49-Puoi chiudere gli occhi?

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Rimasi in silenzio per un po’ ero tesa come una corda di violino, mentre le sue mani delicatamente pulivano tutti i residui di sangue dalle mie gambe e chiudeva le ferite con delle garze.

E poi lo notai, sul polso aveva il mio elastico quello che non riuscii più a trovare, sorrisi al pensiero che lo avesse sempre con lui.

Ma non era una gara a chi durava di più, quindi decisi di parlare <<Come mai siete ad Hogwarts?>> chiesi stirando le maniche della felpa stringendola nei palmi.

<<Dovevo occuparmi di una cosa>> rispose freddo e gelido nel tono, lo sentivo così distaccato che non mi sembrava nemmeno lui <<E ci sei riuscito?>> domandai con un filo di voce.

<<Si, sospettavo si trattasse di un omicidio, Amycus non ci avrebbe mai voltato le spalle, era un buon soldato.>> sostenne e la mia gola si strinse in una morsa.

Una risata sarcastica lasciò la mia bocca <<Un buon soldato…>> era tremendamente ironica la sua definizione <<Era un pazzo, crudele, maniaco.>> mi girai notando il suo sguardo già su di me.

I miei occhi lucidi tradirono la mia compostezza.

L’ho fatto, ho lasciato che entrasse nella mia mente, nei miei ricordi.

Mi ha legittimata.

La sua bocca si aprì di stupore per chiudersi un secondo dopo essere uscito e serrare la mascella, mentre la sua mano chiusa a pugno raggiungeva la sua bocca <<Adesso dimmi Mattheo->> al suono del suo nome gli occhi saettarono di nuovo nei miei <<Era davvero un buon soldato?>> la mia voce tentennava, sapevo con quanto rigore fossero stati addestrati i Mangiamorte da lui e suo padre, certi comportamenti non erano assolutamente tollerati <<Che ne dici di raccontare a Voldemort quanto ha intaccato sulla sanità mentale della sua arma questo avvenimento?>> una piccola lacrima segnò il mio viso mentre il nostro intreccio di iridi non si scioglieva.

Mi stavo trattenendo, volevo spaccare tutto quello che avevo davanti, da quando sono entrato in questa scuola e ho lanciato un’occhiata su di lei sapevo che qualcosa non andava, era nervosa deviava i miei occhi anche quando ha fatto la scenata di gelosia con quella ragazza che non ricordo neanche come si chiama, ammetto che mi è piaciuto e anche molto la compostezza con cui l’ha messa al proprio posto.

Il mio compito era semplice, mi avevano avvertito che c’erano dei disguidi con "l’arma", aveva usato il potere su una studentessa e poi dovevo occuparmi della misteriosa scomparsa di Carrow, quindi hanno mandato la nostra squadra a risolvere questo problema, sapevo che mio padre si fosse accorto di qualsiasi cosa ci fosse tra me e Selene e questo era un buon modo per dimostrargli che non era vero, mi avrebbe controllato la mente al ritorno, ma ero sicuro che ignorandola sarebbe andato tutto bene.

Nella parte più remota della mia mente avevo un brutto presentimento, sapevo che aveva tutto il potenziale per poter distruggere il mondo magico soltanto con uno schiocco di dita, adesso che avevo visto e sentito come sulla mia pelle le sensazioni che provò quella sera era stato fortunato che io non fossi qui, me ne sarei occupato personalmente.

Sapevo che ci fosse un valido motivo, non lo farebbe di certo per divertimento.

Non dovevo lasciarla da sola, dovevo mantenere la promessa, non ci saremmo dovuti dividere.

Mi distruggeva vederla così, vulnerabile, afflitta, mentre si colpevolizza.

Non ho mai sentito così tanto il bisogno di stare con una persona, di proteggerla, volerla soltanto per me, le sue attenzioni, ogni cosa di lei, è così perfetta.

Descendant || Draco Malfoy or Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora