6-Sei stato tu?

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Selene scrutava la figura, un ragazzo ben vestito, abiti scuri, un armatura sotto il mantello nero faceva ombra coprendo il suo volto.

I passi sicuri adesso si portarono davanti a lei, piegò le gambe abbassandosi alla sua altezza, il rumore delle stringe degli stivali che si piegarono fecero digrignare i denti alla ragazza.

<< Hai fatto un bel casino >> affermò guardando la stanza.

Il timbro particolare, intenso, catturò la sua attenzione, il suo orecchio percepiva un qualcosa di intimo quasi familiare, affidabile.

Gli occhi osservavano i suoi movimenti, la mano del ragazzo si avvicinava sfiorando una parte di guancia sentendo bruciare il punto al tocco, portava il pollice con il suo sangue alla bocca succhiandone il sapore.

Selene alla vista rabbrividì facendo una faccia disgustata.

<< Chi sei? >> domandò riluttante.

Si alzava sulle sue gambe incrociando le braccia al petto, quella figura imponente si sollevò torreggiando di fronte al corpo della giovane.

Il ragazzo sorrise di sbieco facendo qualche passo verso di lei intimidendola ad indietreggiare. La fece scontrare al ruvido muro, sentendo un sussulto scappare dalle labbra, prima di imprigionarla con le braccia stese accanto la sua testa.

<< Ci incontreremo presto...>> sussurrò al suo orecchio. << Selene >> continuò.

Si spinse via da lì, sparendo in una nube scura, lasciando la ragazza con la testa invasa dai pensieri.

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Il capo curvo su quel libro che leggeva per la centesima volta, i freddi piedi incrociati tra di loro, mentre con una mano arrotolava delle scure ciocche tra le dita.

Si era dedicata tutto il pomeriggio a ripulire la stanza, non voleva usare la magia aveva bisogno di farlo, prendere quei pezzi rotti da terra e buttarli nel cestino, avrebbe comprato qualcosa di nuovo per rimediare ai suoi danni, in più doveva staccare la mente per qualche ora.

Non riusciva a capire chi fosse quel ragazzo che era sbucato dal nulla e come facesse a sapere il suo nome, non ricordava di averlo mai visto, infatti era così, lei non conosceva lui.

Aveva evitato Draco a pranzo così come non rispondeva alle domande che le faceva Narcissa, in un certo senso anche loro le avevano nascosto questo.

Chiuse il libro e si cambiò, prima di ritornare al piano di sotto.

<< Vado a Hogsmeade >> agguantò il cappotto sull'uscio della porta.

Narcissa le rivolse un piccolo sorriso, sapeva che era una testa calda, doveva sbollire prima di poter conversare civilmente.

<< Metti i guanti >> fece cenno all'accessorio sul mobiletto.

Indossò i lucidi guanti di pelle e uscì, la fredda aria che entrava a contatto con il volto scoperto le fece venire la pelle d'oca, doveva materializzarsi, ci avrebbe messo un eternità per arrivare a piedi al villaggio.

Sbuffò pensando che probabilmente il suo rossetto si sarebbe rovinato, si era presa la briga di sistemarsi un po' visto che voleva fare delle compere.

Chiuse gli occhi e in un battito di ciglia si trovò fra i vicoli di Hogsmeade. Poggiava con la mano al muro di pietra, il senso di nausea la sovrastava, si mise eretta col busto respirando profondamente mandando giù qualsiasi cosa stava salendo dal suo stomaco.

Contenta di essere riuscita a non rigurgitare per la prima volta si stampò un enorme sorriso sul viso percorrendo la strada verso il culmine dei negozi.

Descendant || Draco Malfoy or Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora