13 - Christmas

2.3K 99 0
                                    

Nell’aria si sentiva già l’atmosfera di Natale. Laurel ed io avevamo organizzato una piccola festa per salutarci. Tutte le mie amiche sarebbero tornate a casa per le vacanze, mentre io sarei rimasta nel dormitorio, perché i miei genitori non festeggiavano il Natale ed erano entrambi troppo impegnati in Nevada.
“Ehi, avete visto Carmen?” Domandai improvvisamente.
La stanza che condividevo con Laurel, che non era grandissima, sembrava ancora più piccola con quattro persone al suo interno. Rae e Valentina erano sedute rispettivamente sul letto di Laurel e sul mio e scossero la testa.
“No.” Rispose Val, abbassando lo sguardo. “Ma probabilmente è colpa mia se non si è presentata.” Mormorò, arrossendo.
“Avete litigato?” Domandò Laurel, interessata. La ragazza si sedette sul suo letto, di fronte a Valentina, e osservò la nostra amica. Per terra, in mezzo a noi, c’era una piccola montagna di regali, che non avevamo ancora aperto. Stavamo aspettando che arrivasse anche Carmen.
“No.” Rispose la ragazza. “Non proprio, almeno. Promettete di non dirle che ve l’ho detto?”
“Certo.” Rispose Rae per tutte. Valentina sembrava imbarazzata e aveva le guance infuocate.
“Ieri sera siamo andate al pub, non da Greg’s, ma da Irish Pride, e dopo qualche pinta mi ha confessato di avere una cotta per me.” Confessò Val, coprendosi gli occhi con le mani.
“Oh.” Commentò Laurel.
“Già.” Disse Val. “Il problema è che io non sono proprio attratta da lei. E credo che il rifiuto l’abbia offesa o forse si sente in imbarazzo, non lo so. Comunque è da ieri sera che non mi risponde al telefono.” Continuò la ragazza.
“Vedrai che le passerà. Essere rifiutate non è mai facile, ma alla fine ci impari a convivere.” Disse saggiamente Rae. Annuimmo tutte. A chi non era mai capitato di essere rifiutata da qualcuno per il quale si aveva una cotta? A me era successo parecchie volte in passato.
“Non avevo idea che Carmen fosse attratta dalle ragazze.” Disse improvvisamente Laurel, dando voce a quello che stavo pensando anch’io.
“Già.” Dissi. “A me non ha mai detto nulla.”
“Nemmeno a me.” Confermò Rae. Laurel annuì.
“Non ha detto niente neanche a me, almeno fino a ieri sera. Ci sono voluti parecchi bicchieri di birra perché mi confessasse tutto. Ha detto che non si è mai sentita sicura di sé e che ha sempre nascosto la verità a tutti perché aveva paura di non essere accettata.” Replicò Valentina. “Ehi, non le direte nulla, vero?”
“No, non preoccuparti.” Risposi.
“Carmen ci dirà tutto quando sarà pronta e noi non la giudicheremo.” Aggiunse Rae.
“Grazie. Mi sentivo un po’ in colpa a confessarvi tutto, ma siete le mie migliori amiche e avevo bisogno di parlare di questa cosa con voi. Soprattutto perché volevo un consiglio su come comportarmi in futuro.”
“Beh, Carmen sa che per te è una delle tue migliori amiche e che non sei attratta da lei. Non è colpa tua, non puoi farci nulla. E ci sarà rimasta male, è ovvio, ma sono sicura che capirà e tornerete a parlare al più presto. Tu mandale un messaggio e dille che ti dispiace per quello che è successo ma che ci tieni a lei come amica e che quando se la sentirà, tu sarai lì ad aspettarla.” Propose Rae. “Così lei sa che tu sei pronta a tornare ad essere sua amica e starà a lei decidere se vorrà farlo o no.”
“Diamine, Rae. Non pensavo che tu fossi così saggia!” Esclamò Laurel improvvisamente, facendo scoppiare tutte a ridere.
“A parte gli scherzi, grazie davvero di tutto, ragazze. Mi sento così in colpa per ieri sera… Carmen dovrebbe essere qui a scambiarsi i regali con noi.” Mormorò Valentina, guardando la montagna di pacchetti ai nostri piedi. “Forse avrei dovuto rimanere a casa io.”
“Non dire così.” Cercò di consolarla Laurel. “Nessuno ha torto in questo caso e vedrai che risolverete tutto. Adesso non vi vedrete per qualche settimana per le vacanze e sono sicura che tornerete entrambe con le idee più chiare.”
Val annuì e cercò di sorridere, ma vedevo nei suoi occhi che era ancora triste per quello che era successo.
“Okay, adesso distraetemi, vi prego. Prima di aprire i regali ho bisogno di gossip. Laurel, dimmi di Liam.” Disse Valentina dopo qualche secondo.
“Credo che non ci sia proprio nulla da dire.” Replicò lei, sconsolata. “Dopo quello che è successo quando l’ho insultato come se non ci fosse un domani per avermi abbandonata al ristorante mentre lui era all’ospedale perché Andrew è stato investito… mi saluta e mi rivolge qualche parola per essere gentile, ma non penso mi abbia perdonata.” Aggiunse.
“Mi dispiace davvero tanto. Magari gli passerà.” Intervenne Rae.
“Io dubito.” Disse Laurel. “Sono stata davvero pessima e Mary lo sa, era lì con me. Adesso vorrei scavare un buco e nascondermi ogni volta che lo vedo.”
“Secondo me dovresti parlare con lui.” Replicai. “Alla fine vi state evitando entrambi per lo stesso motivo. Tu sei in imbarazzo per quello che è successo e lui non sa come comportarsi con te.”
“Dici che dovrei cercare di fargli capire che non sono una pazza scatenata? O, almeno, che non lo sono sempre?”
Scoppiammo tutte a ridere di nuovo, poi Rae alzò la mano.
“Almeno non ti sei messa insieme a uno dei compagni di confraternita – nonché fratellino minore – del tuo ex.” Disse, arrossendo. La guardammo tutti, incredule.
“Zach?” Cercai di indovinare.
“Sì. È troppo carino, io non posso farci nulla.” Mormorò. “E penso che Sam non la prenderà benissimo. Probabilmente non sarò più la benvenuta alle loro feste nemmeno io.”
“Uh, non gliel’hai ancora detto?” Domandò Laurel. Rae scosse la testa.
“Posso darti un consiglio?” Chiesi. “Diteglielo tu e Zach prima che lo scopra da qualcun altro.”
“Anche perché non ha il diritto di arrabbiarsi.” Disse Valentina. “Ti ha tradita con quella sciacquetta, quindi non può dire nulla.”
“Giusto.” Concordò Rae. “E tu?” Mi domandò improvvisamente. Speravo di essere riuscita ad evitare le domande, ma mi sbagliavo.
“Io cosa?” Domandai, cercando di fare finta di niente.
“Beh, è piuttosto ovvio che stai vedendo qualcuno. Il tuo umore è sempre alle stelle, ogni tanto – ma chi voglio prendere in giro? – sei sempre distratta e quando ti facciamo notare che non ci stai ascoltando sembra che stai cadendo dal pero e hai la classica faccia da innamorata.” Rispose Rae.
“Oltre al fatto che… bella collana di Tiffany. Te l’ha regalata lui, vero?” Domandò Laurel. Valentina non disse nulla, ma annuì per tutto il tempo. La mia mano si chiuse istintivamente intorno al ciondolo a forma di nodo che mi aveva regalato Harry.
“Io…” Cominciai a dire.
“Sappiamo che stai vedendo qualcuno.” Disse ancora Rae.
“Sto vedendo qualcuno.” Ammisi infine. Ero in trappola, non potevo più negare. Le mie amiche lo sapevano e dovevo smettere di mentire. Le ragazze cominciarono a sorridere incontrollabilmente e a urlare contemporaneamente.
“Chi è?”
“Da quanto state insieme?”
“Come vi siete conosciuti?”
“Ci conosciamo?”
“Devi dirci tutto, Mary. Tutto!”
“Ferme!” Esclamai, cercando di ridere. In realtà mi sentivo il cuore pesante e volevo scappare il più lontano possibile. “Posso dirvi che sto vedendo qualcuno, ma non posso dirvi chi. E vi prego di non chiedermi altro.”
Laurel annuì, poi, come se avesse avuto una rivelazione, aprì la bocca e sgranò gli occhi.
“Oh mio Dio, Mary! Dimmi che non stai andando a letto con Tomlinson!” Esclamò.
“Che cosa?!” Domandai.
“Ti ha nominata un paio di volte in queste settimane e sembra più… docile.”
“Laurel!” Esclamai, coprendomi il viso con le mani. “No!”
“Non lo so, io chiedo.”
“Magari è più docile perché qualcuno gli ha squarciato due ruote della macchina, non pensi?” Domandai.
Ormai Valentina e Rae ci guardavano spostando gli occhi da una all’altra come se stessero seguendo una partita di tennis.
“Ah, io non lo so. Tu come fai a sapere che gli è successo qualcosa del genere?” Domandò Laurel.
“Perché l’ho visto mentre cercava di cambiarle!” Esclamai.
“Quindi eri con lui? Lo ammetti?” Domandò ancora la mia amica, diventando aggressiva. L’atmosfera era cambiata. Non era più giocosa e divertente. Laurel sembrava davvero furiosa.
“Ma cosa ti sta succedendo? Stai bene?” Domandai.
“Sì, sto bene, ma non capisco perché tu debba mentirmi e non dirmi con chi stai uscendo. Non ti fidi di me? Sei proprio una grande amica.” Disse, alzandosi dal letto e uscendo dalla stanza, sbattendo la porta.
Val e Rae mi guardarono per qualche secondo, poi mi scusai e seguii Laurel in corridoio.
“Ehi.” Dissi quando finalmente la raggiunsi. Lei continuò a ignorarmi. “Ehi!” Esclamai, alzando un po’ la voce. “Laurel, che ti prende?” Domandai.
“Non lo so.” Disse lei, con la voce rotta. “Non riesco a capire perché non ti fidi di me. Io ti dico tutto, sei la mia migliore amica e… e sono settimane che mi stai mentendo.”
“Laurel, se non ti dico con chi sto uscendo…” Cominciai a dire, cercando di trovare una scusa. Poi valutai la situazione. Potevo fidarmi della mia migliore amica. Non l’avrebbe mai detto a nessuno. Non potevo perderla per tenere la mia relazione con Harry un segreto. E poi morivo dalla voglia di dirlo a qualcuno. “Sto uscendo con Styles, okay? Ecco perché non potevo dirti nulla. Lui è il mio professore, potrebbe venire licenziato ed io potrei essere espulsa.” Mormorai a voce bassissima.
La mia amica si bloccò e mi guardò con gli occhi sgranati.
“Mary…” Cominciò a dire. Sapevo che non riusciva a credere alla mia fortuna nemmeno lei. Glielo leggevo in faccia. “Mary, sai che è pericoloso, vero? Non… non è una buona idea uscire seriamente con il tuo professore.” Disse lei invece, sorprendendomi. Le mie guance cominciarono ad essere più calde. Ero davvero delusa da come stava andando quella conversazione.
Ero convinta che, una volta rivelato il segreto, Laurel ed io avremmo riso insieme e lei avrebbe voluto sapere tutto. “Siete già stati a letto insieme? Com’è stato? L’avete fatto sulla sua cattedra, vero?” Invece la sua reazione mi aveva stupita in senso negativo.
“So che potrebbe essere licenziato.” Mormorai.
“No, Mary. Tu potresti perdere la borsa di studio e non credo che sia il caso. Non mi sembra che tu stia navigando nell’oro. Non puoi permetterti di continuare a studiare qui.” Disse.
“Ma non ci scoprirà nessuno, Laurel. Siamo estremamente attenti.” Insistetti.
“Lo so, ma non voglio… non voglio che tu perda qualcosa a cui tieni per una cosa del genere.” Rispose lei, fissandomi negli occhi.
“Una cosa del genere?” Domandai. “Cosa intendi con ‘una cosa del genere’? Perché non è uno sfizio, Laurel. Io provo davvero qualcosa per lui. Non è un gioco, non è ‘una botta e via’. È una storia seria ed io tengo moltissimo a lui. Così come lui tiene a me.” Dissi.
Laurel iniziò una frase, ma si interruppe e scosse la testa.
“Senti, è quasi Natale e non voglio litigare. Che ne dici se torniamo dentro, scartiamo i regali e riparliamo di questa storia quando torno dalle vacanze?”
Cercai di ribattere, dicendole che volevo finire il discorso in quel momento, ma poi lasciai stare. Non mi sembrava il caso di litigare.
“D’accordo.” Dissi freddamente.
 

Little White Lies || [One Direction - Harry Styles]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora