39-Sangue

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Scene crude e sangue, leggete a vostra discrezione.

Si alzò provata dalle braccia della madre che la cullarono per tutto il pomeriggio, la aiutò a spogliarsi e a togliere i vestiti, non aveva più forze, restava in silenzio, non capiva neanche lei cosa o come dove comportarsi, non riconosceva sé stessa, si sentiva persa, spaesata, stressata, avvilita, distrutta moralmente e fisicamente.

La donna la fece sedere nella vasca da bagno, aprì piano il getto dell’acqua iniziando a bagnarle la testa con dell’acqua tiepida e lentamente scendeva sul corpo nudo, pulendola dai residui di sangue rimasti sulle gambe, Narcissa non l’aveva mai vista in questo stato, spenta, una ragazza di diciasette anni letteralmente in una tempesta, non proferiva parole rattristandosi a quelle ferite e segni che si era procurata e che mai avrebbe pensato potesse arrivare.

Lasciava che la testa stanca si poggiasse sulle ginocchia mentre la donna le massaggiava la cute per scendere sulle spalle e far distendere i muscoli tesi e indolenziti, le faceva male vedere la figlia in questo stato e non poter far altro che starle accanto, doveva trovare la forza in sé stessa, solo così niente la poteva più scalfire, imparando dal dolore.

La aiutò ad alzarsi prese il suo accappatoio e le infilò le maniche annodandolo con la cinta di spugna sulla vita, le porse la mano per uscire e la fece sedere sulla poltroncina davanti allo specchio.

Asciugò i suoi capelli acconciandoli in una treccia morbida, tolse la tovaglia e le passò l’intimo, iniziò a mettere un po’ di trucco sul viso, non camuffando del tutto il suo volto, lasciando che quell’aria fanciullesca restasse e la distinguesse, arrossò le sue guance, un leggero color carne sulle palpebre, dello scuro alla fine dell’occhio e del mascara che incorniciasse le sue iridi smeraldine, picchiettò del nude sulle labbra per renderle più colorite, mise della crema sotto le occhiaie leggermente contornate e una spruzzata del suo profumo dietro le orecchie.

La fece guardare allo specchio si mise dietro di lei con un sorriso a trentadue denti aspettando una reazione, la ragazza osservò il suo riflesso <<Bello>> disse soltanto abbassando lo sguardo in un punto indefinito della stanza, la donna si rabbuiò voleva soltanto tirarla su di morale, a quanto pare non c’era riuscita minimamente.

Fece il giro della poltrona e prese il vestito che doveva indossare e con un colpo di bacchetta se lo ritrovò addosso con tutti gli accessori scelti dal sarto, la fece alzare conducendola al centro della stanza e ammirandola <<Sei stupenda>> la adorò con gli occhi lucidi, era veramente un incanto il vestito scelto le calzava a pennello, sembrava una dama, una principessa, bella per davvero, lei era nata per comandare era certo, sicuro.

Fece il giro della poltrona e prese il vestito che doveva indossare e con un colpo di bacchetta se lo ritrovò addosso con tutti gli accessori scelti dal sarto, la fece alzare conducendola al centro della stanza e ammirandola <<Sei stupenda>> la ad...

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L’unica e sola ad avere tutti questi poteri e fare quello che più desiderava, aveva del potenziale prezioso che lei non vedeva o che sottolineava come una sfortuna.

<<Bambina mia->> le si avvicinò alzandole il mento con due dita <<Sai di essere la ragazza più bella e forte che io abbia mai conosciuto?>> chiese sapendo già che lei lo fosse veramente, coraggiosa, brillante, astuta, intelligente, includeva sicurezza soltanto con uno sguardo, in vetta sarebbe stata rispettata per le sue scelte e amata per la sua bontà.

Descendant || Draco Malfoy or Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora