18

303 10 3
                                    

<Sentiamo la fatidica domanda> dissi alzando gli occhi al cielo. <Guardami> fissò i suoi occhi sui miei <Mi ami?> rimasi senza fiato... <Come posso amare se non so come si fa?> nel mentre si stava rigirando nervosamente tra le dita il braccialetto che ormai tre mesi fa gli avevo regalato <Faresti di tutto per lui, abbandoneresti chi sei, cosa sei, come sei, solo per ottenere un suo sorriso lo metteresti davanti ai tuoi pensieri e bisogni> risi amaramente <metto la felicità di tutti davanti alla mia da quando sono nata, quindi mi stai dicendo che amo tutti? Ridicolo> ma lui continuò < È una persona per la quale moriresti o in caso contrario per la quale vivresti> mi si geló il sangue ripensai a tutte quelle volte che mi ero bloccata solo a causa del suo dolce faccino sorridente che mi appariva di fronte. <Io ... io ho paura> mi guardò ardentemente <Non devi, non ti farò del male>. Sorrisi amaramente <Lo so, mi sono ripromessa che nessuno mi avrebbe più spezzato, ma per non rompersi bisogna rompere gli altri. È un efficace meccanismo di autodifesa, che non riesco più a sopprimere.> lo guardai attentamente <Non voglio farti soffrire> si morse il labbro e mi prese le braccia <Io voglio che tu mi faccia soffrire, perché se tu mi lasciassi andare mi uccideresti e questo è decisamente peggio> presi un respiro <Sei uno sciocco masochista che finirà per odiarmi e io non voglio mai che tu mi guardi con gli occhi del disprezzo> le sue mani scesero a prendere le mie, gli e le strinsi. <Giuro! Questo non succederà finché sarò in vita. E poi non sono un masochista, sono solo innamorato di te Aira> mi sporsi per baciarlo era così bello mentre diceva quelle parole. Ma mi bloccò <Voglio che stiamo insieme, tutto il villaggio deve sapere che ci apparteniamo> annuii e lo baciai. A volte un gesto dice molto più di tante parole. Lo amavo? forse, comunque sia non ero pronta a dirglielo. Ma ero decisamente certa di voler stare con lui. Lo volevo in ogni modo possibile al mondo. <Dormi da me?> annui poiché ormai la capacità di parlare mi aveva abbandonato. Volammo finché non giungemmo a casa sua. I suoi non c'erano così, dovette mettere lui la legna per accendere il fuoco. Feci per togliermi gli scarponi ma Nunffink mi precedette. <Sei ancora calda. Io sono più freddo di un iceberg. Non soffri molto il freddo, vero?> mi chiese mentre mi massaggiava i piedi <Sai dopo tutte quelle notti nella grotta, oserei dire che questo non é freddo ma una brezza fredda> il suo viso si incupì < Come hai fatto? Io non sarei sopravvissuto> <Non è poi così difficile una volta che ti abitui> <no, non mi hai capito io non sarei mai potuto restare da solo, sinceramente non so manco cosa si provi ad esserlo> <Niente, provi un nulla che ti distrugge da dentro, poco per volta. Comunque non ero poi così sola avevo Prodigio con me>. <Devo ancora ringraziare quel drago> disse <Perché?> chiesi <Ha protetto la creatura più bella del mondo> arrossì e gli presi le mani. Era congelato più freddo del ghiaccio, tanto che mi chiesi se si fosse raffreddato. <Sei gelido... vieni con me> dopo essermi diretta alla porta gli feci cenno di seguirmi. <Fuori? Non mi sembra una buona idea> disse titubante. <Ti fidi di me?> a quella domanda si rimise gli scarponi e mi segui dandomi un bacio sul collo e aprendomi la porta <Fammi strada>. Fischiai < Leeee>, volammo fino ad arrivare alle cascate. <Wow, come ho fatto a non notarle prima> sorrisi <Non sempre le cose belle vogliono essere scoperte> si avvicinò e mi bacio delicatamente sulle labbra.

dragon trainer : l'inizio di una nuova eraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora