17-MANTIENI IL BACIO

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"...ti amo anch'io..."
"...allora, secondo te perché ti amo ? Perché sei bella e mi piace anche il tuo carattere quindi non dire non è vero, è inutile..."
"...se dai peso a chi non conta un cazzo così ti rovini..."

Domenica 23 maggio 2021
La serata di ieri è stata pessima e non che questa mattinata sia stata migliore. Dopo tanto mi sono sentita inadeguata ed è una sensazione che sento anche ora, pensavo e speravo di non provare più una cosa del genere. Mi sento distrutta nella testa, vorrei che si potesse staccare e mettere via da qualche parte perché pesa. Mi sono sentita sola e più delle altre volte perché mi sono girata e mi sono resa conto che nessuno attorno a me metterebbe la sottoscritta al primo posto e nemmeno per sbaglio, che se qualcuno dovesse scegliere solo una persona da salvare nessuno sceglierebbe me. Poi c'è lui che è diventato un dubbio troppo grande e mi rendo conto che sia anche stupido dopo quasi 7 mesi farsi ancora le stesse domande, le solite. E nemmeno lui se dovesse scegliere sceglierebbe me ma io non voglio nemmeno che lo faccia, paradossalmente non voglio che scelga me. Non so nemmeno descrivere come mi sento so solo che sono triste e che quella corazza che io ho abbassato per una persona in realtà l'ho abbassata con tutto il mondo e non mi va nemmeno di essere forte. Non mi va di essere forte, di mettere su quella corazza che sembra così pesante. Ho voglia solo di sedermi sul pavimento in un angolo con le spalle contro il muro e le ginocchia al petto, di nascondere il viso tra le mani e rimanere in silenzio. Sentire che tutto tace e vedere la pace intorno pur sentendo la guerra dentro. Vorrei togliere per sempre tutti gli specchi presenti in casa per non ricordare i miei occhi bagnati e per non ricordare di avere un corpo. Vorrei che tutti uscissero fuori dalla mia vita così non rischierei di fare male e farmi male come ora, per non sentire le loro parole o guardare il loro sguardo che mi squadra dall'alto verso il basso facendomi sentire addosso tutti i difetti di questo mondo anche quelli che non ho, non sentire la preoccupazione crescere perché ogni volta hanno qualcosa da dire. Mi sento più piccola di tutto questo e vorrei solo che qualcuno si fermasse e senza chiedere niente dicesse che non sono solo quello. È sempre la solita cosa, la solita storia e le solite parole. Preferirei non avercelo un cuore e non sentire niente come mi hanno già detto perché ora forse se non sentissi niente non starei così. So che devo rialzarmi, che devo essere forte ma so anche che ora è giusto che io stia così perché per rialzarsi si deve per forza cadere. Domani sarà un altro giorno e spero che quello che sento si sarà attenuato anche se penso che serva più tempo per mettere da parte certi pensieri consapevole che prima o poi ritorneranno a fare visita.

Lo aspetto nel solito angolo cercando di concentrarmi nelle voci in lontananza e sperando che non siano quelle che penso che siano. Come sempre lui è in ritardo ed io in netto anticipo perché odio far aspettare la gente. Continuo a mandare messaggi a raffica alle mie amiche, come al solito, senza ricevere risposta naturalmente quando sento dei passi segno che qualcuno si sta avvicinando.

Sangiovanni:"scusa per il ritardo ma mi hanno fermato per strada"

Gli faccio un mezzo sorriso, si era fermato a parlare con gli altri ragazzi e anche con Enula che in un modo quasi del tutto palese aveva cercato anche di farmi una foto scordando però di togliere il flash.

Sangiovanni:"dove ti va di andare ?"

Alzo lo sguardo cercando di pensare ma avere lui accanto e pensare sono due cose che non possono essere fatte insieme.

Io:"non saprei"

Mi stringo nelle spalle. So di essere un'insicura e un'indecisa a livelli olimpionici e questa cosa da fastidio anche a me. Prendiamo una strada diversa rispetto a quella delle volte precedenti e come al solito ci sediamo su un vecchio marciapiede.

Sangiovanni:"devo farti vedere il mio prof di letteratura"

Ricordo di quando mi scrisse che aveva cambiato il nome con il quale mi aveva salvata.

Io:"no, devi farmi vedere come mi hai salvata"
Sangiovanni:"tu cosa mi dai in cambio ?"

So cosa vuole ma io continuo comunque a fare finta di niente.

Io:"dai fammi vedere"
Sangiovanni:"e tu cosa mi dai in cambio"

Mi giro dalla parte opposta facendo finta di pensare pur sapendo cosa lui voglia. Mi abbassa la mascherina dopo aver abbassato la sua ed io mi giro con l'intento di ripetergli nuovamente di farmi vedere come mi ha salvata. Con un gesto rapido appoggia le sue labbra sulle mie. Porto le mani davanti alla bocca sorridendo: il mio primo bacio. Prende il telefono e mi mostra il mio contatto la mia lady.

Io:"la tua lady ?"

Chiedo sorridendo.

Sangiovanni:"si, la mia lady. Tu invece come mi hai salvato ?"
Io:"con il tuo nome"

Discutiamo sul nome con il quale io dovrei salvarlo ma comunque fuori non esce niente. Mi abbassa di nuovo la mascherina insieme alla sua e un auto si ferma dalla parte opposta della strada. Dalla macchina scendono due vecchietti che si dirigono proprio verso la casa alle nostre spalle.

Sangiovanni:"cazzo, sempre sul più bello"

Entrano in casa e scoppiamo a ridere per il modo con il quale ci avevano guardati. Avvicina il mio viso al suo e mi bacia. Sento che vorrebbe andare oltre il semplice bacio a stampo ma io non ci riesco, non so andare oltre. Sento le mie labbra impietrite nonostante le sue siano così morbide.

NON SENTO PIÙ FREDDODove le storie prendono vita. Scoprilo ora