dragon trainer : l'inizio di una nuova era

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Siamo rimasti così per ore, tanto che ormai la luce lunare era l'unica illuminazione. Mi fanno male gli occhi, mi brucia il petto e la testa è vuota ma pesante. Nuffink mi prende il viso tra le mani, mi tira su e mi asciuga le lacrime, < Sei una guerriera, sei sopravvissuta a tutto questo. Ora la vita ti ha posto un  sasso davanti, puoi spaccarlo o rimanere a crogiolarti su cosa celi dietro di sé. Cosa vuoi fare?> disse dopo tanto infrangendo il dolce silenzio della notte. Il cuore mi batte forte, le guance mi si tingono di rosso, che mi sta prendendo ? Mi chiedo. La mia bellissima dragonessa si alza e mi viene incontro, abbassa il capo e mi fa salire, il giovane Haddock ci segue mentre prendiamo il volo. Adoro la brezza notturna, non l'assaporavo  da quando volavo con Prodigio. Dietro di noi l'agraziata Scheggia col suo cavaliere si cimenta in strane acrobazie, il suo manto nero e bianco splende alla luce della luna. Planiamo vicini <Voglio che i draghi ridominino la terra sono stati rinchiusi per troppo tempo, ora sicuramente mi prenderai per una squilibrata> dico ridacchiando. <Questa mi sembra una pazzia, come intendi realizzarla? > gli sorrisi <Ho un piano >.  La mattina seguente ci dirigemmo al cospetto del grande capo. <Giorno padre io e Aira avremo una proposta da farle> <Figliolo perché tutta questa formalità, lo sai che non ce n'è bisogno. Piacere di conoscerti Aira sei ancora più bella di come ti ha descritto mio figlio.> <Papà ma che dici> disse arrossendo. Hiccup rise <Bene figlioli ditemi pure>. Con ancora le guance rosse iniziamo a parlare. All'inizio non sembrava pienamente convinto, ma con l'andare avanti del discorso iniziò ad ammorbidire il suo viso che precedentemente si era contratto in un'espressione seria e concentrata. Attimi di silenzio seguirono la fine del discorso <Questa è una decisione delicata da prendere ho bisogno di sentire anche il parere di tua madre, per ora potete andare >. Usciamo dalla casa, <Secondo te ho fatto brutta figura ero così impacciata mentre parlavo > dico sbattendomi una mano sulla fronte. <Ma cosa dici, sei bellis... , cioè sei stata fantastica > nel mentre si massaggia nervosamente la mano sulla testa. <Beh nel frattempo cosa si fa?> <Se ti va potremmo andare a fare un giro nel villaggio così ti faccio vedere come si vive nella nuova Berk>. <Fantastico!, non vedo l'ora >. Il primo posto che mi fece vedere fu quello in cui c'era l'enorme statua di suo nonno Stoik l'immenso, è stato bellissimo guardarlo mentre mi raccontava le sue imprese, vedere come i suoi occhi si illuminavano ad ogni parola. In questo tour ho conosciuto tante botteghe ma la mia preferita è stata l'officina di Skaracchio. Credo che passerò molto tempo da lui ad aiutarlo. Infine mi portò dalla saggia, una vecchia signora muta, che appena mi vide fece un grande sorriso. Eravamo nella sua umile casa quando arrivò mio padre. <Che ci fai qui? > dissi con voce sprezzante. Il suo sorriso si spense e con tono flebile mi spiegò che stava studiando per diventare il nuovo saggio. L'aria divenne per me irrespirabile quindi preferì uscire e cavalcare Lee lontano. Un colpo al plasma oltre che a spaventarmi, richiamó la mia attenzione. <Vieni mio padre ha preso una decisione, la renderà pubblica oggi in piazza>. Con una corsa velocissima arrivammo e ci confondemmo tra la folla, il capo parlò < Buon pomeriggio Vikinghi, oggi ho preso un'importante decisione che cambierà per sempre le nostre vite. D'ora in poi i draghi torneranno da noi, ogni giovane al compiere dei suoi 18 anni dovrà recarsi dalla  Màthair, ella si occuperà del rito di passaggio e sarà giudice di ognuno di noi. Vieni avanti Aira Ingerman prima del tuo nome Màthair del villaggio> stupita mi avvicinai e passai tra la folla fino ad arrivare al cospetto del grande capo. <io ora ti porgo  il dono questa collana forgiata con la squame dell'Alfa dei draghi, che sia per tutti simbolo del tuo ruolo. Porgendoti questo dono io ti consacrò davanti agli dei  Màthair del villaggio > . Con la collana indosso mi voltai ricevendo gli applausi di molti, non pensavo che avrei mai ricevuto un tale onore.