Chiusi la porta con un piede e guidai Harry all’interno della mia stanza continuando a baciarlo. Erano passati tre anni dall’ultima volta che avevo sentito le sue labbra sulle mie, eppure sembrava che non fossero passati nemmeno tre secondi.
“Aspetta.” Dissi improvvisamente, allontanandomi. Mi era mancato, avevo bisogno di baciarlo più di ogni altra cosa al mondo, ma non potevo ignorare tutto il resto.
“Scusa.” Replicò immediatamente lui, abbassando lo sguardo e arrossendo. “Per la cronaca, non mi sto scusando per averti baciata, perché volevo farlo da anni, ma per come l’ho fatto. Sono stato un po’ prepotente.” Aggiunse.
“Non preoccuparti.” Risposi. “E, sempre per la cronaca, avrei continuato a baciarti fino all’alba, ma…” Continuai.
“Ma dobbiamo parlare.” Concluse lui.
“Sì.” Dissi. “Altrimenti finiremmo per fare un errore sopra l’altro senza aver risolto quelli che si sono già accumulati. Sarebbe un casino.”
Era stato difficile per me allontanarmi da lui, perché era l’ultima cosa che volevo fare in quel momento. Avrei voluto continuare a perdermi tra le sue braccia, a baciarlo e a fingere che tutto fosse a posto. Ma non era così, e lo sapevamo bene entrambi.
“Mi dispiace.” Cominciò Harry, sedendosi sul mio letto. “Per tutto, per come ho reagito quando mi hai detto perché mi hai lasciato, per non averti detto subito che ero sposato, per non aver avuto il coraggio di lasciare Courtney quando avrei dovuto e per come sono entrato nella tua stanza questa sera. Se potessi rifarei quasi tutto in modo diverso. L’unica cosa che non cambierei è incontrarti e decidere di stare con te.”
Mi morsi un labbro, forse per trattenere un piccolo sorriso, forse per cercare di non piangere. Dopo tutto quel tempo si era scusato per quello che era successo e mi aveva detto che, però, era contento di avermi conosciuta. Era tutto ciò che avevo sognato per anni e finalmente stava succedendo.
“Anche a me dispiace per tante cose, Harry. Per non averti detto che Courtney mi stava minacciando, per averti lasciato, per essere sparita per tutto questo tempo e anche per come mi sono comportata oggi. Una persona, in tre anni, dovrebbe essere cresciuta, ma evidentemente…” Dissi, lasciando la frase in sospeso e cercando di sorridere.
“Sei cresciuta, Mary. E direi che ci siamo comportati in modo sbagliato entrambi, soprattutto io. Se solo avessi messo le cose in chiaro dall’inizio…”
“Ehi.” Lo interruppi. “È inutile fare questi discorsi. Se c’è una cosa che ho imparato è che non possiamo cambiare quello che è già successo, ma solo andare avanti. Quindi direi di provare ad andare avanti.” Dissi, guardandolo negli occhi nella speranza che capisse quello che volevo dire in realtà.
Harry annuì e sorrise.
“Visto che sei cresciuta? Questo è un modo decisamente maturo di vedere le cose.” Disse. “Mi piacerebbe andare avanti, non sai quanto. Potremmo provare a prendere le cose con calma, cosa ne dici? Io sono anche disposto ad aspettarti, se prima di buttarti di nuovo in questa situazione vuoi concentrarti sugli studi e prendere la laurea.”
“Facciamo così.” Replicai, riflettendo sulle parole da usare. Volevo tornare insieme a Harry più di ogni altra cosa al mondo, ma provavo ancora un leggero senso di paura. Era impossibile cambiare radicalmente in poche ore, nonostante lo volessi davvero tanto. “Iniziamo a sentirci regolarmente. Parliamo, vediamoci quando possiamo e… proviamo a ricominciare.”
“Mi piace questo piano.” Rispose Harry, prendendomi una mano tra le sue. Provai un brivido e mi domandai se andare lentamente fosse una cosa fattibile in quel caso. Harry ed io eravamo passati da studentessa e professore ad amanti in pochissimo tempo e il nostro rapporto era sempre stato in gran parte fisico.
“Per quanto tempo stai ancora a St. Louis?” Domandai, cercando di distrarmi dai pensieri che mi avevano appena attraversato la mente.
“Parto domani mattina presto. E questo è anche il motivo per cui mi sono presentato qui stasera e ti ho baciata senza dire nulla. Non volevo andarmene senza aver provato un’ultima volta a sistemare le cose – anche se mi rendo conto che quello non era il modo giusto per farlo.” Rispose, con un sorriso. Provai una stretta al cuore e mi ritrovai a pensare a quanto mi fossero mancate quelle fossette, quelle labbra, quegli occhi… mi era mancato tutto di lui.
“Oh, al diavolo.” Sussurrai, prima di avvicinarmi di nuovo a Harry e ricominciare a baciarlo, togliendogli la camicia che stava indossando nello stesso momento.
Avevamo appena concordato che avremmo provato a prendere le cose con calma e invece eravamo già quasi del tutto senza vestiti. Sorrisi sulle sue labbra, scuotendo la testa. Avevo provato a resistere, e ci ero riuscita anche per troppo tempo.
“Vuoi fermarti?” Mi domandò Harry, allontanandosi leggermente. Forse aveva percepito la mia esitazione.
“No.” Risposi, continuando a sorridere. “No, non voglio fermarmi.” Ripetei. “Sono solo felice.” Fermarmi era l’ultima cosa che avrei voluto fare in quel momento.
Harry era lì con me. Ci stavamo baciando, finalmente ero tornata tra le sue braccia. Come avrei potuto voler interrompere quello che stava succedendo?
Lui mi guardò negli occhi per qualche secondo, poi appoggiò una mano alla base del mio collo e ricominciò a baciarmi.
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Little White Lies || [One Direction - Harry Styles]
FanfictionMary Jane Watson ha un nome che la rende il bersaglio di battutacce da parte di tutte le persone che conosce. E la gente non sa nemmeno il vero motivo per cui si chiama così (fortunatamente, perché le battute orribili potrebbero solo peggiorare)...