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Non riuscivo a credere a quello che mi stava capitando, ero passata da compatire mia sorella per l'incubo in cui si trovava, ad esserne la diretta protagonista.

Con due semplici parole Olcan aveva distrutto tutti i sogni e i programmi che avevo in mente, ed essere costretta a sposarmi non rientrava certamente tra questi.

Inutile dire che dopo aver espresso la sua scelta tutti i presenti, me compresa, avevano stampato in faccia un'espressione che in altre "condizioni" avrei ritenuto non poco esilarante.

L'unica cosa che poteva salvarmi a quel punto, era che mio padre lo contraddicesse, invitandolo a cercare una moglie più adatta.

Non credevo che un giorno avrei riposto speranza in quell'uomo.

Ci furono alcuni minuti di silenzio, minuti in cui aspettavo con impazienza che venisse pronunciata una qualsiasi parola di disapprovazione da parte sua ma purtroppo, anche stavolta, rimasi profondamente delusa.  

In fondo una figlia valeva l'altra, che differenza poteva esserci tra me e Gerda?
Per mio padre l'importante era solo averli come alleati, avrei dovuto pensarci prima di aspettarmi qualcosa da lui.

Mia sorella Hel mi strinse leggermente la mano, mi voltai e notai il profondo rammarico che provava per me.

"Mi dispiace"

Tutto volevo tranne che essere compatita, tutta la situazione mi faceva solo venire voglia di urlare.

Guardai nuovamente il vichingo che sarebbe diventato mio marito, quel sorriso beffardo era scomparso lasciando il posto alla sua solita espressione seria e composta.

"Preferirei che il matrimonio fosse celebrato il più presto possibile, per quanto i problemi con il conte Vikar siano stati risolti, non mi fido a lasciare le mie terre  incustodite troppo a lungo"

Mio padre sembrò riprendersi e finalmente si degnò di aprire bocca.

"Capisco perfettamente, un paio di giorni saranno sufficienti"

Olcan annuì e poi tornò a concentrarsi su di me, si avvicinò e dovetti alzare la testa per reggere il confronto con la sua altezza, era talmente alto che gli arrivavo a malapena al petto.

"Devi scusarmi, ma non ho portato un regalo con me, questo cambiamento non era previsto"

Quelle parole riuscirono solo a farmi innervosire di più, non eravamo degli oggetti  che potevano utilizzare a loro piacimento e non potei più tenere la bocca chiusa, aggrottai le sopracciglia e lo guardai nel peggior modo possibile.

"Non ti preoccupare, non voglio assolutamente nulla da te"

Non sapevo se mio padre mi avesse sentita o se avrei pagato per la mia sfacciataggine ma non me ne importava assolutamente nulla.

Purtroppo però, non ottenni l'effetto desiderato, quel ghigno strafottente tornò sul suo viso.

Il vichingo si abbassò, portando le sue labbra a sfiorare il mio orecchio così che nessuno potesse sentire ciò che aveva da dirmi.

"Peccato mia cara skjalmær (shieldmaiden) perché tra un paio di giorni avrai da me molto più di un semplice regalo"

Presuntuoso, strafottente e arrogante di un vichingo!!

Diventai viola dall'imbarazzo e Olcan vedendomi mi accarezzò piano la testa non smettendo però di sorridere.

Se pensava veramente che gli avrei permesso di mettermi le mani addosso si sbagliava, doveva ancora capire con chi aveva a che fare.

Forse non potevo sfuggire a questo matrimonio ma potevo fare in modo che quel Wulfgar mi ritenesse talmente insopportabile da trovarsi un'altra donna.

C'erano solo alcuni "dettagli" da sistemare, come trovare un modo per fuggire da mio padre ma a quello avrei pensato in seguito.

Dopo poco Olcan e quel ragazzino lasciarono la sala e mio padre ci congedò con un gesto della mano.

Corsi immediatamente a cercare Gerda, sia per accertarmi che stesse bene sia perché  volevo sapere e soprattutto capire il motivo per cui ora toccava a me essere una pedina nelle mani di nostro padre.

Non riuscii a trovarla, in compenso però mi imbattei in Brynyar che se ne stava seduto in disparte ad affilare la lama della sua ascia.

Andai da lui immediatamente.

"Cos'è successo Liv? Sembri sconvolta"

"Dove si trova Gerda?"

Al sentire il nome di mia sorella Brynyar smise di fare quello che stava facendo e si alzò con un'espressione preoccupata.

"Il re non ha accettato la proposta di mio fratello?"

Quindi lui sapeva cosa era successo.

"Quale proposta?"

"Liv, so che sei a conoscenza di quello che c'è tra me e Gerda, ti ho sentita molte volte"

Non riuscivo a comprendere cosa avesse voluto dire con quella frase, comunque mi limitati a dare una conferma  a ciò che aveva appena detto.

"E con questo?"

"Mi sono innamorato di Gerda fin dal primo giorno e rimanere qui non ha aiutato.
Io e Olcan siamo molto legati Liv, non potevo ingannarlo"

Mi ritrovai a pensare che tecnicamente lo aveva già fatto.

Lui e Gerda avevano iniziato a vedersi subito dopo la partenza di Olcan e dubitai  profondamente che i loro incontri si fossero fermati a qualche casto bacio.

"Gli hai detto tutto quello che è successo tra di voi?"

"Si, gli ho parlato appena è approdato e grazie agli dei non si è arrabbiato.
Mi aveva detto che avrebbe parlato con il re e che avrebbe scelto un'altra sposa"

Quindi le cose stavano così, mi ero ritrovata  ad assere promessa ad Olcan perché mia sorella e questo vichingo si erano innamorati.

Sospirai, non potevo di certo arrabbiarmi con loro per questo, anzi, ero felice che Gerda avesse trovato qualcuno che l'amava e che la rispettava.

"Stai tranquillo, mio padre ha accettato la proposta di tuo fratello, Olcan non sposerà Gerda"

Brynyar sorrise sollevato, ero contenta che fosse felice, volevo bene a lui e volevo bene a mia sorella ma quella sensazione di disagio per quello che mi stava capitando non se ne voleva andare.

"Quindi? Chi di voi sposerà mio fratello?"

"Lo sposerò io"







WULFGAR - The land of snowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora