CAPITOLO 23.
14 GENNAIO.
Niccolò's pov.
Ho baciato Valerio almeno una decina di volte nel sonno e mi sono sempre svegliato con quella voglia irrefrenabile di correre da lui. Mediante la situazione che non me lo permette, ne ho parlato con Federico il quale mi ha aiutato a trovare una valvola di sfogo.
Sta cercando di insegnarmi ad andare in skate ed è da circa tre quarti d'ora che mi sorregge su questa dannata tavola. Benché io sia una frana, posso confermare tuttavia che, a giudicare da quanta pazienza stia portando con me, lui sia un ottimo insegnante.« Ci sono io che ti tengo, non preoccuparti. » dice.
« Dammi solo il tempo di abbattere questo mio blocco mentale. Ho troppa paura di cadere. »
« È per questo che ti tengo. » ridacchia.
« Be', al mio cervello non basta. » stringo le spalle.Mi guarda quasi rassegnato, poi si ricompone e con sguardo sicuro mi stringe la mani. Io lo guardo e lui serra la mascella marcando due grandi fossette.
No, non si sta innervosendo. Cerca soltanto di intimorirmi, un po' come fece quando provai ad avvicinarmi a lui durante i primi giorni di scuola.
Credo sia probabile che io possa reggere il confronto, eppure mi sento così insicuro che a momenti quasi inciampo e mi schianto al suolo. La giornata oggi è serena, fa freddo ma il sole non rende le temperature tanto basse da non poterle sopportare.
Siamo sulla strada di casa mentre il sole comincia a nascondersi dietro le case più in alto. Il vento ci spettina i capelli e quelli di Federico, adesso più lunghi, gli ricadono lungo la fronte sfiorando, con qualche riccio, persino il naso.
Le sue lentiggini sono più evidenti adesso e le prime luci del crepuscolo gli baciano teneramente gran parte della faccia mentre sorride. Il resto del volto, poco illuminato, è in grandioso contrasto con il biancore della sua pelle e sancisce un contratto perfetto tra luci ed ombre che si rincorrono lungo i suoi lineamenti man mano che si muove.
Sembra che tutto sia a posto tra noi, come se il mantenere il nostro rapporto soltanto su un piano che non si sporge oltre l'amicizia sia ormai qualcosa che ci viene naturale fare. Eppure oggi pare essere malinconico più del solito, come se ci fosse un costante pensiero ad infastidirlo.Dal fondo dell'isolato si sentono dei bambini schiamazzare mentre vengono rincorsi da quello che credo sia loro padre ed uno dei due, il più piccolo immagino, cerca di segnare un punto centrando il canestro. Fa appena in tempo perché se avesse indugiato anche solo un po', suo padre l'avrebbe raggiunto e gli avrebbe tolto di mano la palla.
È una scena degna di un finale di un film romantico Holliwoodiano, ma potrebbe nascondere una storia ben diversa da quella che sto costruendo io nella mia testa proprio adesso. Bizzarro, no?
Siamo tutti degli esseri perfetti agli occhi di qualcun altro, ma quanto sarebbe deludente se conoscessimo tutto di tutti? O quanto sarebbe interessante?
Certo è che se avessi saputo tanto quanto so adesso su Federico, probabilmente non avrei concentrato tutta la mia attenzione su di lui. E non perché la sua storia avrebbe costituito qualcosa per cui non avrei voluto impegnarmi, ma perché il sapere di non sapere è la base fondamentale su cui ereggere un rapporto umano.« Sei strano, va tutto bene? » mi domanda.
« S-sì. Stavo solo guardando quei bambini. » indico.
« Oh be', commovente. » sorride.
« Sai quanto me che fa male. »
« Ovviamente non salto di gioia, ma sono contento che al mondo non esistano soltanto padri come il mio ed il tuo. Non pensi lo stesso? »
« Sì, sono d'accordo. » annuisco.
« La paternità non dovrebbe essere concessa a ogni uomo del mondo. La fregatura è che non hai la fortuna di sapere tutto sulla persona che stai per sposare e perciò, una volta in trappola, è difficile che tu ne esca illeso. » afferma colmo di disprezzo.
« Almeno non è un principio che vale per tutti, basta questo come consolazione, giusto? »
« Che sollievo dovrebbe darmi? Soprattutto se lo stronzo di turno picchia una donna e, poiché vincolata dal sacro, che di sacro non c'ha ncazzo, vincolo del matrimonio, le dai un premio di consolazione? » mi risponde nervoso.
« Mi dispiace che a te sia toccato questo, ma non è la sorte che spetta a chiunque. Esiste giustizia per alcuni, così come l'ingiustizia per altri. »
« Quindi mi stai dicendo che dovrei semplicemente accettare, sfortunato come sono stato, l'ingiustizia che mi è toccata? »
« O-ok, preferisco non navigare in argomenti come questo. Non ne ho alcun diritto e ammetto che non ti capirei appieno, perciò dimentica tutto, va bene? »
« Hai detto una fesseria, non puoi rimangiartela come se niente fosse, Niccolò. Impara a pensare prima di dire qualsiasi cosa! » urla.
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TIENIMI LONTANO
Teen Fiction© Tienimi Lontano [ SEQUEL DI SO BADARE A ME STESSO ] --- Lontano dagli occhi, lontano dal cuore non è un principio che vale per quegli amori che bruciano ardenti nel petto degli innamorati nonostante la rottura. Questo Niccolò e Valerio lo hanno ap...