29 - Ocean Avenue

2K 92 9
                                    

Come promesso, Harry mi chiamò pochi minuti dopo essere atterrato a Los Angeles.
 
“Sto aspettando la mia valigia all’aeroporto LAX e ci sta mettendo tantissimo tempo ad arrivare.” Disse.
 
Lo immaginai che continuava a camminare avanti e indietro davanti al nastro dei bagagli, mentre con una mano teneva il telefono vicino all’orecchio.
 
“Vorrei essere lì.” Mi lasciai sfuggire. Poi mi diedi una piccola pacca sulla fronte. Dovevo smettere di dire ad alta voce tutto quello che stavo pensando.
 
“Anch’io vorrei che tu fossi qui con me, credimi.” Lo sentii mormorare e provai una stretta al cuore. Chissà come sarebbe stato fare il giro dell’America con lui, dormire ogni notte in un hotel diverso e ascoltarlo leggere passaggi del suo libro in diverse librerie, davanti a centinaia di persone. “Ti ho lasciato una cosa nella tua cassetta della posta.” Aggiunse dopo qualche secondo.
 
“Abbiamo appena ricominciato a vederci e mi hai già fatto un regalo?” Domandai. “Tu mi vizi.”
 
“Non ti dico niente, dovrai aspettare di andare a recuperare quello che ti ho lasciato. Sei a lezione adesso?” Mi chiese Harry, improvvisamente preoccupato. “No, aspetta, c’è il fuso. Non ci sto capendo più nulla, sono stanchissimo.”
 
“Sono nella piazza del campus, sto andando a pranzo.” Risposi. “Non hai dormito nemmeno un po’ sul volo?”
 
“No.” Replicò lui. “Faccio fatica a dormire sui voli, poi questo non era lunghissimo, erano più o meno quattro ore. Non riuscivo a smettere di pensare a stanotte.” Aggiunse.
 
Mi fermai in mezzo alla piazza e sorrisi. Sentii le guance diventare un po’ più calde e, in generale, una sensazione di calore che partiva dal cuore e si diffondeva in tutto il mio corpo. Mi era mancato sentirmi così.
 
“Non dirmi nulla, questa mattina a lezione non ho ascoltato una parola. Un po’ perché mi stavo addormentando, un po’ perché continuavo a ripensare a quello che ci siamo detti. A te.” Confessai.
 
Sentii suonare una sirena, un rumore metallico e dei tonfi.
 
“Mary, stanno arrivando i bagagli. Ci sentiamo più tardi, okay? Ti chiamo con FaceTime questa sera. Comunque continuo a pensare a te anch’io. Non riesco a fare altro.”
 
“Okay. Buona giornata e in bocca al lupo per dopo!” Esclamai. Non vedevo l’ora di rivederlo, anche se tramite lo schermo di un telefono o di un computer.
 
Quando sentii la conversazione interrompersi, riposi il telefono nella mia borsa e decisi di cambiare i miei programmi. Prima di andare a pranzo sarei passata dal dormitorio e avrei recuperato quello che mi aveva lasciato Harry prima di partire.
 

***

 
Aprii la mia cassetta della posta con mani quasi tremanti, perché non avevo la minima idea di cosa aspettarmi. Trovai qualcosa confezionato con carta da pacchi e lo presi immediatamente. Avrei voluto aspettare fino alla fine del mio turno di lavoro per aprirlo, ma non riuscivo. Dovevo sapere di cosa si trattava.
 
Scartai il pacco velocemente, strappando la carta e buttandola nel primo cestino che trovai fuori dal dormitorio e mi sedetti su una panchina. Harry mi aveva lasciato una copia del suo libro, con un post-it sulla copertina.

 
‘Se proprio vuoi leggerlo, almeno non spendere soldi per comprarlo. Mi manchi già. Con amore, H.
 
P.S. ti chiedo già scusa in anticipo per tutte le cose che ho scritto.’

 
Osservai la copertina del libro, Venerdì Nero. Poi lo aprii e lessi la dedica stampata sulla prima pagina.
 
A MJW, grazie per avermi cambiato la vita e per avermi regalato il tuo amore anche quando non me lo meritavo.
 
“Oh, Harry.” Mormorai, accarezzando con un dito quelle parole e trattenendo le lacrime. Mi aveva dedicato il libro nonostante tutto quello che era successo e le parole che aveva usato avevano toccato il mio cuore.
 
“Janey!” Sentii la voce di Jasper alle mie spalle. Mi voltai e vidi il ragazzo diretto verso di me. Lo attesi sulla panchina e, quando si fu seduto di fianco a me, gli rivolsi un’espressione molto imbarazzata.
 
“Mi dispiace tantissimo per ieri sera, non volevo beccarti sul fatto con Chloe, spero di non aver rovinato nulla, ma mi devi raccontare tutto.” Dissi tutto d’un fiato.
 
“Rilassati. Prima tu mi devi dire cosa stai facendo con un libro di Styles – con dedica, vedo – in mano e com’è andata ieri.” Rispose lui, allungando il braccio e cingendomi le spalle. Mi avvicinò a sé e mi diede un bacio sui capelli.
 
“Oh, questo?” Domandai, mostrando la copia di Venerdì Nero a Jasper. Me l’ha regalato lui. Questa notte abbiamo parlato tanto e non lo so. Abbiamo deciso di riprovarci, credo. O almeno di ricominciare a sentirci regolarmente e di vedere come vanno le cose.”
 
“Frena, hai detto stanotte? Dopo che sei venuta a casa mia? Ferma un secondo. Torna indietro e raccontami tutto.”
 
Respirai profondamente e cominciai a parlare. Dissi a Jasper della conferenza, dell’incontro con Tomlinson, del pomeriggio in libreria e del passaggio che aveva letto Harry, della serata al pub e del bacio inaspettato in dormitorio. E poi gli raccontai della notte passata insieme, di quello che ci eravamo detti, di quello che era successo e della mattina dopo. Della partenza, della telefonata da Los Angeles.
 
“Due cose. La prima è che sono contento che abbiate fatto il primo passo verso un futuro insieme e credo che riuscirete a farla funzionare, questa volta. Avete già aspettato abbastanza. E la seconda è che dobbiamo leggere questo libro insieme.” Replicò lui dopo avermi ascoltata.
 
“No!” Esclamai. “Jasper, sei il mio migliore amico, sai tutto di me e ti voglio bene, ma no. A quanto pare ci sono cose molto personali in quel libro.” Aggiunsi, arrossendo.
 
“Andiamo Janey, non è niente che non so già.” Replicò il mio amico, facendomi l’occhiolino e imbarazzandomi ancora di più. “E poi posso darti un esclusivo parere maschile su quello che c’è scritto. Io so come pensano gli uomini e, se leggo quello che Harry ha scritto di te, posso dirti come stanno in realtà le cose.” Aggiunse.
 
“Okay, di cos’hai bisogno?” Domandai. Avevo capito il gioco a cui stava giocando Jasper. Aveva bisogno di qualcosa ma non sapeva come chiedermelo, così si stava inventando modi in cui avrebbe potuto farmi favori, in modo da rendermi in debito.
 
“Ho bisogno di raccontarti tutto quello che è successo ieri sera con Chloe, dettagli inclusi, e mi devi dire cosa ne pensi. Perché io non capisco come funziona il cervello di voi donne, dannazione.” Mormorò lui, scuotendo la testa.
 
“Va bene, va bene. Tu sopporterai le scene di sesso descritte esplicitamente da Harry nel suo libro – non hai idea di quanto sia strano dire questa cosa ad alta voce – ed io ascolterò quello che è successo con Chloe e ti darò un parere.” Accettai.
 
“Grande!” Esclamò Jasper, prima di lanciarsi nel racconto dettagliato – fin troppo – di quello che era successo la notte prima con la sua nuova ragazza.
 
“Vuoi sapere cosa sta succedendo, secondo me?” Domandai una volta finito di ascoltare quello che aveva da dire. Lui annuì e nei suoi occhi lessi confusione. Non sapeva perché Chloe si stesse comportando in quel modo strano, ma io avevo una teoria. “Credo che lei abbia sentito parlare di te. Voglio dire, credo che conosca la tua reputazione da donnaiolo e penso che stia cercando di fare questi giochetti – aspettare ore prima di rispondere ai tuoi messaggi o alle chiamate e cose del genere – perché vuole che tu rimanga interessato a lei.” Aggiunsi.
 
“Cioè questi giochetti servirebbero a tenere alto il mio interesse? Non capisce che sono già pazzo di lei? Non vedo l’ora di vederla quando siamo lontani, continuo a pensare a lei, al suo sorriso, alla sua voce. Sento il suo profumo anche quando non è con me e divento isterico quando le mando un messaggio e lei aspetta ore a rispondermi. O quando la chiamo e lei non mi risponde e mi richiama dopo due giorni. Voglio dire, quando siamo insieme lei sembra davvero interessata. È felice, rilassata… stiamo bene insieme. Non ci sto capendo più nulla, Janey.”
 
“Non lo so, Jas. Io non ho mai fatto questi giochetti, onestamente. Ma so che tante persone li usano. Secondo me la gente dovrebbe semplicemente essere più sincera e parlare faccia a faccia e basta, ma… dovresti dirle quello che hai appena detto a me. Credo che questo le toglierà ogni dubbio. Magari crede di essere l’ennesima conquista e ha paura di essere ferita, non lo so.” Risposi, scuotendo la testa. Le relazioni tra gli esseri umani erano davvero complicate, ma a me piacevano tantissimo. Cercare di capirle era la mia cosa preferita al mondo.
 
“E se invece fa così perché non è realmente interessata a me? Farei la figura dell’idiota a dirle quelle cose. Poi sarei io quello ferito.” Ribatté Jasper, abbassando lo sguardo.
 
Mi maledissi per aver avuto quella stupida idea, ma si trattava del mio migliore amico. Avrei fatto qualunque cosa per lui, compreso intromettermi nella sua vita privata. In fondo lui si intrometteva nella mia praticamente tutti i giorni.
 
“Vuoi che provo a parlarle io? Magari la porto fuori con Laurel a bere qualcosa e poi le faccio un paio di domande trabocchetto.” Proposi.
 
“Se tu lo facessi saresti la persona migliore del mondo. Ti sarei per sempre grato e in debito. Ti farei una statua e…”
 
“Esagerato. Mi basta quel famoso parere maschile su quello che Harry ha scritto in quel libro. Io ho quasi paura a leggerlo, a dire la verità.” Confessai.
 
“Andiamo, sarà sexy. Le scene di sesso esplicite lo sono già in partenza, ma immaginati leggere qualcosa che è successo davvero e riviverlo nella tua mente. E il bonus è che chiunque potrà leggerlo, ma solo tu e Harry saprete esattamente cos’è successo.” Rispose Jasper maliziosamente. “E beh, lo saprò anch’io, perché quando ti ubriachi hai la tendenza a diventare logorroica e a raccontarmi i dettagli più scabrosi della tua vita sessuale.”
 
“Jasper!” Esclamai, scioccata. “Sei serio? Quando sono ubriaca ti racconto certe cose?!”
 
“Mi appello al mio diritto di non rispondere.” Replicò lui misteriosamente, alzandosi dalla panchina, recuperando le stampelle e porgendomi una mano. “Forza, cammino con te fino alla libreria, intanto io vado a comprarmi il libro su iTunes e comincio a leggerlo.”
 
“La gente come te sarà la rovina delle librerie.” Dissi, scuotendo la testa e ridendo.
 

Little White Lies || [One Direction - Harry Styles]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora