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Quando Olcan si staccò da me ebbi la sensazione che mi mancasse qualcosa, ero confusa più che mai in quel momento, non riuscivo a spiegarmi per quale ragione mi ero comportata in quel modo, per quale ragione fossi stata in pensiero per lui.

Forse inconsciamente il mondo di Olcan e lui stesso mi erano entrati dentro, mi piaceva quel posto, mi piacevano le loro tradizioni e mi piacevano i principi che aveva quest'uomo così prepotente e virile.

Non avevo chiesto nulla, tutti i miei sogni erano ben lontani da questa realtà ma in poco tempo avevano iniziato a prendere tutt'altra forma e non ne ero affatto scontenta.

Nella mia testa si era creata l'idea di avere una famiglia mia e nonostante le mie intenzioni iniziali fossero ben lontane dal restare in questa terra, ora più che mai mi sentivo appagata e legata a lui come non avrei mai creduto.

La sua bocca tornò sulla mia, era rude e possessivo come se potessi scappare da un momento all'altro, le sue mani mi tenevano salda al suo corpo ancora sporco di sangue.

Poggiai le mani sul suo petto e cercai di staccarmi da lui per riprendere fiato solo allora mi accorsi che le sue ferite, stavano ancora sanguinando.

Mi soffermai a guardarle cercando di capire se fossero gravi, erano profonde ma fortunatamente non letali.

"Olcan, devi ricucire le ferite"

"Non è necessario, un paio di giorni al massimo e non ne rimarrà più neanche l'ombra"

" Ma non si infetteranno?

" Sei preoccupata per me donna?

" Sarebbe tanto strano?"

"Sono solo sorpreso, vederti così docile e apprensiva mi confonde"

Non sapevo bene cosa rispondere, i sentimenti che stavo provando per lui confondevano anche me, non potevo spiegare ciò che ancora non avevo compreso, decisi di cambiare discorso e raccontare ad Olcan di Astrid.

"Astrid è stata qui"

Al solo sentirla nominare il suo corpo si irrigidì.

"Che cosa voleva?"

"Non accetta il fatto che tu mi abbia sposato, non è stata una discussione piacevole"

"Ti assicuro che non ce ne saranno altre"

Il tono della sua voce era duro e non lasciava presagire niente di buono.

"Cosa hai intenzione di fare?"

"Di questo non devi preoccuparti, posso solo dirti che insegnerò a quella donna a stare al suo posto"

Non sapevo se Astrid fosse ancora l'amante di Olcan e questa incertezza mi rendeva nervosa più che mai.
Non volevo condividere mio marito con altre donne e meno che mai con Astrid.

Matrimonio combinato o meno, per me era impensabile una cosa simile.

"E quale sarebbe il suo posto?"

Olcan rise alle mie parole, mi accarezzò il viso e poi fece qualcosa che non mi sarei mai aspettata, mi diede un leggero bacio sulle labbra e come se niente fosse andò a sdraiarsi sul letto chiudendo gli occhi.

Il suo gesto mi innervosì parecchio, in quel momento non c'era nessuno a disturbarci e mi sembrò veramente strano che non avesse provato a farmi sua, dentro di me ripetevo che era meglio così e che non era quello che volevo ma in fondo sapevo di esserci rimasta male.

"Che cosa stai facendo?"

"Cerco di riposare e dovresti farlo anche tu"

Non avevo minimamente sonno, era solo nervosa e stizzita, forse in quei giorni Olcan aveva davvero passato molto tempo in compagnia di Astrid, cercai di immaginarli insieme e provai gelosia e tanta rabbia.

Continuavo a starmene impalata davanti a lui senza sapere cosa fare o dire era a dir poco stressante.

"Sei arrabbiata"

Sussultai sorpresa, aveva  capito cosa stavo provando senza aver detto una parola comunque mi rifiutai di dargli la soddisfazione di vedermi gelosa.

"Non capisco di cosa stai parlando"

Olcan continuava a non guardarmi e a tenere gli occhi chiusi ma un leggero ghigno comparve sulle sue labbra.

"Sai Liv, una particolarità di noi Wulfgar è riuscire a capire i sentimenti di chi abbiamo di fronte, l'odore di una persona cambia in relazione a ciò che prova, prima il tuo odore era dolciastro, questo perché eri eccitata, ora invece è più aspro e pungente, sei arrabbiata..."

"Non sono arrabbiata, Semplicemente non mi aspettavo che ti mettessi a dormire, non hai risposto neanche alla mia domanda"

Cercai di tenere un tono tranquillo, era difficile nascondere qualcosa a un uomo che poteva comprendere cosa stessi provando e infatti, fallii miseramente perché Olcan non era un uomo comune e non era neanche stupido.

"Vuoi sapere se Astrid è ancora la mia amante? No, non sono più stato con lei da quando ti ho portata qui"

"Faccio fatica a crederlo"

"E per quale motivo?"

La sua calma era snervante, io avevo il cuore che batteva forte e l'ansia che mi stava divorando, stavo facendo la figura della moglie gelosa e per quanto lo volessi non riuscivo proprio a stare zitta.

"Bè mi sembra più che evidente" 

Olcan dopo aver ascoltato le mie parole spalancò gli occhi increduli e si mise a sedere, mi guardó intensamente per diverso tempo e provai un senso di vergogna, tanto che non riuscii a sostenere il suo sguardo e così posai gli occhi su ogni angolo di quella stanza prestando attenzione a ogni particolare.

Molto lentamente si riavvicinò al mio corpo, toccó i miei capelli e affondò la testa nel mio collo soffermandosi ad annusare il mio odore.

"Sai ero solamente molto stanco ma date le circostanze..."

Con le mani inizió ad accarezzarmi i fianchi e prima di tornare a guardarmi negli occhi con la sua solita espressione strafottente e sarcastica, fece scivolare sulle spalle la parte del vestito che copriva il mio petto e lasciò una scia di baci caldi e umidi sul collo e sulla clavicola,

"che non si dica mai che Olcan il Berserker lasci insodisfatta la sua donna"




Buonasera a tutti!🌺
Mi dispiace per il ritardo e per il capitolo un po' corto, mi farò perdonare con il prossimo!

Spero comunque che vi piaccia la piega che ha preso la storia dei nostri personaggi.

Buona lettura 💜





WULFGAR - The land of snowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora