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ATTENZIONE!

Non era mia intenzione mettere scene così dettagliate nella storia anche perché non so quanto mi riesca ma alla fine anche io ho ceduto allo spicy con questo capitolo.
Contiene scene non adatte ai minori 😂

Fatemi sapere cosa ne pensate così vedrò se metterne altre.

Buona lettura.

Rimasi sconcertata dall'arrendevolezza del mio corpo e molto delusa quando Olcan si allontanò da me per andare a sedersi sul giaciglio poco distante.

Aveva gli occhi stretti in due fessure e il sorriso di uomo che sta per avere una rivincita.

"Ora farai quello che dico io."

Con quell'atteggiamento così risoluto il desiderio che avevo di lui avrebbe dovuto smorzarsi e invece non faceva altro che aumentare, comunque, ero ancora abbastanza lucida da rispondergli a tono.

"Spero che tu stia scherzando."

"Ho forse l'aspetto di uomo che scherza?"

Non replicai.

"Vieni qui Liv."

Era consapevole di avermi in pugno, tutta quella situazione era così frustrante, avevo scelta? Forse no, o forse ero solo io che nonostante tutto volevo sapere cosa aveva in mente quel vichingo, per questo mi avvicinai a lui con cautela, avevo ancora il timore che fosse arrabbiato.

"Più vicino."

Feci quello che mi chiese mantenendo un'aria stizzita.

"Bene, togliti quei vestiti di dosso e inginocchiati."

Sbarrai gli occhi incredula per quel comando così bizzarro.

"Sei forse impazzito?

"Coraggio moglie, so quanto mi desideri, posso sentirlo, ubbidisci"

Mandai giù il groppo che mi si era formato in gola, che diavolo aveva in mente? E soprattutto ancora una volta mi chiesi perché stavo acconsentendo a tutto ciò.

Mi spogliai molto lentamente evitando di guardarlo per la vergogna che provavo e con le gambe che mi tremavano mi inginocchiai.

Olcan a quel punto portò il suo corpo in avanti poggiando i gomiti sulle ginocchia, ero così piccola di fronte a lui.

Con la mano andò ad accarezzarmi il viso e mi obbligò a voltare la testa per guardarlo.

"Toccati, voglio guardare mia moglie darsi piacere."

La mia mente cercò di elaborare ciò che Olcan mi aveva appena detto di fare mentre il mio corpo lottava contro l'effetto che quelle parole avevano avuto su di me, una scarica di calore e adrenalina mi invase togliendomi quasi del tutto la lucidità.

Rimasi ferma, indecisa su cosa fare per accontentare il vichingo che avevo davanti, ero del tutto ignorante di certe pratiche.

"Io non l'ho mai fatto."

Le pupille di Olcan si dilatarono come quelle di un predatore e brillarono di soddisfazione.

"Credo proprio che dovrò insegnarti allora."

Con uno scatto mi prese i polsi e tirò verso di se facendomi coricare sulle sue gambe.

Mi baciò il collo e poi la sua bocca andò a schiudersi sulla mia, il cuore batteva così forte che sembrava volesse uscire dal petto.

"Apri le gambe."

Il mio corpo ormai rispondeva solo ai suoi comandi, non ero più in grado di controllarmi ero completamente impotente sotto di lui.

L'imbarazzo c'era ancora e andai a nascondere il viso nell'incavo del suo collo.

"Guardami donna. Voglio che mi guardi mentre lo faccio."

Rassegnata al suo volere incrociai lo sguardo di mio marito carico di desiderio.

Con la mano iniziò ad accarezzare la mia pelle che sembrava prendere fuoco sotto il suo tocco, sfiorò i capezzoli e un gemito uscì dalla mia bocca, non mi ero mai sentita così amata e desiderata.

Scese ancora più in basso fino a raggiungere la mia intimità e molto delicatamente iniziò a fare dei movimenti circolari con il pollice.

Scossa da brividi incontrollabili cercai di inarcare la schiena per trovare sollievo da quella piacevole tortura e non riuscii più a trattenere i gemiti.

"Olcan..."

La mia voce era poco più di un sussurro, una preghiera velata.

"Cosa dovrei fare con te?"

Ansimai forte, ciò che provavo era troppo intenso da poterlo contenere.

Mio marito ringhiò e non poté nascondere un sorriso di approvazione mentre continuava con la sua opera.

Portò la sua bocca su i miei capezzoli e una violenta scarica di piacere mi portò a conficcare le unghie nella sua schiena.

"Ti prego..."

Lo supplicai di darmi di più mentre continuava con quella dolce agonia.

"Non posso più trattenermi"

Mi prese in braccio e mi stese sulla coltre di pellicce, ora era sopra di me e potei scorgere il desiderio bruciante di Olcan, non potevo sentire le sue emozioni come lui poteva fare con me ma quello sguardo non lasciava spazio ai dubbi.

Spazientita e vogliosa di più attenzioni mi inarcai verso di lui ancora una volta incitandolo a continuare fino a che, non scivolò lentamente dentro di me.

Quella dolcezza durò un attimo, neanche il tempo di abituarmi a quell'intrusione che mio marito arretrò per poi avanzare nuovamente con violenza dentro di me.

Questa volta urlai di piacere, le sue spinte erano forti, veloci e rimasi senza fiato per la brutalità con cui mi stava possedendo.

Non so dopo quanto tempo Le pulsazioni al mio basso ventre si fecero più insistenti ma prima di rendermene conto una forte scarica di calore mi avvolse lasciandomi stremata e tremante sotto di lui.

Con un'ultima potente spinta Olcan gettò la testa all'indietro e si riversò dentro di me.

Rimanemmo in quella posizione ancora per qualche istante in attesa che i nostri gemiti si placassero poi Olcan si sdraiò e con le mani su i miei fianchi mi strinse sul suo petto.

"Stai ancora tremando."

Era vero, era stato tutto troppo intenso e ancora non ero riuscita a riprendermi, mi aggrappai ancora di più al suo corpo cercando calore.

Mi sentivo felice ed appagata e decisi che avrei goduto di quella sensazione ancora per un po'.







WULFGAR - The land of snowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora