50-La battaglia

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Scene sensibili e presenza di morte, leggete a vostra discrezione.

Erano le prime luci del mattino, l’alba del 2 Maggio 1998.

Pansy aveva riscaldato il mio fianco per le successive sere dopo il mio crollo definitivo per l’abbandono di Mattheo, aveva raccolto i mille pezzettini del mio cuore e li teneva stretti insieme.

Le parole in questi casi erano superflue, rimase durante i miei attacchi di panico, ebbe pazienza quando rifiutavo il cibo fino ad indurmi a buttarlo giù insieme, facevamo il bagno nella vasca come ai vecchi tempi, mi sussurrava che sarebbe andato meglio un giorno.

Si, un giorno…

Riuscivo a malapena a dormire tre-quattro ore, la pozione contro gli incubi era inutile, chiudevo gli occhi soltanto quando stringevo al petto la sua camicia, sperando di svegliarmi e di trovarmi tra le sue braccia, magari nel nostro maniero.

Come si fa a mettere a tacere la testa e il cuore quando entrambi sono pieni di lui.

Ogni piccolo pezzo di lui che mi riservava, quel sorriso che nascondeva per non concedersi uno sgorgo di felicità, quella sua temperanza e fermezza davanti agli altri, quella fragilità quando si lasciava sfiorare i suoi segni indelebili, quando mi stringeva come se fossi l’unico appiglio alla sua umanità, mi ha fatto crescere, mi ha messo la corazza, mi ha plasmata come un vero soldato, mi ha resa forte, mi ha insegnato l’arte di saper combattere.

Ma non mi ha insegnato a vivere senza di lui…

La mia voce si spezzò ancora, un urlo fece balzare la mia povera amica sfinita dopo una nottata pesante, e ancora una volta il mio peggior incubo ritornò realtà, mi ha lasciata.

<<Oh, tesoro…>> Pansy mi cinse in un abbraccio mentre i singhiozzi e le lacrime mi sovrastavano rendendomi fragile come non mai.

Le sue mani correvano per la mia schiena rassicurandomi <<Torna a dormire Selene, lui non ti vorrebbe vedere in questo stato.>> mi accarezzava i capelli stringendomi di più.

<<Lui è uno stronzo codardo>> balzai innervosita dal letto tirandomi frustrata le ciocche lisci <<Mi ha abbandonata Pansy, proprio come fanno tutti.>> la mia mano volò sopra il mio cuore stringendo la veste da notte.

Come se premendo il palmo sul petto, l’organo vitale al suo interno avrebbe sofferto di meno.

<<Lui, Regulus, Ivy, tutti, ogni persona fa la stessa cosa.>> urlo tirando per la stanza quello che mi capita tra le mani.

<<Selene, l’ha fatto per te, sai quanto fosse pericoloso->> la mia risata isterica la bloccò <<Certo, è tutto difficile quando si tratta di me, la potente discendente dei draghi, non ha bisogno di niente e nessuno, può farcela da sola.>> tirai su con il naso, aprendo i cassetti per mettere qualche vestito e andarmene da questa situazione che iniziava a starmi stretta proprio come le pareti di questa stanza.

<<Nessuno pensa a come potrebbe sentirsi la ragazza della profezia, ognuno pensa a salvarsi il proprio culo, pensano tutti a sé stessi.>> indossai dei pantaloni scuri iniziando ad agganciarci sopra le cinghie per mettere le armi.

<<Sei solo ferita, non sai quello che dici.>> ribatte Pansy alzandosi per fermare la mia fretta <<Tu sei qui perché vuoi che ti protegga, credete che io possa salvare il mondo magico, ma sai una cosa non è così!>> sbottai indossando la maglietta termica, iniziai a riempire le cinghie con coltellini imbevuti, fiale scorticanti e ogni arma che mi venne sotto tiro.

Descendant || Draco Malfoy or Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora