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Damiano Pov's
Devo chiedergli di uscire, voglio conoscerlo meglio. Si credo che glielo chiederò pomeriggio. Perché ho l'ansia? Devo calmarmi.
Mangiamo e come al solito lui mangia malapena un tramezzino con i pomodori. Sono sempre lì a chiedermi come fa a mangiare così poco, io sarei morto.
Ora è seduto sul divano mentre Vic e Thom stanno lavando i piatti. Vai damiano è il momento. Faccio un bel respiro e vado
"Ehi eth, ti va di fare due passi, oggi c'è un tempo bellissimo, ti faccio vedè un po' la città" mi sta guardando sorpreso. Non ho detto niente di male vero?
"C-certo, ovvio. dimmi quando che vado a prepararmi"
"Allora vai dai, cosi come sei pronto andiamo, che non voglio tornare col buio"
"Okkei vado" mi sorride e va di sopra a cambiarsi.
...
Stiamo camminando da cinque minuti e nessuno dei due ha detto una parola. INTERESSANTE.
"Che mi dici di te? Perché sei venuto qui a Roma?" Decido di dire.
Fa un respiro profondo e parla
"Mio padre è morto qualche mese fa, avevo bisogno di cambiare aria, non potevo continuare a stare lì..e Thommy è voluto venire con me, abbiamo avuto sempre il progetto di andare via dalla città insieme"
"Ah, capito. Ma quindi li non hai nessuno ora?"
"Si, le mie sorelle, mia zia ha deciso di andare ad abitare con loro, dato che sono ancora un po' piccole" e fa una pausa.
"Tu invece? Forse la tua storia è meno noiosa della mia" dice ridendo.
"No guarda, è noiosissima. I miei abitando fuori Roma, a qualche ora da qui. Avevo un fratello, ma ha avuto... un attacco di cuore mentre giocava a pallone ed è morto, quindi io ovviamente sono passato in secondo piano. Da qualche anno loro si sono ripresi, non parlano mai di lui quando siamo insieme ma so che in fondo stanno davvero male, cercano di non darlo a vedere per me. Ho deciso di trasferirmi qui da qualche anno e ho incontrato Vic. E niente, sai com'è lei, è incredibile. Quindi abbiamo deciso di vivere insieme e poi siete arrivati voi" concludo il discorso e un sorriso nasce spontaneo sulle mie labbra.
"Oh, mica tanto noiosa eh" ridiamo
"Non ti mancano mai? Cioè in queste settimane non ho mai notato che sei andato a trovarli"
"Si certo, mi mancano. Ma non posso dipendere sempre da loro. Ci vediamo più o meno due- tre volte l'anno, però va bene così" sospiro pensando a quanto mi manchino realmente
"Sai avvolte anche le mie sorelle mi mancano, ma poi penso che stanno bene, e che forse un giorno li rivedrò, anche se così facendo mi staranno sicuramente dimenticando"
"No ma che dici, non si potranno mai dimenticare di te, sei il loro fratellone, quello che si è preso cura di loro, non possono dimenticarti"
Mi guarda e mi sorride, un sorriso sincero e lo stomaco si contorce, che cazzo mi succede?
"Andiamo a mangiare il gelato, quella sembra una gelateria" dice, e io annuisco.
"dai seriamente nocciola? TU VAI IN UNA GELATERIA CON 30 GUSTI E PRENDI NOCCOLA?! DA PAZZI" lo prendo in giro io.
"Tu hai preso cioccolato, non parlare...ORRENDO"
"NON INSULTARE IL MIO GELATO È BUONISSIMO, ASSAGGIA"
"NON ASSAGGERÒ MAI IL CIOCCOLATO"
"E invece si, muoviti" gli avvicino il cucchiaino alla bocca e lui lo mette in bocca. OKKEI NON DOVEVA FARLO PERCHE IO ORA STO MORENDO DENTRO. HO CALDO, TROPPO. NON VA BENE.
"Fa schifo, come immaginavo" dice con una faccia schifata.
"Tieni assaggia questo, cambierai idea sul tuo amato cioccolato" dai su, è il momento di ricambiare il favore.
Aveva il cono gelato, dovevo per forza leccare. Perfetto.
Inizio leccando piano con la punta della lingua e poi ne metto un po' in bocca. Sta per scoppiare. È tutto rosso con gli occhi spalancati.
Ritira subito il braccio continuando a mangiare il suo gelato come se nulla fosse.
Dopo un po' decidiamo di tornare a casa, si sta facendo buio.

Boys do cry • ethdamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora