L'inizio

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"The sounds of people drowning are something that I can not describe to you, and neither can anyone else. Its the most dreadful sound and there is a terrible silence that follows it."
-Eva Hart, Titanic Survivor

Subito dopo la collisione la prua iniziò ad affollarsi, le persone erano tranquille, stavano semplicemente osservando il ghiaccio sparso a terra, che piano piano andava a sciogliersi. Alcuni iniziarono addirittura a giocarci, mentre osservavano il grande ammasso di ghiaccio farsi sempre più lontano. A questo punto, io e Leonard iniziammo a calmarci. Ci avevano sempre detto e ridetto di come questa nave fosse stata costruita per essere inaffondabile, e nessuno si sarebbe mai aspettato una tragedia da parte di un transatlantico come il Titanic. Eravamo certi del fatto che il capitano Smith e il resto dell' equipaggio ci avrebbero dato le informazioni necessarie, non dico ad un imponente pericolo, quanto piuttosto a quanto accaduto.
"Pensi sia grave?" domandai a Leonard, non sapendo in realtà che cosa pensare.
Lui mi guardò e per un attimo esitò, "Non lo so. Dipende."
L'equipaggio si era tutto quanto ritirato, avevo visto una donna chiedere loro informazioni al riguardo della collisione, ciò che ricevette in risposta non fu altro che uno sguardo serio seguito da un freddo "Stia tranquilla. Abbiamo tutto sotto controllo."
Dal suo viso trasparse un'evidente preoccupazione.
Decine di minuti trascorsero, quanto a noi, restammo sul ponte a parlare. Rivolgendo i miei occhi verso l'alto, un pensiero invase la mia mente: le scialuppe!" Leonard," lo richiamai, "qualche giorno fa mi è capitato di fare delle osservazioni alle scialuppe di salvataggio, e non paiono essere poche, considerando il numero di passeggeri a bordo?"
Lui ci diede una veloce occhiata, le contò ed annuì. "È vero. Ma, finché non ci sarà il bisogno di utilizzarle, questo non dovrebbe preoccuparci. Stai tranquilla, Mary. Andrà tutto bene." Mi accarezzò il collo. Piuttosto, mettiti qualcosa di più pesante, stai ghiacciando. Io vado a riportare i piatti al ristorante, potrebbe essere ancora aperto. Ci vediamo dopo, se ti va."
Io annuii, incerta, poi lo lasciai andare, pronta a tornare nella mia cabina ed affrontare i miei genitori.
L'ansia iniziò a impadronirsi del mio interno, soprattutto una volta che arrivai davanti alla porta della cabina dei miei genitori. In quel momento mi ritrovai a meditare: sarebbe stato meglio rifugiarmi nella mia, evitando un altro possibile litigio, o sarebbe stato meglio affrontarli subito e liberarmi di questa situazione il prima possibile? Non mi fu concesso nemmeno il tempo di prendere una decisione, che la porta davanti a me venne aperta, rivelando un uomo alto dallo sguardo severo ed arrabbiato.
"Sei tornata, finalmente." pronunciò freddamente. "Iniziavamo a temere che ti fossi buttata giù dalla nave con Leonard Clearson."
Mio padre non mi aveva mai parlato così prima d'ora, e ciò mi fece capire quanto fosse arrabbiato per il mio comportamento.
"È una storia lunga." tagliai corto, volendoli informare di ciò che avevo avuto modo di vedere.
"Ma non preoccuparti, Mary. Abbiamo quanto tempo ti serve." disse, spostandosi dall'ingresso e liberandomi la strada. Non potei far altro che entrare. Che cosa avrei raccontato? Sicuramente non la verità, o avrebbe iniziato a pensare che ad un possibile tradimento.
"Non mi meraviglierei se tu, Mary, già sapessi di ciò di cui sono venuto a conoscenza."
Io, a dire il vero, ero piuttosto confusa, e al momento non comprendevo davvero a che cosa si riferisse. "Di che cosa parli, padre?"
"Di che cosa parlo?" domandò severamente, "Di troppe cose parlo! Ti sei data libertà eccessiva, arrivando davvero a deludere ogni mia aspettativa nei tuoi confronti! Ti sei comportata da vera maleducata, e non posso accettare un simile comportamento da una donna! Perchè ora sei una donna Mary, sei vicina al matrimonio, e ti stai comportando da irresponsabile, per non dire altro."
Inizialmente pensavo che la sua rabbia fosse stata generata dal mio incontro con Leonard, ma poi cambiai idea. Comunque, non proferii parola, ma restai ad ascoltare.
"La famiglia Lancaster si è unita a noi per cena, il figlio Henry era impaziente di vederti, quando tu ti stavi comportando da mendicante. Che cosa ti è passato per la testa, figlia mia! Che cosa ti ha portato a voler cenare seduta per terra, su una nave, quando ti puoi permettere un ristorante di lusso!"
Henry! L'avevo completamente trascurato... non mi era passato per la testa nemmeno per un istante, ma da una parte non me ne pentivo. Le sue ambizioni erano di prendermi per moglie, perciò questa conoscenza sarebbe dovuta finire ugualmente.
"Padre, davvero non capite? Sono cresciuta in una realtà nella quale l'apparenza prevale sui sentimenti! Questi ultimi, però, non mi è mai capitato di provarli ad una di queste innumerevoli cene fra lo sfarzo e la falsità. Non posso che essere grata di aver incontrato un uomo come Leonard, che nonostante la sua arroganza e la sua spavalderia ha continuato ad essere ciò che è, senza barriere contro la società. Mi sono comportata da maleducata, lo riconosco e ne sono pentita, ma non posso negare d'aver provato serenità e spensieratezza questa sera. Quanto a Henry Lancaster, appena conosciuto ha messo ben in evidenza il suo obiettivo: il matrimonio, con me."
"Che cosa?" esclamò mia madre, Hellen. "Mary, la famiglia di Henry è fra le più ricche in America!"
Io annuì, non molto colpita da questa affermazione.
"Penso che tuo padre sarebbe d'accordo in un'unione fra di voi, si tratta di una famiglia più che rispettabile. Non è vero, caro?"
"Sì, tesoro, ma questo non toglie il fidanzamento di nostra figlia, lo scandalo e la sua maleducazione. Mary, Leonard non potrà mai essere una compagnia per te, mai! Anche le intenzioni di quel maleducato sono chiare, e la sua famiglia non sembra essere un gran che, se mi è permesso dirlo. Non accetterò nessun rapporto fra di voi se non formale e di cortesia, in più, tu e William resterete fidanzati, a meno che tu non inizi a provare sentimenti per il signor Henry Lancaster."
"Tuo padre ha ragione," aggiunse mia madre con tono autoritario, "quel Leonard è davvero spregievole, e non serio! Non sarebbe in grado di mantenere una famiglia, te lo posso assicurare."
I muscoli del mio corpo, a causa del discorso, si irrigidirono.
"Com'è possibile tanta insensibilità! Davvero non vi capisco. Dite di tenere tanto a William da non permettermi di trascorrere del tempo con Leonard Clearson, mentre appena un ragazzo di buon patrimonio mostra le sue chiare intenzioni di matrimonio, l'affetto verso William sembra svanire improvvisamente?"
"Non è questo, Mary." rispose mia madre con espressione seria, voltandosi verso di me sulla sedia di fronte allo specchio, interrompendo ciò che stava facendo. "Capiamo che tu abbia iniziato a provare affetto per William, nonostante i tuoi ultimi comportamenti abbiano fatto percepire l'opposto, e lo accettiamo, ma figlia mia, devi comprendere che bisogna valutare ogni singola opportunità. Per quanto i Bursley siano rispettati a Londra, nessuno al di fuori dell'Inghilterra si cura di loro, a differenza dei Lancaster. Sarebbe molto più vantaggioso per te entrar a fare parte di una famiglia come quella di Henry."
"Ma come potete solamente pensare che accetterei di sposare Henry solo perchè la sua famiglia mi porta vantaggio?" domandai disperata. "Voglio trascorrere la mia vita con qualcuno che ha iniziato a provare sentimenti sinceri per me senza essere stato condizionato. Non c'è nulla di più apprezzato che sapere che il tuo compagno di vita prova sentimenti veri, non credete?"
Mio padre sospirò, poi si sedette sulla poltrona, portandosi la mano destra alla fronte.
"E' molto raro che questo succeda. Comunque, io e tua madre ci detestavamo quando ancora eravamo giovani, ed entrambi avevamo giurato che non ci saremmo mai sposati, eppure eccoci qui. Il nostro rapporto non è stato nulla di romantico, ci siamo sposati per convenienza e poi abbiamo iniziato a provare qualcosa per l'altro, arrivando ad instaurare il rapporto che abbiamo ora."
"Ed è proprio questo ciò che sto cercando di evitare. Non posso unirmi ad una persona che non conosco: potrebbe portarmi allo sfarzo, come potrebbe portarmi alla rovina. Non ho alcuna intenzione di diventare prigioniera d'un matrimonio che non ho mai voluto. E per cosa? Per il denaro? Quello che già possiedo e che ritengo basterebbe per sfamare un'intera nazione? Io non ho bisogno di soldi, padre, voi non avete avuto figli maschi perciò l'eredità tocca a me e a mia sorella, non crederete forse che mi stia sbagliando?"
I miei genitori si rivolsero una veloce occhiata. "Hai ragione, Mary. Ma io e tua madre non siamo nemmeno così in là con l'età. Tuttavia, non ti stiamo obbligando, ti stiamo solamente consigliando di prendere in considerazione la proposta di Henry. Ma se il tuo cuore appartiene a William Bursley non ti faremo più pressioni."
Mi limitai ad osservarli, il loro comportamento era insolito. Comunque non mi scomodai nel ribattere, erano vari gli argomenti su cui ci trovavamo in disaccordo. Mi sarei apprestata alle mie considerazioni, priorizzando ciò che a me stava più a cuore.
Diedi un'occhiata all'orologio, segnava la mezzanotte passata. D'un tratto mi ricordai che non avevo detto ai miei genitori ciò che era successo poco fa!
"C'è una cosa di cui devo informarvi. Poco fa, mentre mi trovavo sul ponte, ho assistito ad un incidente. Un iceberg sembra aver colpito la nave, ma gli ufficiali ritengono che non si tratti di qualcosa di pericoloso."
Mia madre si girò di scatto: "Buon Dio! Patrick, perchè non vai a dare un'occhiata all'esterno, mentre che io mi preparo per la notte?"
Mio padre annuì, poi si allontanò. Io rimasi per qualche istante seduta sulla poltrona, poi decisi di andare a cercare Leonard, sempre che non fosse già tornato.
Una volta raggiunto il ponte, con mia sfortuna, potei notare che era affollato, più di quanto non lo fosse mai stato ad un orario del genere.
C'erano così tante persone che trovare Leonard in una nave così grande sarebbe stata un'impresa.
La mia attenzione ricadde sulle scialuppe di salvataggio, molte delle quali ora si trovavano a vagare sulla superficie delle acque profonde. Altre era praticamente vuote ed aspettavano d'essere calate in mare. Accanto a me un uomo era inginocchiato davanti a suo figlio, mentre pronunciava tali parole che portarono le lacrime ai miei occhi, facendomi realizzare quanto le cose si fossero complicate. "Figlio mio," pronunciò, "quando tua madre ti rivedrà, fa' in modo che sappia che l'ho amata con tutta la mia anima, e che ancora la amo. Dille che speravo che ci avrebbe seguiti, in modo da permetterci di vivere tutti insieme, felicemente, nella pace e nella libertà del Nuovo Mondo." Gli occhi dell'uomo erano ricoperti di lacrime, soffocate per mantenere tranquillo il bambino.
"Per favore! Gli uomini facciano un passo indietro e lascino passare le donne e i bambini. Donne e bambini!" Era questa la frase che più si sentì quella sera.
Per quanto il mio cuore dolesse alla scena prima assistita, non potevo permettere di abbandonare Leonard. La mia preoccupazione si fece intensa, tanto che iniziai a temere che molti avrebbero ingiustamente perso la vita quella fredda notte.
Con le lacrime che mi rigavano il volto, entrai all'interno e mi diressi verso le scale per raggiungere la terza classe. Le persone non facevano altro che piangere o pregare, sperando che la situazione avrebbe preso una piega positiva, cercando di non pensare alla perdita dei propri cari, o per i più egoisti quella della propria vita. Ma questi ultimi non erano da biasimare affatto, tutti quanti avevamo paura che questa notte avremmo abbandonato tutte le nostre ispirazioni, i nostri obiettivi, i nostri sogni. E ritengo che uno dei sogni più ricorrenti dei passeggeri del Titanic fosse quello di uscirne vivi da questa situazione.
Riuscii a sento a farmi spazio fra le persone, la tensione era ora evidente. Appena varcata la soglia della terza classe, le mie ginocchia vennero bagnate dall'acqua corrente, che ora aveva iniziato ad occupare la parte inferiore della nave, appesantendola. Subito iniziai a pensare al peggio, e sperai dentro di me che non fosse successo nulla a Leonard, se no non sarei mai riuscita a perdonarmelo.

RMS Titanic - un viaggio da non dimenticareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora