Capitolo 17.

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Draco ignorava Hermione da più di una settimana. O per lo meno ci stava provando.

Quando era certo che nessuno lo stesse guardando le lanciava qualche occhiata furtiva ed era contento di non essersi mai fatto beccare dalla "signorina so tutto". Il suo orgoglio non avrebbe retto se lei lo avesse visto fissarla.

Il nono giorno dal loro ultimo incontro ravvicinato notò che finalmente Hermione Granger aveva sorriso e odiò sentirsi stranamente bene, anche se quel sorriso non era rivolto a lui. Era una domenica di fine ottobre, c'era un tiepido sole e si stava bene nel grande giardino del castello, di li a poco ci sarebbe stata una partita di quidditch e tutti si stavano rilassando e godendo il bel tempo.

Draco, disteso sul prato con i suoi amici poco lontano dai grifondoro, fingeva di essere interessato alla conversazione che si stava tenendo.

-ti annoiamo Malfoy?- chiese Astoria accoccolandosi con fare seducente vicino a lui

-decisamente– sospirò lui distogliendo lo sguardo

Astoria decise di interpretare l'affermazione di Draco come se fosse la più divertente delle battute e si mise a ridere.

-pluffa in arrivo – urlò qualcuno

Il gruppetto di serpeverde alzò lo sguardo e se non fosse stato per i pronti riflessi di Zabini la pluffa sarebbe finita in faccia a Pansy.

-dammi qua- Malfoy gliela strappò dalle mani –quell'imbecille di Paciock– si alzò e in poche falcate fu vicino al diretto interessato che lo fissava a braccia conserte.

Paciock era pericolosamente vicino a Hermione Granger.

Malfoy, inconsciamente, sperava che insultare il suo amichetto le scatenasse qualche reazione ma poi si ricordò che le aveva detto che sarebbe cambiato, che avrebbe provato a essere una persona migliore. Per un istante fu indeciso su come comportarsi poi la frustrazione di quelle settimane prevalse.

-tieni Paciock– gli sbatté molto poco gentilmente la pluffa sul petto –ottimo tentativo per farci venire un trauma cranico, la prossima volta provaci meglio-

-di sicuro non userei una banale pluffa – ribattè lui

-ah no, giusto– lo prese in giro Draco –dimenticavo che ora puoi estrarre spade da cappelli, che paura-

-qualche problema? - s'intromise Seamus Finnegan

-nessuno piccolo chimico– sorrise Draco – buona giornata – girò i tacchi e se ne andò senza prestare la minima attenzione alla grifondoro dai capelli ricci poco lontana da lì. Malfoy era sicuro che stesse scuotendo la testa disapprovando il suo comportamento.

Fanculo le buone maniere, aveva bisogno di spaccare qualcosa. Era troppo nervoso.

                                                                               ***

Ottobre stava passando velocemente tra una lezione e l'altra. Harry e Ron si erano buttati a capofitto sul quidditch e sulle feste del sabato sera, Hermione sullo studio e talvolta nei weekend acconsentiva di andare con i suoi amici al Nox o a Hogsmeade.

Le interazioni tra la ragazza e Malfoy continuavano ad essere nulle. Non una parola, non uno sguardo. Draco aveva mantenuto la sua promessa: Hermione, prima era il nulla per lui e avrebbe continuato a esserlo.

Halloween si stava avvicinando e non essendoci troll all'orizzonte i grifondoro stavano pensando a come passare una bella serata. Quale miglior modo se non organizzare una festa?

AFTER ALL (dramione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora