Champagne

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Quando la mattina presto del 13 aprile mi svegliai, la mia mente non fece che ripensare a ciò che era successo la sera prima. Il mio corpo si riempiva di brividi al pensare a ciò che sarebbe potuto succedere se, per tempistica, Leonard non fosse giunto nel luogo in cui quei due uomini mi stavano importunando. I miei genitori dovevano essere le ultime persone al mondo a venir a sapere di questa faccenda: avrebbero dato la colpa a me per essermi recata in terza classe e per essermi fatta aiutare dal figlio maleducato dei Clearson, quando mi avevano sempre esplicitamente raccomandato di non allontanarmi troppo senza la presenza di un uomo fidato al mio fianco; chiaramente per me queste raccomandazioni erano del tutto insensate, volevo sentirmi libera di fare ciò che volevo. Tuttavia, ora pensavo che in parte avessero ragione, se ci fosse stata una persona di sesso maschile con me, non si sarebbero azzardati a toccarmi.
Purtroppo, però, le voci giravano sempre, e di conseguenza giungevano proprio a quelle persone che di quella determinata storia dovevano saperne poco o niente, lo stesso accadde con la mia famiglia.
"Mary, hai sentito di quella ragazza di prima classe che è stata aggredita ieri sera?" chiese a tal proposito mia madre, aggiungendo: "Un uomo di terza classe si stava approfittando di lei..."
Io stavo leggendo un libro, perciò alzai il capo, la guardai e formulai: "No, madre, non ho sentito nulla del genere. Cos'è successo?"
Ero obbligata a mentire persino ai miei genitori per non finire nello scandalo.
"Beh, quella disattenta disgraziata fanciulla, non si sa per quale assurdo motivo, stava passeggiando per i dintorni della terza classe, quando due uomini si sono avvicinati a lei, hanno iniziato ad importunarla ed un ragazzo, che tra l'altro hanno definito essere un gran maleducato, l'ha salvata!"
"Caspita." risposi osservandola attentamente, cercando di studiare la sua espressione facciale.
"E' tutto ciò che hai da dire figlia mia?" domandò sorpresa "Non credi che quella ragazza, come ho già ribadito innumerevoli volte a te, non avrebbe dovuto recarsi dai poveri NON accompagnata da un uomo?!"
"Onestamente parlando, madre, non sappiamo veramente come sono andate le cose, perciò non me la sento di dare un giudizio azzardato." risposi a tutto ciò che aveva detto, cercando di deviare il punto in cui lei voleva arrivare, e cercando di cambiare argomento il prima possibile.
In parte ci riuscii, ma mia madre quel giorno sembrava essere in vena di raccontare pettegolezzi, tant'è che iniziò a raccontarmi di uno scandalo e alcuni tradimenti, che a mio malgrado iniziarono ad interessarmi.
"Su questa nave si sentono le peggio cose!" esclamò mentre beveva tranquillamente il suo tè.
"Ma quindi che cos'è successo?"
"La mia amica Martha, ha detto che pare che la Contessa di Rothes abbia indossato un abito quasi del tutto trasparente e con una scollatura ampia, ti rendi conto mia cara?"
"Tu lo hai visto?"
"Certo che no, ma posso assicurarti che Martha non si sbaglia mai!" esclamò mia madre.
Io annuii incerta e dopo la conversazione su scandali vari terminò, in quanto le amiche di mia madre ci invitarono a consumare la seconda colazione in loro compagnia.
Non amavo partecipare a questo tipo di incontri, però non avevo di meglio da fare.
Avrei tanto voluto tornare da Leonard e ringraziarlo di nuovo, però lo trovai leggermente inopportuno, e sospettoso.

Sul Titanic era possibile incontrare anche membri dell'equipaggio, ed ultimamente l'ingegnere Thomas Andrews si era unito a me e alla mia famiglia piuttosto di frequente. Non mettevo in dubbio la professionalità dei lavoratori, ma in questi giorni mi era capitato di sentire alcune notizie un po' preoccupanti. Ad esempio, mentre ero occupata nella mia passeggiata sul ponte giornaliera e serale, alcuni degli ufficiali parevano turbati da quello che sembrava essere un allarme iceberg. A causa dello spargimento di questa notizia, la frase "Il Titanic è una nave inaffondabile" si fece più diffusa; il capitano Edward Smith aveva tentato di tranquillizzare i passeggeri affermando che non correvamo alcun pericolo, eppure una parte di me pensava che non fosse vero. Ci era anche giunta notizia sul fatto che alcune navi avessero deciso di fermarsi per un po' di tempo, perciò d'interrompere il viaggio, proprio per evitare scontri. Il Titanic, invece, aveva aumentato la sua velocità, in quanto il signor Smith aveva in piano un arrivo anticipato, così da alimentare la crescita di successo che questa nave si era guadagnata. Comunque, nonostante la mia preoccupazione, decisi di tranquillizzarmi: chi lavorava a bordo di questa nave era molto più esperto di me, questo era certo.

RMS Titanic - un viaggio da non dimenticareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora