CAPITOLO 24.
Federico's pov.Giaccio rannicchiato sulle sue gambe mentre mi accarezza lentamente la cute. Non ha detto neanche una parola da quando gli ho raccontato di mio padre.
Sembra stupito dal fatto che io l'abbia odiato così tanto da neanche provare rammarico per la sua morte. Io capirei se giocassimo a parti inverse.
È visibilmente assonnato, me ne rendo conto da quanto siano pronunciate le borse che ha sotto agli occhi e perciò, se vorrà, lascerò che si addormenti tenendomi stretto con se. Mi piace ciò che siamo e quello che stiamo vivendo qui insieme, ma se soltanto penso che non è eterno, riesco a scorgere il vuoto che protendersi da dietro le costole fino al diaframma che si contrae desideroso di ossigeno.
Singolare il modo in cui lo scorrere del tempo nella mia mente assuma caratteristiche ben differenti da come lo descriverei nella realtà effettiva. È come se i secondi fuggissero via più rapidi di quanto facciano di solito e ciò comporta un approccio a tratti fin troppo impulsivo con cui affronto le giornate.
Non sono mai piaciuto ai miei coetanei perché ho diversi modi di contestualizzare rispetto a loro e perciò mi sono costruito una fortezza tutt'intorno dalle mura così alte e solide che non si scalfirebbero neanche con il più potente mezzo da demolizione. E a volte mi domando come io mi sia potuto sabotare da solo senza che me ne potessi accorgere.Riguardando una vecchia foto che tengo spiegazzata più volte su se stessa nel taschino del mio portafogli ho notato come a tredici anni avessi già abbozzato in volto un'espressione disinteressata. È cominciato tutto da quei momenti lì ed ho preferito addossare la colpa alla situazione in cui poi mi sono ritrovato?
E se fosse davvero andata così? Questo ribalterebbe paradossalmente la percezione che per lunghi mesi ho avuto della mia vita, non è così?
Dunque sarei io il cattivo. Sarei io che inconsciamente avrei deciso di essere il carnefice di me stesso, se seguiamo questo percorso.
Eccomi qui a diciassette anni, incompleto, incasinato ed incerto su qualunque passo per me costituisse una certezza. Preferirei piuttosto morire.
È un modo terribile di infliggersi dolore quello di continuare a vivere nella menzogna. Ciò non toglie che mio padre sia comunque stato un uomo violento e che ha subito intaccato nel mio modo di pensare.
Clemente del servizio YouAbroad ha provveduto a contattarmi per chiedere se volessi tornare in Italia in vista dei funerali ed io ho rifiutato. Ho soltanto chiamato mamma, l'ho sentita serena ed allora ho capito che non fosse necessario partire.Niccolò si è addormentato. Il mento gli ricade sul petto ed i suoi capelli sono tesi in avanti che gli sfiorano piano il viso.
Per le stanze della casa c'è silenzio e riesco a sentire come unico suono soltanto quello del suo respiro che, non so per quale ragione, mi migliora l'umore. E se io in realtà non volessi lasciare andare Niccolò?
Se io e lui fossimo destinati a stare insieme e perciò non dovrei permettergli di ritornare da Valerio? No, è chiaro che quel povero ragazzo ne ha passate troppe e merita di sapere, più di me.
Ho visto il modo in cui entrambi si mangiavano con gli occhi. Magari Valerio lo faceva più di Niccolò ma, analizzando bene i suoi comportamenti, sono sicuro che a fare da ostacolo ci fosse il pensiero di Costa.
Sono una bella coppia ora che rifletto bene. Voglio dire, Valerio pare alquanto narcisista ma sono sicuro, dal modo in cui il suo corpo rispondeva a quello di Niccolò, che per lui ucciderebbe.
Nic a parti inverse si farebbe uccidere soltanto perché troppo empatico per commettere omicidio e ciò comporta che tra loro vige equilibrio. Non potrei mai permettermi di sbilanciare il loro rapporto.Se io fossi nella sua stessa situazione, non vorrei mai che si intromettesse tra me e Leonardo. È anche vero che è stato lui a lasciarmi perché sosteneva che la distanza avrebbe finito per consumare la chimica che ci legava e perciò, passivamente, ho accettato la sua decisione senza neanche contestare.
Probabilmente è stato così perché aveva ragione ed ero consapevole che uno dei due sarebbe finito per ferire l'altro. Niccolò mi avrebbe tentato ed Andrea, il suo attuale fidanzato, avrebbe tentato lui e la cosa che è per certi versi esilarante è che entrambi avremmo risposto positivamente a queste tentazioni.
Dubito che avrei lasciato correre con Niccolò, sarei stato piuttosto stupido se mi fossi negato di sentirmi un po' più vivo. E tantomeno condanno Leonardo per aver fatto lo stesso.
Ho più volte realizzato che il nostro era un rapporto in cui lui non giocava neanche la parte più insignificante del suo cuore ed in cui io provvedevo a compensare per entrambi. Era una relazione instabile, malsana e perversa, ma avevo bisogno di questo per ricordarmi di esistere e lui era l'unico in grado di farmi provare qualcosa.
STAI LEGGENDO
TIENIMI LONTANO
Novela Juvenil© Tienimi Lontano [ SEQUEL DI SO BADARE A ME STESSO ] --- Lontano dagli occhi, lontano dal cuore non è un principio che vale per quegli amori che bruciano ardenti nel petto degli innamorati nonostante la rottura. Questo Niccolò e Valerio lo hanno ap...