aveva mai voluto lo stressavano. Essere nel mirino mediatico di tutto il mondo dei maghi comportava una grossa responsabilità.

A fargli decidere di voler staccare un po' era stato un episodio che poteva sembrare banale.

Quella ficcanaso di Rita Skeeter aveva pubblicato un articolo con annesse foto di lui visibilmente ubriaco a Hogsmeade.

Si, non ne andava fiero ma lui, Ron, George e qualche altro amico avevano proprio bisogno di una serata senza pensieri e si erano decisamente lasciati prendere la mano.

L'articolo era spudorato e la penna maligna della Skeeter non aveva dato loro pietà, così dopo qualche giorno angosciante dai Dursley (erano ancora troppo insopportabili) aveva deciso di farsi un bel viaggetto in Europa.

Questo comportò una bella litigata con Ginny che avrebbe preferito averlo con se alla Tana, dopo tutto quel tempo passati lontani e con vari ostacoli che li avevano divisi avrebbe voluto stare con lui serenamente.

Alla fine anche lei comprese la necessità di Harry di allontanarsi e lo raggiunse a Parigi dove per un po' poterono fingere di essere due adolescenti normali.

Hermione si sbracciò sorridente come non mai non appena vide Harry e Ginny, dietro di loro Ron camminava spavaldo salutando destra e manca genitori e bambini presenti.

Hermione sapeva benissimo che dietro a quella maschera felice anche Ron era ancora molto provato. Dopo quel bacio che si erano dati nei sotterranei non avevano avuto modo di parlare ma ormai non aveva molto senso, da quello che raccontavano Ginny e Harry nelle brevi e sporadiche lettere, Ron si era dato alla burrobirra e alle ragazze. E a lei andava bene non ripescare l'argomento.

Quando i quattro si videro si abbracciarono a lungo e calorosamente cancellando i silenzi dei mesi precedenti.

- vi prego, saliamo su questo treno, non ne posso più di questi sguardi – Harry li guardò implorante e Ginny lo spinse nella prima carozza libera

Hermione e Ron si fissarono per un istante

- ti trovo bene- disse la ragazza squadrandolo dall'alto al basso

-si come no- ridacchiò lui dandosi dei colpetti alla pancia – sono contento per i tuoi genitori – continuò diventando più serio

- grazie, sono molto contenta anche io- rispose lei con un sorriso

- l'ho sempre detto che eri la più brava del nostro anno -

Hermione scrollò le spalle e lo seguì a ruota sul treno raggiungendo Ginny e Harry.

Una volta seduti nello scompartimento fissarono il binario in silenzio per un po' fino a quando Luna e Neville non li raggiunsero.

- pensate che – cominciò Hermione continuando a guardare fuori in attesa che il treno partisse – come non detto -

-cosa? - chiesero in coro i suoi amici

lei in risposta indicò fuori il gruppo che si era formato davanti al loro vagone

-non pensavo avessero il coraggio di tornare – bisbigliò Neville come se avesse paura che potessero sentirlo.

Al di fuori Draco Malfoy, Blaise Zabini, Pansy Parkinson, le sorelle Greengrass e altri serpeverde si erano riuniti e parlavano concitati.

Molti della loro casata avevano deciso di non ritornare ma il gruppo sembrava comunque affollato.

- la feccia dei maghi – sputò con rabbia Ron

- Ron le colpe sono dei loro genitori – Luna provò ad essere diplomatica

- stronzate – rispose lui – hanno combattuto anche loro dalla parte di Voldemort-

- sono stati assolti, che ci piaccia o no – Harry fissò Ron – amico possiamo non sopportarli ma non voglio che anche quest'anno si riveli un incubo -

- se solo provano ad essere degli infidi pezzi di merda .. - cominciò il rosso

- gli daremo una lezione – asserì Harry – ma facciamo in modo che non accada, ho voglia di rilassarmi quest'anno -

- rilassarti? Quando mai ti sei rilassato ad Hogwarts- ridacchiò Ginny

Hermione era rimasta in silenzio a fissare le figure del gruppo che mano a mano entravano in treno, distolse lo sguardo non appena incrociò quello di Draco per qualche istante.

Non aveva dimenticato l'episodio a villa Malfoy in cui Bellatrix Lestrange l'aveva torturata. Draco aveva fatto quello che aveva potuto per aiutarla e lei gliene era grata.

L'ultima volta che lo aveva visto, al tribunale dei maghi, aveva uno sguardo spento era più pallido e magro. Ora invece sembra essersi ripreso, almeno fisicamente, sembrava più ...vivo.

Quello che Hermione non poteva sapere però, era che Draco non stava bene per niente.

Draco Malfoy si accasciò su un sedile e si passò una mano sui capelli che stavano diventando decisamente troppo lunghi e se li lasciò cadere sulla fronte.

Gli incubi lo perseguitavano di notte e i sensi di colpa di giorno. Sua madre stava sempre peggio, suo padre ad Azkaban non lo sentiva da mesi.

Astoria di fianco a lui masticava rumorosamente una gomma da masticare babbana, una scoperta che aveva fatto quando era finita per caso nella Londra babbana qualche settimana prima.

- che schifo Greengrass, ma che cazzo hai in bocca – chiese Zabini

- fatti gli affari tuoi – rispose lei

- se solo provano a sbatterci in faccia la loro stupida popolarità giuro che farò di tutto per rendere la loro vita un inferno – disse Nott – stupidi grifondoro-

- già e così proverai loro di avere ragione – disse Pansy – lasciamoli perdere-

- si- concordò Draco -quest'anno ci divertiremo, fanculo i grifondoro-

- avete sentito che a Diagon Alley ha aperto un nuovo pub?- disse Daphne

- certo Greengrass, dove credi che abbia passato l'estate?- disse Zabini

- ovviamente – lei lo guardò con sufficienza – noi in un siamo state in Cornovaglia, ero praticamente certa che tu non avresti fatto altro che bere e fare porcate-

- so per certo che anche tu vorresti fare "porcate" con me – la scimmiottò Zabini

- solo nei tuoi sogni potrai mai avermi – ribattè lei

-meglio di nulla – ammiccò Blaise

AFTER ALL (dramione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora