POV LIV
Astrid era l'ultima persona che avrei voluto vedere in quel momento, quel suo sorrisetto strafottente mi rendeva nervosa e sapevo che le sue intenzioni erano tutt'altro che buone.
"No ho né veglia né tempo da perdere Astrid, hanno bisogno di me la fuori"
La rossa si allontanò dalla porta e venne verso di me, ostentando un'aria di superiorità, per lei ero solo un'umana che aveva sporcato la sua razza e tolto la possibilità di diventare regina, mi odiava e non avevo bisogno di sentirmelo dire, si capiva benissimo dai suoi atteggiamenti.
Si mise a ridere.
"Nessuno ha bisogno di te, guardati, cosa potresti mai fare tu, una semplice donna umana per questo popolo?"
Le sue parole mi colpirono profondamente ma non lo diedi a vedere, non ero come loro questo era ovvio ma per un momento mi ero sentita parte di qualcosa, avevo pensato veramente che questa terra e questa gente potessero diventare la mia casa e ciò che aveva appena detto Astrid aveva scalfito quella speranza.
Nonostante tutto, non avevo intenzione di farle vedere questa mia debolezza, anzi, le sorrisi anche io, in modo beffardo e derisorio, gli eventi fino a questo momento erano stati dalla mia parte e questo mi metteva in una posizione di vantaggio rispetto a lei, mi davano la possibilità di difendermi.
"Eppure questa semplice umana è diventata regina dei Wulfgar mentre tu Astrid, resti unicamente una sgualdrina. "
Vidi i suoi occhi infiammarsi di rabbia, se mi avesse attaccato non avrei avuto scampo ma non avevo paura di lei, in quel momento sentivo solo una profonda soddisfazione nell'essere riuscita a metterla a tacere.
"Ti assicuro che lo sarai ancora per poco"
Mi voltò le spalle e se ne andò, tirai un sospiro di sollievo e mi sedetti per un momento, dovevo calmarmi e riprendermi da tutta quella tensione, quella donna era una spina nel fianco e la sua minaccia non era stata fatta a vuoto, sicuramente avrei parlato con Olcan di tutto questo quando sarebbe tornato.
Pensare a mio marito mi fece ricordare cosa dovevo fare in quel momento, uscii velocemente da quella stanza ignorando completamente le raccomandazioni di Olcan e quando fui fuori mi guardai intorno spaesata dalla gran confusione che si era creata.
La maggior parte delle persone si stavano adoperando per difendere il villaggio, tutti erano muniti di un'ascia o di una spada per combattere e già avevano iniziato a rafforzare le fortificazioni in caso di attacco.
Iniziai a darmi da fare anche io e rimasi sorpresa da quanto la mia presenza fu apprezzata, era come se il mio contributo avesse in qualche modo risollevato l'animo di quelle persone e ne fui immensamente felice.
Passarono delle ore prima che riuscissimo a finire tutto e quando non vi era più nulla che potessimo fare per difenderci, il caos che c'era stato fino a quel momento lasciò spazio ad un silenzio tombale, nessuno osava parlare, eravamo sfiniti dal lavoro fatto e la paura che Vikar potesse oltrepassare quelle mura era palpabile perché per quanto fossimo preparati sapevamo di non poter reggere a lungo un attacco.
Ad un certo punto mi sentii chiamare e vidi Ella correre verso di me, era affaticata e sporca di terra, anche lei si era data da fare molto, l'avevo intravista più volte ma non c'era stato tempo di fermarsi a parlare.
Mi sorrise come se non fosse successo nulla in quelle ultime ore e mi domandai come faceva ad avere un atteggiamento così solare e positivo anche in momenti come quello.
"Sai ero convinta che Olcan ti avrebbe proibito di uscire da quella stanza"
A quel punto contagiò anche me con il suo buon umore.
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WULFGAR - The land of snow
RomanceLiv è una giovane ragazza che ha sempre vissuto nell'ombra, ingenua e piena di sogni si ritroverà ad essere una pedina nella mani del padre e costretta a sposare Olcan, un guerriero vichingo nelle cui vene scorre l'antico sangue di Fenrir, il giga...