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Mi svegliai, un buon profumo proveniente dal piano di giù attirò subito la mia attenzione. Nuffink vicino al fuoco mescolava una pentola con del latte di yak raddensato, dopo che mi sono seduta affianco lo guardai creare una sostanza compatta. <Si chiama mozzarella, mia nonna Valka mi ha insegnato tutti i passaggi> ne prese un pezzo con una forchetta <Assaggia>. Presi la sua mano con la forchetta e la mangiai. Spalancai gli occhi e nel farlo il ragazzo si spaventò <Ma è deliziosa> sorrise e me ne diede un altro pezzo. La giornata iniziava bene, con il sorriso andai alla porta, aprendola < io non lo farei se fossi in te> . Non feci in tempo a sentirlo che mi ritrovai circondata da neve e vento freddo. Nuffink mi tolse la neve dalla faccia e scoppiò in una fragorosa risata, istintivamente sorrisi anchio. Le nostre risa riempirono la stanza rendendo quella piccola stanza carica di elettricità. I suoi occhi brillavano di una luce propria le loro sfumature passavano da un verde prato ad un verdone bizzippo. Gli osservai talmente tanto che potei scorgere il mio riflesso rispecchiarsi in essi. Le mie guance come il mio naso erano rosse, ma per motivi diversi, i capelli si erano leggermente bagnati e sopra di essi vi era ancora un po' di neve. Segui il profilo del suo viso passando dalla mascella le guance leggermente rosate e poi... mi persi nell'osservare le sue labbra, il loro taglio perfetto, in quel momento emanavano un colore rosso lampone tanto invitanti che le vorrei assaggiare. Allungai una mano per toccare quel viso perfetto che al mio tocco si ritrasse, abbassai lo sguardo credendo di aver sbagliato qualcosa, d'altronde solo io potevo rovinare un momento così... perfetto. Nuffink mi rassicurò subito riprendendo la mia mano e riappoggiandosela in viso <Sei gelida> con voce rocca disse sospirando, chiudendo quei pozzi verdi e godendosi quel momento. Dopo un tempo che mi sembrò infinito, mi aiutò ad alzarmi e come ripresi da un profondo torpore dopo esserci sorrisi, ci indiriziamo ognuno verso i suoi doveri. Mi sedetti in scrivania ed iniziai a stipulare il sistema di leggi per rispettare e vivere con i draghi. Allora presi uno d'inchiostro e iniziai a scrivere :" Al passare della sedicesima età un giovane vichingo, alla cerimonia annuale del passaggio descritta in precedenza, dovrà recitare il rito degli antichi dei. A quel punto la Màthair lo consacrerà e gli porrà la domanda, una volta risposto non si potrà più tornare indietro. " ecco così dovrebbe essere chiaro. Presi l'ultimo foglio e lo legai insieme agli altri e mi accorsi che invece di una cerimonia sembrava avessi ricopiato 8 volte l'enciclopedia dei draghi. Mentre mi dirigevo alla sala made mi imbattei in Zephyr o meglio nella sua ascia. <Ahhhhhhhhhhhh, non uccidermi> < Ahahah, scusa Aira. Non era mia intenzione e poi se lo facessi mio fratello mi rinchiuderebbe nella stiva di una nave per l'eternità> riprese l'arma e la fece roteare come se fosse un nastro leggero ed elegante. < Se rimani ancora qui, non avrai mai il tempo di far leggere a mio padre quel mattone che ti porti dietro da ore > < Oh é vero, devo sbrigarmi. Ci vediamo sta sera per il volo notturno?> < Come potrei mancare?> disse con un sorriso di sfida < Questa volta ti farò mangiare la polvere > disse < Vedremo > ribattei e corsi via. Dopo una lunga riunione con il capo arrivammo alla conclusione che alcuni punti dovevano essere più specifici e che altri potevamo anche non considerarli. <Perfetto, si ora ci siamo> disse mentre stampava il sigillo della casata del furia buia. <Domani si inizia > < Cosa ?> dissi sorpresa <Devo preparare molte altre cose... i moduli... il viaggio... le, le ...> mi mise le mani sulle spalle < Ora prendi un bel respiro>, lo feci <Ma...> <Non voglio sentire altro andrai alla grande, i giovani di questo villaggio non potrebbero essere in mani migliori> sorrisi, non pienamente convinta delle sue parole uscí dalla casa e dopo aver appoggiato tutto a casa andai a cercare Lee, ma lei mi sorprese già sull'uscio della porta. Mi scrutò e poi come se avesse letto con uno sguardo la mia anima mi prese sul dorso e mi portò in una parte remota dell' isola. Il rumore dell'acqua che ribolliva e scorreva sulle pietre, fu decisamente più gradevole del previsto. Mi spogliai e rimasi con la sottoveste in cotone, quando m'immersi tutti i miei pensieri si volattilizzarono come le nuvole che liberarono il passaggio alla luce chiara e dolce della luna.

dragon trainer : l'inizio di una nuova eraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora