WITH YOUR IMPRINT IN MY BED.

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CAPITOLO 13.

Federico's pov.

Aymeric e Malcom ci fissano. Sento i loro occhi vitrei che ci scrutano mentre stiamo nella pista da ballo.
Niccolò da solo non ci sarebbe mai venuto. Ho, in qualche modo, dovuto convincerlo che nessuno ci avrebbe guardati ballare sulle note di questa canzone stupida che tutti canticchiano a squarciagola.

Ci dimeniamo senza seguire uno schema preciso, per il semplice gusto di divertirci ed abbandonare le spoglie che ci competono durante il resto dei giorni di queste lunghissime settimane a Lockwood. Questo posto mi piace, la gente è simpatica e soprattutto mi sento leggero perché ho potuto creare una nuova versione di me.

Che sia una versione migliore o peggiore della precedente non so dirlo, non mi compete darmi un giudizio. Preferisco che siano gli altri ad affissare dei voti sulla mia schiena e poi, se ne avrò voglia, contesterò e mi esprimerò sul mio stesso conto.
Ho immaginato per mesi questa nuova versione a cui ancora devo adattarmi ed ho speso giornate intere, nel fondo della mia stanza, a studiarne anche i più banali comportamenti, così che non mi potessi sabotare da solo alla minima complicazione.

Niccolò non è stato una complicazione. Ritengo piuttosto che sia stato un punto da cui poter trarre una maggiore sicurezza per far figurare meglio me in un costume che poco mi si addice.

Siamo immersi in una folla che palesemente entrambi odiamo e lo noto dal suo rigirare compulsivamente i pollici dietro la schiena ogni qual volta la musica termina. È nervoso, la gente lo innervosisce e se gli chiedessi di scappare da questa festa, lui non ci penserebbe nemmeno due volte ad accettare la mia offerta.
Ci somigliamo tanto. Eppure per orgoglio non glielo proporrò perché vorrei vedere fin dove riesce a spingersi pur di accontentarmi.

Sono fatto così. Questo non è una parte del copione che io stesso ho scritto per piacere a me stesso.
Ho sempre avuto quella malsana voglia di portare qualcuno a compiacermi. E a volte è terribile, così tanto che suona da vigliacco egoista che manipola la gente soltanto per stare al passo col mondo.

Adesso gli occhi di quei due aguzzini non sono più su di noi. Si sono spostati in pista e si sono perfettamente mimetizzati alla folla scalmanata di studenti che ci danno dentro col punch.
Credo che stiano insieme e temo che, per un non so quale preciso motivo, Malcom pensi che io possa fare del male al suo fratellino Niccolò. Ciò che non sa è che Niccolò ha del potenziale per potermi ferire con una intensità maggiore con cui lo farei io.

Tuttavia, se continuassi a pensare a quanto male potrebbe recarmi, non avrei amici e lui mi sembra un ragazzo per bene. Per questo gli ho dato una possibilità, proprio perché sono certo che non coglierà mai un occasione per tradire la mia fiducia.
È troppo presto per dire che mi piaccia ed io non sono certo di poter piacere a lui, perciò no, non abbandonerò la mia comfort-zone per una missione che suona estremamente suicida.

La musica rimbomba tutta intorno ed io lo osservo mentre scuote goffamente le anche. Ride mentre mi guarda ed io rido insieme a lui, perché è così che ci si comporta ad una festa tra liceali, dico bene?
Il suo trucco è carino. Suppongo sia Jack di The Nightmare before Christmas, ma non ho neanche trovato il modo di chiederglielo per verificare la mia supposizione.

Lui ha capito che fossi Tate. Non c'è stato neanche bisogno che glielo facessi notare, perché per uno come lui, i dettagli sono assai importanti.
Si è complimentato con me per il trucco e lo stile ed io non ho neanche ricambiato. Sono proprio una cattiva persona, non è così?

Quando la canzone termina gli sorrido. Lui si avvicina e sbottona il colletto della sua camicia.

« Comincia a far caldo. Temo mi si possa sciogliere il trucco, sarebbe terribile. »
« Sarebbe divertente. » rido.
« Potrebbe succedere anche a te. Ed è chiaro che te saresti sicuramente più esilarante. »
« Direi che entrambi daremmo spettacolo. »
« Sì, è vero. Hai ragione. » alza le spalle.
« Vuoi qualcosa da bere? »
« No, credo di stare bene così. Grazie. » sorride.
« Io vado a prendere del punch. Sempre che non faccia troppo schifo. » commento.

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