“Fammi indovinare, sei andata a casa con Harry e adesso non sai cosa fare.” Disse Louis mentre preparava due tazze di tè Yorkshire. Forse era tardi per bere il tè – per me lo era sicuramente – ma lui mi aveva assicurato che l’avrebbe fatto lo stesso, perché non riusciva a dormire se prima non ne aveva bevuto una tazza.
“Più o meno.” Risposi. “Cioè, sono andata a casa sua e abbiamo parlato. Non abbiamo fatto nient’altro.” Precisai.
“E perché hai sentito il bisogno di dirmelo?” Domandò Louis. Non stava usando il suo solito tono ironico. Voleva davvero sapere perché avessi voluto precisare una cosa del genere.
“Perché non sono stata con un uomo sposato. O almeno… non ci sono stata dopo che ho scoperto che lo era.” Dissi, rendendomi conto che non aveva senso quello che stavo dicendo.
“Posso dirti una cosa? Proprio sinceramente.” Chiese Louis, porgendomi una tazza di bevanda bollente e facendomi accomodare sul suo divano. Dovevamo essere diventati davvero amici per essere passati dal conversare al tavolo della cucina al divano. “Togliti pure le scarpe e mettiti comoda.” Aggiunse.
“Grazie.” Risposi, seguendo le sue istruzioni e sistemandomi. Mi resi conto di essermi seduta come se fossi stata nella mia camera a parlare con Laurel.
“Anzi, prima raccontami tutto.” Aggiunse Tomlinson dopo aver bevuto un sorso del suo tè. Annuii, cercando di decidere da che parte iniziare e poi optai per l’inizio di tutta la mia storia con Harry. In quel modo Louis, che sicuramente sapeva già tutto perché era il migliore amico di Styles, avrebbe sentito anche la mia versione e avrebbe avuto una visione più ampia di tutta la situazione.
“E questo è quanto.” Dissi dopo quelle che mi furono sembrate ore.
“Okay.” Rispose Louis lentamente. “Sei venuta da me perché vuoi la mia opinione onesta su tutto quello che è successo, giusto? Perché vuoi che io ti dica cosa ne penso, perché sai che lo farò a priori e non ti dirò quello che vuoi sentirti dire per stare meglio, sì?”
“Esatto.” Replicai.
“D’accordo.” Disse Louis, sistemandosi sul divano e guardandomi negli occhi. “Per prima cosa voglio che tu sappia che non sto assolutamente giustificando quello che ha fatto Harry, perché io gli avevo detto dall’inizio di raccontarti tutto.” Aggiunse. “Che cosa ti disturba di più? Il fatto che lui ti abbia mentito o che abbia tradito Courtney?” Domandò dopo qualche secondo.
“Entrambe le cose. Sono sbagliate. Non doveva farlo.” Replicai prontamente.
“D’accordo, ma tu non hai fatto la stessa cosa? Non con lui, ma con Jasper. L’hai tradito con Harry, perché ti sei innamorata di lui, e poi gli hai mentito.”
“Oh mio Dio, sono un’ipocrita.” Sussurrai, portando le mani davanti alla bocca. Avevo fatto esattamente le stesse cose anch’io. Anzi, avevo fatto peggio: avevo usato Jasper per non pensare al professore per cui avevo una cotta, poi l’avevo tradito e gli avevo mentito. Come potevo giudicare Harry in quel modo, quando avevo commesso anch’io gli stessi errori?
Louis alzò le spalle e non disse nulla per qualche minuto.
“Quando sei così giovane vedi il mondo in bianco e nero.” Cominciò a dire. “Ma andando avanti con il tempo ti rendi conto che, in realtà, è tutto grigio. Tu e Harry vi siete innamorati e avete fatto entrambi delle cose sbagliate. Lui avrebbe dovuto mettere le cose in chiaro dall’inizio e non avrebbe dovuto tenerti la verità nascosta. Non avrebbe dovuto cominciare vederti mentre era ancora sposato. Tu non avresti dovuto uscire con qualcuno quando provavi già qualcosa per un’altra persona… siete entrambi esseri umani.” Continuò.
“È davvero innamorato di me?” Domandai improvvisamente. Avevo bisogno di sicurezza, di risposte.
“Non l’ho mai visto più innamorato di nessuno, e lo conosco da quando eravamo bambini. Siamo cresciuti insieme, vivevamo uno di fronte all’altro. Non l’ho mai visto così.” Replicò Louis con decisione.
“È che io non so a chi credere, Louis.” Dissi. “La versione di Courtney mi ha confusa e non riesco a smettere di pensare che se Harry mi ha mentito su una cosa così grande… come posso credere a qualsiasi altra cosa?”
“Ti fidi di me?” Mi chiese Tomlinson, guardandomi negli occhi.
“Sì.” Risposi senza indugio. Tra di noi si era formata una strana amicizia, qualcosa che non avevo mai creduto possibile. Era stata l’unica persona che non mi aveva mai mentito e mi fidavo di lui al cento percento.
“Bene, allora credimi quando ti dico che quello che ti ha raccontato Courtney non è vero. Harry non l’ha mai tradita prima di conoscerti e il loro matrimonio è stato un disastro completo dal primo giorno in cui si sono trasferiti insieme. È finito prima di iniziare, ricordo benissimo che il giorno della cerimonia Harry era disperato e non voleva più sposarla, ma i suoi genitori l’hanno convinto che si trattava solo di ansia e l’hanno praticamente spinto sull’altare.”
Scossi la testa, incredula.
“E adesso lei vuole tornare con lui.” Mormorai. “E anche questa volta Harry non può darle i documenti del divorzio, perché lei ha in mano delle foto che provano la sua relazione con una studentessa. Andremmo nei casini entrambi.” Aggiunsi.
“È una situazione complicata, non posso negarlo. È completamente inutile mentire e dirti che si risolverà tutto facilmente e in fretta, perché non è vero. Cose del genere richiedono tempo, ma sono sicuro che ce la farete. Vi ho visti insieme. Siete… nauseanti.”
“Oh, per favore.” Sbottai, arrossendo. “Non siamo così terribili. Sei tu che sei cinico. Ti manca qualche sfumatura di verde per diventare il Grinch a tutti gli effetti.” Aggiunsi.
Louis scoppiò a ridere e scosse la testa.
“Ci sono cose che non fanno per me.”
“L’amore non fa per te? Perché io sono piuttosto sicura che tu sia innamorato di Eleanor.” Ribattei.
Tomlinson per poco non fece cadere la tazza di tè. Si raddrizzò sul divano e sgranò gli occhi.
“Cosa ne sai? Chi te l’ha detto? Io giuro che lo strangolo Styles. Lui e quella sua bocca enorme di m…” Cominciò a dire, ma lo interruppi prima che potesse finire la frase.
“Non me l’ha detto nessuno. Ho solo visto la foto di Eleanor che tieni in casa e, per usare le tue parole, vi ho visti insieme. Se sei innamorato di lei, perché non siete insieme?” Domandai.
Louis sospirò e riappoggiò la schiena al divano.
“Si vede che sei giovane e ingenua.” Cominciò a dire.
“Sarò giovane e ingenua, ma non ti ho ancora sentito negare il fatto che sei innamorato di lei.” Risposi.
“Perché lo sono.” Replicò lui semplicemente. “Lo sono da quando abbiamo frequentato l’università insieme e penso che lo sarò sempre, a questo punto.”
“Raccontami tutto.” Dissi. “Se ti va, ovviamente.”
Tomlinson mi lanciò un’occhiataccia e rise.
“Come se avessi una scelta.” Ridacchiò. “Comunque non c’è molto da dire. Eleanor ed io ci siamo conosciuti al corso di Teatro qui all’università. All’inizio ci odiavamo, poi siamo andati a letto insieme, poi abbiamo continuato a odiarci e infine ci siamo messi insieme. Mi sono innamorato di lei come non mi sono mai innamorato di nessun’altra donna in tutta la mia vita. Quando mi sono deciso ad ammettere i sentimenti che provavo per lei è stato un colpo, ma sapevo di non poter più scappare dalla realtà in quel modo. Ero perso per lei e anche lei si era innamorata di me. Me l’ha detto per prima e poi si è arrabbiata tantissimo perché non le ho risposto subito.” Ricordò. Sorrise, come se stesse rivivendo quell’esatto momento nella sua testa.
“E poi cos’è successo?” Domandai, ansiosa di scoprire il resto della storia.
“Tante cose.” Replicò, scuotendo la testa. “Dopo l’università ci siamo trasferiti entrambi a New York per tentare di trovare lavoro a Broadway. Prima di partire ci siamo fatti una promessa: staremo insieme, qualunque cosa succeda. Abbiamo partecipato a centinaia di audizioni e alla fine io sono stato scelto per fare il sostituto di un attore secondario in una nuova produzione. Era così nuova che non era ancora in teatro, la stavano creando da zero ed io amavo fare parte di uno spettacolo dall’inizio. Lavoravo tantissimo e arrivavo a casa la sera sempre esausto, ma per me ne valeva la pena. Ero a New York e, se tutto fosse andato bene, sarei stato in uno spettacolo a Broadway! Tutti mi dicevano che ero bravissimo e che avrei fatto tanta strada – esattamente come i miei professori all’università – ed io ero davvero al settimo cielo. Eleanor dopo qualche mese è tornata a casa con un sorriso enorme e mi ha annunciato che avrebbe fatto parte del corpo di ballo di un musical già avviato. Abbiamo festeggiato con una bottiglia di vino e… okay, questa parte la saltiamo perché non vuoi i dettagli.”
“No, decisamente no.” Dissi, rabbrividendo. Per qualche motivo avevo sempre visto Louis come un essere asessuato e non volevo immaginarlo in atteggiamenti intimi con nessuno.
“Comunque dopo mesi di duro lavoro ho ricevuto la brutta notizia: il nostro spettacolo non avrebbe visto la luce del giorno. Ero devastato, ma avevo deciso di non darmi per vinto e avevo ricominciato a partecipare a varie audizioni.” Continuò Louis, abbassando lo sguardo. Sembrava che facesse fatica a raccontarmi quella parte e mi dispiaceva vederlo in quello stato. “Dopo un po’ avevo perso il conto di tutti i ‘no’ che avevo ricevuto. C’era chi mi diceva che ero troppo esagerato, che il mio modo di recitare era troppo studiato e finto, chi mi diceva che con la mia voce avrei potuto cantare solo le ninna-nanne per i bambini… insomma, la mia autostima era stata demolita da decine di pezzi grossi del teatro e volevo tornare a casa. Nel frattempo anche Eleanor era stata lasciata a casa, perché il suo musical era fallito, quindi avevo deciso di proporle di tornare a casa a St. Louis, anche perché l’università mi aveva proposto un lavoro da insegnante e non potevo rifiutare. Avevo deciso che non avrei mai più messo piede su un palco, se non per insegnare qualcosa a ragazzini pieni di speranze.”
“Eleanor non ha voluto tornare in Missouri con te?” Domandai.
“No. Non è andata proprio così.” Replicò lui. “Stavo per dire ad El della mia decisione e volevo chiederle di tornare a casa con me, ma non sono riuscito a farlo, perché lei aveva ricevuto l’offerta che aspettava da tutta la vita: seconda protagonista di un musical piuttosto importante. E so che, se le avessi chiesto di tornare in Missouri con me, lei avrebbe rifiutato la parte e sarebbe venuta.”
“Quindi l’hai lasciata tu per non farla rinunciare al suo sogno?” Domandai.
“Sì. Le ho detto che io volevo tornare a casa, che ero stanco della vita di New York e che saremmo rimasti in contatto, ma non volevo essere il peso che la teneva legata al Missouri e non volevo nemmeno che lei continuasse a pensare a me e non si concentrasse sulla parte.”
“Come ha fatto ad accettare?” Chiesi, incredula.
“All’inizio non l’ha fatto. Abbiamo litigato per giorni, lei ha anche comprato il biglietto aereo per venire con me a St. Louis. Il giorno della partenza l’ho pregata di rimanere a New York e accettare la parte e ci siamo lasciati. Sono passati anni e alla fine lei l’ha superata e ha trovato altri ragazzi, altre parti più importanti… ogni tanto ci rivediamo e ricordiamo i vecchi tempi, ma…”
“Ma non è giusto, Louis. Tu sei innamorato di lei e… hai avuto altre ragazze dopo di lei?” Domandai.
“No.” Replicò lui, evitando di guardarmi negli occhi.
Dal suo racconto avevo capito tutto di lui. Perché era così severo con i suoi studenti – per prepararli al mondo reale e al feedback che avrebbero ricevuto alle audizioni – e perché sembrava sempre così solo.
“Perché non le dici che sei ancora innamorato di lei e… non lo so, provi ad avere una storia a distanza?”
“L’ho lasciata perché la amavo, Mary. Perché non volevo che si sentisse obbligata a lasciare New York per seguirmi in Missouri, per evitare che facesse una vita miserabile in questo posto per colpa mia. Lei è andata avanti, non posso ripiombare nella sua vita in questo modo. Non posso chiederle di impegnarsi a stare con me a distanza, non funzionerebbe mai.”
“Ma non lo saprai mai, se non ci provi nemmeno.” Ribattei.
“Mary, è il discorso che facevamo prima. Tu vedi tutto in bianco e nero, ma c’è tanto, troppo grigio in mezzo.” Replicò lui, scuotendo la testa. “E direi che si è fatto molto tardi, sono quasi le tre. Forse è il caso di dormire.”
“Stai solo cercando di evitare il discorso.” Dissi.
“Potrei dire la stessa cosa di te, che hai ascoltato la storia della mia vita pur di smettere di pensare a quello che sta succedendo con Harry.” Mi rimproverò lui. “Dai, ti preparo il divano letto in soggiorno e domani mattina riprendiamo il discorso davanti a una tazza di caffè – possibilmente corretto.” Aggiunse con una risata.
“Ma no, non preoccuparti. Torno al dormitorio.” Dissi.
“Non se ne parla. Nevica e sono le tre del mattino. Io sono troppo stanco per guidare e non ti lascio da sola. Ho una casa – riscaldata, aggiungerei – un divano letto molto comodo e delle coperte con un numero di fili molto alto che ti stanno chiamando.”
“D’accordo.” Cedetti. Ero davvero stanca e, anche se l’idea di dormire sul divano del migliore amico del mio (ex?) ragazzo mi sembrava strana, dovevo accettarla. Louis si era dimostrato un ottimo amico.
Il mattino successivo mi svegliai confusa. Dov’ero? Quello non era il mio dormitorio. E quello non era decisamente il mio letto. Le lenzuola erano troppo morbide e il cuscino troppo soffice.
“Buongiorno!” Esclamò Tomlinson, entrando in soggiorno con una tazza di caffè. “So che è presto, ma oggi dobbiamo andare entrambi in università.” Aggiunse, sedendosi sul divano di fronte a quello su cui stavo dormendo. Giusto, avevo passato la notte a casa di Louis.
“Giorno.” Mormorai, realizzando che era un giovedì, quindi avrei avuto lezione con Harry.
Louis mi porse la tazza di caffè e mi rivolse un sorriso incoraggiante.
“Abbiamo dormito poco, lo so, ma direi che ieri sera abbiamo parlato di cose importanti.”
“Molto.” Concordai. “Hai finalmente deciso di confessare il tuo amore a Eleanor?” Domandai dopo aver bevuto il primo sorso di caffè. Era bollente e amaro, ma non dissi nulla. Avevo bisogno di caffeina.
“Ehi.” Mi rimproverò il professore. “Lascia stare la mia situazione con El e, per il momento, pensa alla tua con Harry. Hai deciso cosa fare?”
“Io lo amo.” Confessai dopo qualche minuto di silenzio. “Non posso immaginare la mia vita senza di lui. Non posso immaginare di continuare a stare lontana da lui.” Aggiunsi.
“Quindi vai da lui.” Disse Louis. “Digli che lo ami, tornate insieme e si risolverà tutto. Lui lascerà Courtney e non preoccuparti, non sarà colpa tua. Lo farà a priori. Credo che sia stupido continuare a torturarsi e a stare lontani quando si è così innamorati. Credimi, ne so qualcosa.” Aggiunse.
“Però devi promettermi che prima o poi parlerai con Eleanor e le dirai che la ami.” Risposi, abbozzando un sorriso.
“Ti hanno mai detto che sei una rompiscatole?” Mi domandò Louis, ridendo. “Simpatica, ma incredibilmente rompiscatole.”
“E' una delle mie qualità migliori.” Scherzai.
“Dai, finisci la colazione, così poi possiamo prepararci per andare in università. Là c'è il bagno.” Replicò dopo qualche secondo, alzandosi dal divano e dirigendosi verso la sua camera da letto con la tazza di caffè in mano.
Avevo dormito poco, ma sapevo quello che avrei dovuto fare. Ci avevo pensato tantissimo e poi, quando mi ero finalmente addormentata, avevo sognato Harry. Nel mio sogno eravamo insieme e lui era venuto a prendermi all'aeroporto. Mi aveva baciata e mi ero svegliata sentendo ancora le sue braccia intorno alla mia vita e le sue labbra sulle mie. Mi mancava. Mi mancava tutto di lui. Laurel una volta mi aveva detto che avevo passato tutta la mia vita a pensare agli altri e che era ora che cominciassi a pensare a me stessa. Per me era difficile pensare di fare una scelta così egoista, ma l'amore che provavo per Harry era troppo forte. Dovevo tornare con lui.
***
Dopo una doccia da sogno – Louis aveva detto che amava circondarsi di cose belle ed era proprio vero: la sua doccia era enorme e aveva il soffione che imitava la pioggia tropicale – avevo salutato e ringraziato il professore ed ero tornata nel mio dormitorio per cambiarmi. Avevo bisogno di vestiti più appropriati per la lezione, perché stavo ancora indossando l’abito che avevo scelto per andare alla festa della confraternita di Jasper.
Laurel mi aveva fatto un milione di domande: dove sei stata? Di cosa avete parlato tu e Tomlinson? Hai preso una decisione? E via dicendo.
Avevo risposto velocemente a tutte, decisa a raggiungere l’ufficio di Harry prima che iniziasse la lezione, perché volevo parlargli. Avevo bisogno di vederlo, di guardarlo negli occhi e dirgli che ero disposta a perdonare e a dimenticare tutto quello che era successo, perché volevo disperatamente stare con lui. E sapevo che si trattava di una scelta egoista, ma non potevo davvero immaginare una vita in cui lui non era al mio fianco. Si sarebbe risolto tutto: lui avrebbe lasciato Courtney, avremmo tenuto la nostra storia segreta ancora per qualche tempo e poi, una volta finita l’università, avremmo cominciato a vederci anche in pubblico e chissà, magari ci saremmo anche trasferiti in quel bellissimo appartamento a New York.
Quando raggiunsi la piazza del campus mi sentii chiamare da una voce familiare. Mi voltai e vidi Courtney venire verso di me con un’espressione abbastanza spaventosa. Sembrava fuori di sé e pensavo che stesse per prendermi a schiaffi.
“Non guardi mai il tuo stupido telefono, vero? Ti ho chiamata tre volte questa mattina e almeno dieci ieri sera. Ti stavo cercando.” Disse. Infilai una mano nella borsa per recuperare l’iPhone, ma non lo trovai. Dovevo averlo dimenticato a casa di Louis, ero uscita di corsa quella mattina. O forse era nel mio dormitorio, dove avevo abbandonato i vestiti della sera prima. In effetti non lo vedevo da parecchio tempo.
“Non so dove sia il mio telefono.” Mormorai. “Che succede?” Domandai, cercando di fare finta di nulla, nonostante mi sentissi mortalmente in colpa per quello che stavo per fare. Stavo per andare a dire a suo marito che volevo stare con lui, nonostante tutto.
“Ieri sera ho ricevuto una telefonata da Harry.” Disse. “A quanto pare ha deciso di chiedermi il divorzio e so benissimo che c’entri tu. Non ho nessuna intenzione di farmi lasciare da mio marito per colpa tua, quindi adesso ti dico cosa succederà.” Aggiunse.
Ero terrorizzata. Courtney non era una donna alta o massiccia – anzi, in realtà era più bassa di me e aveva un fisico molto esile – ma la sua espressione e il suo tono di voce erano davvero spaventosi in quel momento.
“C-cosa?” Domandai, balbettando.
“Tu adesso andrai da lui e gli dirai che non sei innamorata di lui e che non vuoi continuare a vederlo. Gli dirai che deve cercare di far funzionare il matrimonio con sua moglie e lo lascerai. Non lo vedrai mai più fuori dalle lezioni, non lo contatterai mai più e gli starai lontana. Altrimenti le foto che ti ho mostrato finiranno casualmente tra la posta del Rettore.” Rispose.
“Ma così Harry perderà il suo lavoro.” Dissi, cercando di farla ragionare. Voleva tornare con lui, quindi non voleva che venisse licenziato, giusto? Non l’avrebbe mai perdonata.
“Non mi importa. Almeno tornerà a fare lo scrittore e non incontrerà studentesse dalla dubbia moralità che cercheranno di portarselo a letto.” Replicò Courtney.
“Ma…” Cercai di obiettare.
“Non ci sono ‘ma’, tesoro. Non capisco per quale motivo, ma hai una certa influenza su di lui. Quindi adesso varcherai quella soglia, andrai a cercarlo nel suo ufficio e gli dirai quello che ti ho appena detto. Non provare nemmeno a fare la furba e a continuare a vederlo di nascosto, perché lo scoprirò. E non sognarti di dire a nessuno il motivo per cui lo stai lasciando, perché altrimenti te la farò pagare.” Continuò, prima di allontanarsi e lasciarmi sola in mezzo alla piazza del campus. Il cuore batteva all’impazzata nel mio petto, avevo lo stomaco attorcigliato e gli occhi bruciavano. Come avevo anche solo potuto pensare che le cose sarebbero andate bene? Harry era sposato e quello era esattamente ciò che mi meritavo per essermi intromessa nel suo matrimonio.
Certo, quello che dovevo fare non era facile, perché io ero innamorata di Harry. Lo amavo più di ogni altra persona al mondo e l’idea di doverlo lasciare e di non poterlo vedere mai più fuori dalle lezioni mi faceva sentire come se una parte di me si stesse disintegrando. Ma non avevo alternative. Courtney era stata molto chiara. Dovevo lasciarlo e dirgli di tornare con lei, altrimenti avrebbe rovinato entrambi.
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Little White Lies || [One Direction - Harry Styles]
FanfictionMary Jane Watson ha un nome che la rende il bersaglio di battutacce da parte di tutte le persone che conosce. E la gente non sa nemmeno il vero motivo per cui si chiama così (fortunatamente, perché le battute orribili potrebbero solo peggiorare)...