15-Un colore

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Questo capitolo contiene azioni che potrebbero urtare la sensibilità, si prega di leggere con cautela.

Cosa provava da due settimane Selene?

Niente.

Il nulla.

Poteva sentire il freddo.

Era come se le sue emozioni fossero spente.

Nessuna parola, non un suono usciva dalla sua bocca.

Torturata fino allo sfinimento ogni giorno con la maledizione imperdonabile, Cruciatus.

Il suo corpo non reagiva, non la proteggeva.

Era come se avesse bisogno di provare quel dolore, di sentirlo fisicamente e mentalmente.

Punita da Voldemort in persona per aver cercato di fuggire, per aver abbattuto la barriera, per ribellarsi ancora al suo volere.

Chiusa nella sua stanza aspettando l'ora per essere giustiziata giornalmente.

Non si sarebbe arresa a tutto questo.

L'uomo senza naso era impaziente di sentire la ragazza che lo pregasse per mettere fine alle torture, ma lei non lo fece, mai.

Chiamatelo orgoglio, ma il suo non volersi piegare e prostrarsi ai piedi di colui che disprezzava così tanto non la fecero mai cedere.

Si piegava dal dolore accovacciandosi inerme sul pavimento fino a perdere i sensi, allora lì la sua tortura terminava.

Si odiava.

Lo faceva, se non avesse avuto questo potere, probabilmente sarebbe stata una persona normale.

Forse una babbana, dove l'unico pensiero potesse essere cosa mettere per andare a ballare, magari con la sua amica Pansy.

Non metteva un piede fuori da quella lugubre stanza, non poteva e non voleva.

Stanca di sentire le lacrime di Narcissa, la voce di Lucius, lo sguardo compassionevole di Draco...

Dobby si occupava di portarle il cibo, vestiti puliti e ogni tanto qualche libro di nascosto.

La sua stanza era stata svuotata, privata di ogni cosa.

Poteva soltanto vedere la sua famiglia durante il tragitto che faceva per andare nella stanza degli allenamenti.

Ormai Mattheo Riddle era il suo trainer.

Era come se fosse svuotata.

Niente poteva farla sentire peggio di come stava.

Insensibile ad ogni stimolo.

La stavano allenando per questo.

Essere solo un'arma.

Non avere niente di cui preoccuparsi.

Nessun punto debole.

Perché in guerra se si vuole vincere, non doveva averne.

Non doveva permetterlo.

Ma per quanto si stesse creando una corazza, una parte di lei ancora teneva alle persone che amava e lo avrebbe sempre fatto.

Bisognava solo nascondere nei meandri del suo cuore e del cervello questo.

Ogni cosa che potesse allontanarla dall'obiettivo le era stata tolta.

La sua arte, gli abiti, i suoi cari.

Ormai la sua vita non le apparteneva più.

Una pedina in questo gioco malato.

Descendant || Draco Malfoy or Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora