POV OLCAN
Quando Bjiorn era entrato nella mia stanza avrei voluto prenderlo a calci, da tempo aspettavo di fare mia quella piccola e insolente ragazzina e quella interruzione mi aveva innervosito oltre ogni immaginazione.
Erano giorni che cercavo di trattenermi, sapevo di non poter resistere a quel corpo così sensuale e a quel carattere ribelle e avevo atteso il giorno del matrimonio cercando di starle lontano e di instaurare un legame con il suo lupo, me ne ero preso cura e lo avevo tenuto per un pò lontano da lei, doveva abituarsi a me, non poteva di certo ringhiarmi contro ogni volta che mi avvicinavo a Liv, sarebbe stato un problema.
Avevo persino rinunciato alle continue provocazioni di Astrid che da quando aveva scoperto del mio matrimonio sembrava come impazzita, era fermamente convinta che prima o poi l'avrei sposata perché negli ultimi anni mi ero divertito molto con lei ma ero sempre stato sincero sul fatto che per me era solo una donna con cui passare la notte ed ora che Liv occupava la mia mente in ogni singolo momento della giornata, non era più neanche quello, provavo solo semplice affetto nei suoi confronti.
La prima volta che seguii mio padre a Sarpsborg, lo feci per dovere, eravamo stati sempre al di fuori dai conflitti degli altri regni, eravamo sempre stati in grado di badare a noi stessi con i frutti della nostra terra ma ora stavamo diventando sempre più numerosi e sfamare tutti iniziava ad essere un compito abbastanza arduo.
Avevamo bisogno di commerciare e soprattutto di avere delle terre dove potersi stabilire e Re Hakon ci aveva promesso molto in cambio di uomini per combattere a est, contro Kendall e un matrimonio come garanzia.
Non mi piaceva l'idea di sposarmi a nessuno dei wulfgar in realtà piaceva l'idea di mescolare le razze, temevamo che prima o poi il nostro sangue sarebbe andato perduto ma in quel momento più che mai era assolutamente necessario o avremmo dovuto prendere provvedimenti molto più pesanti di un semplice matrimonio con una donna non appartenente al nostro popolo, i doveri venivano prima dei voleri.
Tutto credevo tranne che le cose avrebbero preso questa piega e che io avrei ben accettato di sposarmi con una donna umana.
Liv non era come le altre, lo avevo già capito dal nostro primo incontro da quel fabbro nel suo paese, potevo ancora vedere il suo viso rosso dalla rabbia per le mie provocazioni.
Non l'avevo riconosciuta inizialmente ma quando era entrata nella sala del re e si era messa in fila vicino alle altre figlie di Hakon non ci avevo pensato due volte a scegliere lei come mia sposa.
Nonostante non avesse il sangue di Fenrir nelle vene era forte, coraggiosa, in molte occasioni avevo fiutato la sua paura ma era sempre stata in grado di fronteggiarla, ogni volta che parlavamo nei suoi occhi leggevo la voglia di sfidarmi e mi divertivo a provocarla, nessuna donna che avevo conosciuto fino a quel momento mi aveva suscitato quell'innata curiosità.
Non potevo certo dire di esserne innamorato, l'amore era una cosa che non mi apparteneva da tempo ma tutto di quella donna così testarda mi attraeva e il suo profumo era così dolce che risvegliava i miei sensi, sapeva di giglio.
Sapere che Vikar aveva nuovamente invaso le mie terre mi aveva fatto perdere il controllo e la mia parte animale aveva preso il sopravvento davanti ai suoi occhi, non solo per aver mandato a monte la mia prima notte di nozze ma anche perché quel pazzo non aveva ancora imparato la lezione.
Non avrei avuto pietà stavolta, quel verme me l'avrebbe pagata cara, lui e chiunque si fosse unito al suo folle piano di conquistare il mio regno.
Ora ero io il re di queste terre e non avrei permesso a nessuno di distruggere ciò che la mia famiglia da generazioni aveva costruito, avevo intenzione di uccidere Vikar e lo avrei fatto in modo tale da dare l'esempio a chi come lui avesse avuto l'ardire di voler comandare il popolo dei Wulfgar.
"Bjiorn, avverti anche tutti gli altri, se vinceremo questa battaglia, voglio Vikar vivo."
L'uomo al mio fianco rise e mi diede una pacca sulla spalla.
"Sei diventato re da appena un giorno e già ti stai preparando per fare una strage, prometti bene"
Bjiorn era sempre stato al mio fianco, mi fidavo ciecamente di lui, da quando le nostre madri avevano perso la vita eravamo diventati inseparabili, eravamo cresciuti insieme, non ricordavo un solo momento della mia vita dove Bjiorn non era stato presente, avevamo combattuto molte battaglie fianco a fianco e con il tempo era diventato come un fratello per me.
"Non credi che Vikar e i suoi compagni meritino una lezione?"
"Assolutamente si, dimostragli cosa è in grado di fare Olcan il Berserker"
"Non voglio essere chiamato così, lo sai bene"
"So anche che i lupi diventano agnelli di fronte ad un orso"
Bjiorn aveva ragione, dovevo essere spietato e lo sarei stato, durante la battaglia avrei lasciato che la mia parte animale venisse fuori, avrei lasciato che il berserker venisse fuori, così da dimostrare che nessuno poteva sfidarmi senza rimanere illeso.
Vikar era come il padre di Liv, un uomo che bramava conquista e potere ma vi era un enorme differenza tra i due, Hakon era decisamente molto più intelligente, non mi fidavo di lui e avevo come l'impressione che presto o tardi avrebbe tradito le promesse fatte.
C'erano molte cose che non quadravano, non riuscivo proprio a comprendere il motivo per il quale non aveva permesso a Gerda di venire qui insieme a Brynyar.
Avevo rispettato i patti ed aveva molte figlie da sistemare e anche se Liv non era la primogenita, aveva comunque il suo stesso sangue.
Mi ritrovai a pensare che quell'uomo probabilmente aveva in mente qualcosa e sapere che mio fratello si trovava sotto la sua protezione non mi rassicurava affatto, mio padre si era fidato troppo di quell'uomo ed aveva esposto considerevolmente il nostro popolo ma non potevo di certo biasimarlo, Hakon era stato l'unico a volere un'alleanza con noi.
Molte volte avevamo cercato di stringere accordi con altri regni ma la nostra fama ci precedeva e le persone avevano paura.
"Olcan sono vicini"
"Lo so, li sento"
Tornai con la mente al presente, in quel momento dovevo pensare solo a proteggere il villaggio e le mie terre, avevamo oltrepassato il fiume e ci trovavamo quasi alla fine della foresta, quando cominciai a sentire l'odore di molti uomini, compreso quello di Vikar, quel farabutto aveva radunato più guerrieri di quanto mi aspettassi.
Entrati nella Valle del Geisyr ci ritrovammo di fronte ad una schiera di vichinghi pronti ad attaccarci, sentivo il sangue ribollirmi nelle vene, come se qualcuno mi avesse dato fuoco, lo sentivo pulsare sul collo e nella mia testa, la calma che riuscivo a tenere in ogni situazione era sparita lasciando il posto ad una rabbia furente che cresceva ogni secondo di più.
Persi completamente il controllo davanti all'espressione strafottente di Vikar che mi guardava come se fosse sicuro di vincere la battaglia, digrignai i denti dalla voglia che avevo di uccidere e l'avrei placata massacrando ogni singolo uomo che si era alleato con lui, tutti avrebbero conosciuto la furia del Berserker e nessun nemico sul quel campo avrebbe avuto la possibilità di raccontarlo.
"Bjiorn, massacriamoli!"
Perdonate l'attesa🌺
Wattpad mi ha dato non pochi problemi ultimamente, avevo scritto il capitolo già una settimana fa ma purtroppo, non so come, mi si è completamente cancellato e ho dovuto riscriverlo da capo😭Buona lettura e un grazie infinite a tutte le persone che ancora seguono la mia storia e che mi supportano aiutandomi a migliorare💜
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WULFGAR - The land of snow
RomansaLiv è una giovane ragazza che ha sempre vissuto nell'ombra, ingenua e piena di sogni si ritroverà ad essere una pedina nella mani del padre e costretta a sposare Olcan, un guerriero vichingo nelle cui vene scorre l'antico sangue di Fenrir, il giga...