Quando in serata entrammo nella grande sala mi stupii di vedere quanto cibo e birra c'era sulle enormi tavolate.
Non ero mai stata ad un banchetto, solitamente mangiavo in camera, tutto questo per me era assolutamente estasiante.
Mio padre si trovava già seduto a capo della tavolinata centrale, mi parve così strano rivedere il suo volto.
Dall'ultima volta che ero stata in sua presenza erano trascorsi 7 anni, era invecchiato, la sua barba e i suoi capelli si erano ingrigiti e delle profonde rughe gli solcavano gli occhi.
L'unica cosa che era rimasta uguale era il suo sguardo severo e indolente, mio padre sembrava non avere affetto per nessuno.
"Tra poco i nostri ospiti saranno qui, pretendo da voi il massimo rispetto, e proferirete parola unicamente se interpellate"
Non si era neanche scomodato a guardarci mentre pronunciava quelle parole e certamente non aspettava una risposta, il suo era un ordine che non ammetteva repliche.
Lo detestavo.
Odiavo il suo modo di trattarci, nel corso degli anni avevo continuato a nutrire la speranza che qualcosa potesse cambiare ma alla fine mi ero arresa alla dura realtà.
Quell'uomo non avrebbe mai provato un briciolo di affetto nei miei confronti, né nei confronti delle mie sorelle e né tantomeno per mia madre.
Nel frattempo arrivò Orvar, con la sua solita camminata traballante, dovuta al troppo peso, e il viso grassoccio e rosso, ogni volta che lo vedevo istintivamente mi veniva da ridere.
Non era mai stato un ottimo guerriero, non aveva né forza né coraggio, tutti lo chiamavano "Orvar il codardo" era ritenuta una persona poco fidata, tuttavia, il suo aspetto era talmente buffo che non si poteva fare a meno di ridere nel guardarlo.
"Re Hakon, gli ospiti attendono"
Mio padre a quel punto si alzò dalla sua poltrona di pellicce e fece un cenno con la testa.
"Falli entrare"
Poco dopo quattro uomini con a seguito tutti i loro i compagni, entrarono nella grande sala.
Erano imponenti, quasi monumentali, la loro altezza era sorprendente ma di certo non era normale, sembravano veramente dei giganti.
Cercai di cogliere ogni minimo dettaglio di quei guerrieri, forse dopo quella sera non li avrei più rivisti e il desiderio di sapere si era fatto sempre più acuto.
Le loro vesti così come le acconciature dei capelli erano simili alle nostre, le usanze come supponevo non erano tanto diverse, ma il loro aspetto aveva qualcosa di particolare, di animalesco.
"Benvenuti! Spero che il viaggio sia andato bene e che non abbiate perso molti uomini"
Quello che avevo intuito fosse il capo si fece avanti, era vecchio, forse più vecchio di mio padre ma trasmetteva una tale fierezza che pensai fosse benissimo in grado di tenere testa a un giovane uomo in battaglia.
"È stato un viaggio tranquillo e non ho perso uomini fortunatamente, comunque sia permettimi di presentarti i miei figli"
I tre uomini che prima si trovavano al suo fianco si avvicinarono e fecero un leggero cenno con il capo in segno di saluto.
"Loro sono Brynyar e Balder, mentre lui è il mio primogenito Olcan, il più grande dei miei guerrieri"
Brynyar e Baldar erano molti simili, sembravano quasi gemelli, avevano la stessa altezza e i loro capelli erano neri come la pece, anche i lineamenti del viso erano duri e i lori occhi avevano il colore dell'ambra.
Erano praticamente identici, l'unico fattore che li differenziava era l'evidente differenza di età, Balder era sicuramente più grande, la sua barba era più folta e definita e il corpo presentava molte più cicatrici rispetto a quello di Brynyar.
Evidentemente aveva combattuto più battaglie.
In seguito spostai l'attenzione verso il grande guerriero e dovetti ammettere che rispetto a tutti quelli che si trovavano li, era veramente bello.
Era il più alto tra i fratelli, in verità era il più tra tutti i presenti in quella stanza.
I suoi capelli erano biondi e acconciati in una treccia che arrivava poco sotto le spalle, i lati del capo erano rasati con numerosi tatuaggi che arrivavano al collo e continuavano verso le spalle.
Il viso aveva dei lineamenti morbidi e la barba ne copriva una buona parte ma la cosa che mi colpì di più furono i suoi occhi.
Avevo notato che gli occhi dei wulfgar avevano un colore diverso rispetto agli altri, alcuni addirittura erano gialli come quelli di un rapace.
Quelli di Olcan invece avevano il colore dell'oceano e vicino all'iride si potevano notare alcune pagliuzze bianche, erano così belli e indomiti, guardandoli si poteva percepire tutta la sua forza.
Sembravano benedetti dagli dei.
Ciao a tutti🥰
Questo è il nuovo capitolo, spero che vi piaccia e se vi va potete mettere una stellina 🌟Mi spiace che sia un pò corto, il prossimo prometto che sarà decisamente più lungo.
Sto cercando di introdurre al meglio i personaggi e il nostro Olcan ha fatto il suo ingresso! _Presto ne vedremo delle belle 🌝
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WULFGAR - The land of snow
RomanceLiv è una giovane ragazza che ha sempre vissuto nell'ombra, ingenua e piena di sogni si ritroverà ad essere una pedina nella mani del padre e costretta a sposare Olcan, un guerriero vichingo nelle cui vene scorre l'antico sangue di Fenrir, il giga...