AFTER ALL (dramione)

Capitolo 5.

Hermione cominciava a non sopportare Madama Pince.

La ragazza tamburellava nervosamente il piede in attesa che la bibliotecaria guardasse i registri per capire chi avesse preso in prestito un libro che le serviva urgentemente.

- la signorina Lovegood, proprio stamattina – disse alla fine

che tempismo perfetto che aveva la sua amica, Hermione alzò gli occhi al cielo

- credo che ce ne sia una seconda copia se non è andata distrutta nella guerra, devo ancora finire l'inventario – continuò

grazie al cielo, la ragazza sospirò – dove potrebbe essere? -

- prova nella sezione dei libri ancora da catalogare-

- grazie – bisbigliò Hermione fiduciosa

la ragazza non si scoraggiò neanche dopo aver visto la condizione dello scaffale stracolmo di tomi e volumi, fece l'incantesimo di appello ma nessun libro le fluttuò davanti.

- merda – sussurrò Hermione se non avesse procastinato fino ad allora non si sarebbe mai trovata in questa situazione, si stava innervosendo e non poco. Doveva trovare una soluzione o non avrebbe mai finito il compito.

Vagò tra i tavoli e alzò gli occhi al cielo non appena vide l'inconfondibile chioma bionda che leggeva il libro dalla copertina inconfondibile che le serviva.

Senza pensarci due volte si fiondò sulla sedia libera vicino al ragazzo che interruppe la lettura sorpreso.

- qual buon vento Granger, non pensavo ci saremmo rivisti visto quanto è grande il castello – la prese in giro lui

- mi serve il libro – Hermione andò dritta al punto

- mi dispiace per te, lo sto usando io – sorrise maligno Malfoy

- dobbiamo scrivere una pergamena sull'argomento, tu hai quasi finito il rotolo, deduco che non ti servirà ancora a lungo – Hermione sforzò un sorriso tentando di essere gentile

- stavo giusto pensando di darci un'occhiata stasera dopo cena -

- Malfoy -

- ma a quel punto sarebbe troppo tardi per riuscire a finire il compito – continuò il ragazzo

- Malfoy – ripetè Hermione stringendo i denti

- e ops, la consegna è domani giusto?- fece il finto tonto lui

Hermione si agitò sulla sedia impanicata

- cosa vuoi in cambio?- chiese frustrata

- Granger, mi nutro della tua disperazione – ghignò lui – non ci posso credere che tu ti sia presa all'ultimo-

- fatti gli affari tuoi – sbottò – quindi cosa vuoi in cambio del libro? - gli chiese di nuovo

- mh – fece finta di pensarci -sei sicura di volerlo?-

- smettila di giocare, non fare il ragazzino – Hermione lo fissò negli occhi

- mi devi un favore Granger, qualsiasi cosa mi verrà in mente quando mi farà più comodo – lui ricambiò lo sguardo

- non scherzare Malfoy -

- ti serve o no?-

- non è tuo questo libro – sbottò Hermione

- in realtà si – Malfoy ghignò aprendo la copertina del libro mostrando il logo dei Malfoy

- ma – boccheggiò Hermione rendendosi conto della figura di merda che aveva fatto

- la biblioteca di casa mia è piuttosto fornita e se ti stai chiedendo che fine ha fatto la seconda copia, beh l'ha presa Pansy mezz'ora prima di te e penso che ne avrà per tutta la notte -

Hermione era furente

- io ho praticamente finito, ti posso prestare la mia Granger – la fissò – ma mi devi un favore soprattutto per la tua maleducazione -

- non potevo saperlo Malfoy – esclamò infastidita Hermione – e non dirmi che non sono educata, non accetto lezione di bon ton da te -

- accetti Granger? -

- accetto – disse sconsolata la ragazza aveva troppo poco tempo per negoziare l'accordo

Malfoy sogghignò porgendole il libro – e stai attenta con le pagine -

Hermione gli fece una smorfia alzando il dito medio e se ne andò.

                                                             ***

Ovviamente Hermione non dormì per finire il saggio da consegnare il giorno dopo, si era maledetta un centinaio di volte mentre sfogliava con delicatezza il libro di Malfoy, sia mai che per sbaglio, nella foga, stropicciasse o peggio strappasse delle pagine.

Ti pareva che l'unico che avesse un' altra copia del libro fosse proprio lui.

Perché si era presa così in ritardo? Perfino Ron aveva fatto tutto in tempo e si era pure offerto di farla copiare.

La prossima volta avrebbe accettato. Anzi no. La prossima volta non ci sarebbe stata, avrebbe fatto tutti i compiti subito.

Dopo la lezione il professore di difesa contro le arti oscure ritirò le pergamene e quando tutti uscirono dall'aula, Hermione che era ancora seduta si voltò per trovare un Malfoy a braccia conserte stravaccato sulla sedia che la fissava

- tieni il tuo libro – disse la ragazza porgendogli il volume

- cosa si dice? - ghignò lui

- assolutamente nulla – sorrise a sua volta Hermione – siamo nel bel mezzo di un ricatto -

- io direi scambio equo di favori – Malfoy si alzò

- non è equo perché io non so cosa mi chiederai ne quando riscuoterai questo "favore" – disse mimando le virgolette

- non ti preoccupare Granger, abbiamo ancora un sacco di mesi prima della fine della scuola, ne varrà la pena -

- per me sicuramente no – borbottò la ragazza

- avrai certamente un voto alto, quindi direi che ti sono stato utile – disse uscendo dall'aula e lasciandola sola 

                                                             ***

Fortunatamente la settimana giunse presto alla fine

- quindi? - disse Ron facendo un cenno davanti agli occhi di Hermione che sembrava incantata

- quindi cosa?- rispose lei

- vieni a Hogsmade stasera?- chiese Harry arrotolando la pergamena che aveva appena finito di scrivere

- ragazzi – cominciò lei

- Hermione – la bloccò Harry – sono seriamente preoccupato, avevamo detto che quest'anno ci saremmo divertiti, dobbiamo distrarci da tutto quello che è successo -

- lo so – disse lei – semplicemente non mi va, ma sto bene Harry – continuò posando una mano sulla sua – sto sicuramente meglio di Ron -

- ti sento – rispose il ragazzo davanti a lei

- lo so che mi senti Ronald – lo apostrofò lei – spero che tu abbia finito la tua scorta di alcool, non ne posso più di sentire l'odore di wiskey -

- è vero Ron, devi darti una calmata – concordò Harry – adesso cominciano gli allenamenti, devi essere in forma -

l'amico fece spallucce, Ron voleva solo sentirsi annebbiato per non ricordare i traumi della guerra e la perdita di suo fratello Fred. L'alcool era una distrazione sbagliata ma al momento era l'unica che aveva. I suoi amici però avevano ragione, non poteva permettersi di non essere lucido in campo, doveva cambiare.