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Iniziammo a ridere... <Dai faccio veloce, mi potresti aiutare col mio compito, ovviamente se non hai altro da fare> lo guardai e lui annuì in segno di approvazione. Poi mi resi conto che era ancora sopra di me, arrossì. Mi guarda intensamente, nei suoi occhi vedo uno scintillio che mi scuote da dentro e mi, mi, ho paura. Perché ho paura? Gli guardo le labbra. Lui fa un profondo respiro e io sento il suo soffio sfiorarmi le guance. Mi avvicinai e lui molto lentamente, cercando di capire se io volessi oppure no. Poggia le sue labbra sulle mie. Inspiro profondamente. Sono morbidissime. Voglio di più così gli prendo la nuca e lo bacio più decisa che mai. Appena mi sono staccata mi accorsi di avere il viso più rosso di una fragola matura. Mentre mi accarezzava il viso rocamente disse < Aspettavo questo momento da quando ti ho vista > lo ribaciai. A differenza della notte precedente dormii come un angioletto. Al mio risveglio trovai una colazione inaspettata una bella mozzarella sul tavolo e un mazzolino di giuro blu. Involontariamente sorrisi come un ebete. Mangiai tutto e poi mi diressi al mio estenuante compito. Menomale che oggi avevo un' aiutante provetto, grazie a lui in poco tempo riusciremo ad avere le statistiche a nostro vantaggio. Arrivata la sera andai alla rupe ventosa. Il vento mi scompigliava i capelli e le lacrime calde svolazzavano via come dei piccoli brillantini. Come quel giorno ne passarono altri tra lavoro e qualche uscita con Nuffink, poi come da routine mi reco qui. Mi sfogo, urlo, rido, piango, qualsiasi cosa che mi aiuti a liberare quel drago che ho in testa e cresce a dismisura come se si stesse preparando ad esplodere. Ogni giornata aveva un non so che di malinconico, il profumo di qualcosa di estremamente effimero, che ovviamente per me non poteva durare. Le mie coetanee si sbracciavano per andare contro corrente, inventare mode e addirittura modi di vivere, a parer mio orripilanti. < Voglio una vita normale, una famiglia che mi metta al primo posto > urlai <Solo questo... non chiedo molto.>. Mi buttai dalla scogliera sperando che questa volta Lee non facesse in tempo a prendermi. Il senso di vuoto di nulla mi era familiare come se quello che provavo all'interno si proiettasse all'esterno creando un ambiente tale da rendere tutto omogeneo, come il mare che ad ogni respiro si avvicinava sempre più ribelle infrangendosi negli scogli. Punte rocciose affilate che allettavano il mio desiderio di morte, poi vidi l'immagine di Nuffink e mi salì il panico <Leeeeee!> mi prese. < Perché ci hai messo tanto a prendermi? > <Non tutti si possono salvare, soprattutto quelli che sembrano già morti dentro e allora perché impedirgli di liberarsi dalle loro sofferenze, no?>. <Ehi occhi verdi non farmi la predica, perché non avrei il coraggio di rompere il tuo bel facciamo> incomincia a ridere <Beh modestamente non ce la faresti neanche volendo> < Come scusa? Mi stai sfidando?> ghignò <Vuoi una sfida? Se vinco mi rispondi ad una domanda e se per... ahahah tanto non perderò quindi ti lasco campo libero>. <Ci sto. Comunque da quando tutta questa arroganza, guarda che ti faccio abbassare la testa in zero secondi>.< Dalla rupe tre giri e poi si va alle cascate, capito?> iniziai il conto alla rovescia <3-2-1 ti straccerò>. La gara è stata incerta fino all'ultimo dove fú scontato che aveva vinto lui. Col broncio mi sedetti nel bordo della rupe e lui mi seguì a ruota.

dragon trainer : l'inizio di una nuova eraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora