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Eth pov's
Sono passate tre settimane e io e Damiano stiamo davvero bene insieme. Lui è sempre un dio, mi tratta come se mi dovessi rompere da un momento all'altro.
Ora mi sto preparando per andare a lavoro e lui mi aspetta di la, vuole accompagnarmi.
"Possiamo andare" dico arrivando in salotto
"be pero il succhiotto di ieri sera potevi non nasconderlo, tutti devono sapere che sei mio" dice con un sorrisetto.
Entriamo nel locale, mi vado a preparare e lui va a bere qualcosa.
Quando le luci si abbassano capisco che è arrivato il mio turno, faccio un respiro profondo e vado sul palco.
La musica inizia, io mi muovo contro il tubo freddo. E li lo vedo, in un angolo con il suo cocktail che mi fissa. Continuo a muovermi senza mai staccare il contatto visivo. Ecco che strappo come primo indumento la maglia finissima. Giro intorno al palo strusciandomi contro esso. Tolgo i pantaloni e mi arrampico sul tubo e inizio a girare e muovermi. Continuo però a guardarlo, lui ora sembra un po' agitato, avrà qualche problemino che però aggiusterò dopo. Gli faccio il mio solito sorrisetto e li lui spalanca gli occhi e beve tutto il liquido che aveva nel bicchiere...stava sudando? Possibile.
Finita la coreografia corro in camerino a cambiarmi e ad andare da lui, ma in quel momento sento la porta dietro di me aprirsi e subito mi prende dalle cosce e mi fa sedere sul tavolino dei trucchi, iniziando a baciarmi abbastanza rudemente ma mi piace. Subito gli tolgo la camicia e sbottono i suoi jeans che toglie lui con un gesto. Mi prende dal bacino e mentre il cerco un po' di contatto col suo, mi schiaccia al muro, girato di schiena e continua a baciarmi il collo e la schiena. Mi porta le sue dita vicino la bocca così che possa inumidirle. Inizialmente le Lecco piano poi inizio a succhiarle piano e quello ha fatto perdere completamente la testa al mio ragazzo. Mi penetra prima con un dito e subito dopo con l'altro, e un terzo. Inizia a muoversi ma dopo poco li toglie ed entra completamente in me, facendomi sussultare ed mi esce un gemito mischiato a piacere e dolore. Subito dopo inizia a muoversi dentro di me, cazzo. È incredibile, continua cosi per un po' tra i miei e i suoi gemiti. Raggiungiamo l'apice insieme urlando ognuno il nome dell'altro.
"E questo cos'era?" Chiedo con ancora il fiatone e un sorrisetto.
"Questo era per punirti per quello che hai fatto contro quel palo e perché sei solo mio, e quegli arrapati lì fuori possono andare a farsi fottere." Dice e rido
"Chi ti ha detto che sono tuo? Non mi pare di averlo mai detto"
"Che tu sei l'ho deciso io."
"Non è vero, io ti odio"
"Bugiardo, tu mi ami"
"Mmh forse"
"Be allora se il tuo è un forse, sappi che io ti amo" dice e sento mille esplosioni dentro di me, cazzo mi sta succedendo?
"Anch'io ti amo stupido" ed ecco di nuovo le sue labbra sulle mie e dopo anche le nostre lingue sono in contatto, come due calamite.
In questo momento sono seduto sul tavolo di prima e lui tra le mie gambe, ma non mi sembra il momento di un'altro round anche perché siamo in un camerino, completamente nudi e tutti potrebbero entrare da quella porta compreso il mio capo...eh no, non sarebbe proprio l'ideale.
Così mi stacco da lui, per poterci vestire e tornare a casa.

Boys do cry • ethdamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora