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"...è normale che per me lei è bella. Ma io più che mi sono innamorato di lei non è soltanto dell'aspetto fisico ma del suo modo di pensare, del suo modo di ragionare perché il suo modo di ragionare e pensare è totalmente diverso dal comune solito pensare degli altri ed è quello che mi ha attratto ancora di più..."

"...tu sei il mio tesoro..."

"...e chi è che ha detto che non sei bella, ora, andiamo ad esempio soggettivo: tu mi piaci sinceramente. Perché pensi che io ti stia dicendo una bugia? Praticamente sai la gente che ti dice che non sei bella, sai perché te lo dice? Perché magari è invidiosa, vorrebbe essere come te e allora dice "no, non sei bella". Tu non sai dove può arrivare l'ego umano..."

Domenica 15 novembre 2020

Gli scrissi per scusarmi, col senno del poi mi sentì una stupida e cercai di spiegargli che ero così con tutti. Continuammo a scriverci e lui mi parlava di tutto mentre io cercavo di non superare certi limiti perché non volevo illudermi di un qualcosa che sarebbe andato avanti solamente un paio di giorni. Ero abituata a vedere le persone prendere strade diverse dalla mia e dire di essere abituati fa male anche perché ogni volta le mie aspettative sono alte seppur consapevole dell'impossibilità. Sapevo di piacergli me lo aveva detto Enula, un'amica in comune. Me lo aveva detto di punto in bianco 3 giorni dopo quell'incontro. Ero insospettita dalle molte domande che mi poneva perché non era solita cercarmi. Quando le dissi che io e lui ci scrivevamo reagì in modo strano, sembrava essere gelosa ed io mi tirai subito indietro continuando a ripeterle che nel caso ci fosse stato qualcosa tra loro io non avrei esitato nemmeno un secondo a scrivergli se per lei questo fosse stato un problema. Continuava a ripetermi che io gli piacessi e che per lei non c'era nessun problema. Inutile dire che litigammo per delle sue affermazioni dette di seguito: non mi sono mai fidata e lei continuava a dirmi quanto lui fosse un tipo inaffidabile, di quanto non ci si possa fidare di uno che si scrive con una ragazza e poi si innamora della prima che passa. Ero la prima che passa, lo diceva come se fossi una poco di buono quando in realtà è stata lei a lasciarlo andare. Cercammo di chiarire ma inutilmente dal momento che lei continuava a negare tutto e persino i messaggi che mi inviava, utilizzava parole che non conosceva per descrivermi e forse non erano solo le parole che utilizzava a non conoscere. Una settimana dopo lui si dichiarò ma io non ero sicura di niente dopo le affermazioni di Enula e quindi all'inizio gli risposi che a me lui piaceva ma poi continuai a cambiare idea in continuazione. Ero sempre stata la ragazza scartata da tutti, collocata nel gruppo dei perdenti, quella che voleva essere mille ragazze ma mai se stessa e quindi non poteva essere possibile che io potessi piacergli anche per poco. Era impossibile. Lo respinsi molte volte ed io questo non posso e non voglio negarlo ma quella è sempre stata la paura di non poter essere abbastanza, che lui a un certo punto potesse innamorarsi di un'altra ragazza come diceva Enula, di potermi fidare e starci male alla fine come era già capitato in passato, che lui non fosse davvero quello che volevo, la paura di stargli accanto e vederlo andare via il giorno dopo. Tutte le volte che lo respingevo faceva male ma era il prezzo da pagare per non volere un'altra volta un cuore rotto e anche quello da pagare per non essere felice, per provare qualcosa di estremamente bello che poteva anche essere l'apice della felicità per alcuni. So che, però, dopo aver raggiunto l'apice della felicità ci sarebbe stato qualcosa di molto diverso e forse quella è una delle parti che nessuno vorrebbe vivere o almeno io.

NON SENTO PIÙ FREDDODove le storie prendono vita. Scoprilo ora