Capitolo 10

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Emily POV

“Emily non c’è più speranza, ormai” la voce di Niall è puntigliosa, fredda. Non gli do ascolto e faccio caricare le piastre un’altra volta.

Zayn, per favore. La tua morte dipende solo da te. Sei tu a decidere se vivere o morire. Ma ti prego non farlo. Vivi per me

Niall è sopra di me, mi fissa dall’altro con il suo sguardo superiore. La sua voce mi martella. La sua scarsa speranza, il suo amore per la medicina. La sua cecità per questo mi uccide.
“Ti prego, ti prego, ti prego” il mio sussurro è angosciante. Una scarica elettrica fa vibrare il corpo di Zayn. Un ultimo grido di speranza si sente dentro di me. Un grido disperato, l’ultimo. Un grido talmente forte che riesce a prendere Zayn dalle mani della morte. Ed anche io sono di nuovo viva. Aiuto le infermiere a tirarlo su e metterlo nel letto. Intanto sento la voce di Niall ordinare una TAC per individuare eventuali problemi cardiaci. Avvicino la mia bocca al suo orecchio in modo che solo lui possa sentirmi.
“Non farlo mai più ti prego” Lui mi passa leggermente una mano tra i capelli, come per acconsentire.
Sento bruciare sulla mia schiena lo sguardo di Niall, ma faccio per non pensarci. Lascio la camera totalmente persa nei miei pensieri.
“Non è un paziente normale, posso notare” Niall legge la cartella che tiene in mano, non mi guarda nemmeno. Ed io ho tanto bisogno di un suo sguardo. Così mi avvicino le gli poso un leggero, impercettibile bacio sulle labbra.
“Non essere geloso. Ci sarai sempre e comunque te, prima degli altri” mi posa la mano sulla guancia e sorride. Mi bacia di nuovo e poi si stacca bruscamente per rispondere alla chiamata del cercapersone. Ed improvvisamente mi sento vuota. Ho giudicato Anne, Ellen come ehm, donne di facili costumi, (non conoscendole bene, evidentemente) comunemente chiamate troie, e poi ne sono io la portabandiera. E poi è scientificamente provato che è impossibile amare più uomini nello stesso periodo, no?

Ellen POV

Guardo le luci della città brillare dal finestrino dell’aereo. Amo Parigi, la mia città. E pensare a quando ci tornerò mai mi fa venire il voltastomaco. Non posso vivere a qui perché Harry mi aspetta in Inghilterra. Zayn una volta mi propose di lasciare tutte le nostre carriere e di scappare dal mondo. Di scappare dai riflettori, dai flash. Di essere solo Zayn e Ellen, di sposarci, di avere una famiglia, di vivere come persone normali, cosa che nemmeno tutti i nostri possedimenti messi insieme avrebbero potuto comprare. Ma lui era ubriaco. Ha detto quelle cose con l’alcool che gli annacquava i sensi, la ragione. E per un momento è stato bello perché ci credevo davvero, come una bambina. Ma come tutti i momenti sono destinati a morire. A far franare un sogno. E il momento dopo vedevo i suoi occhi lucidi, spersi. L’uomo che conosco non si sarebbe mai ridotto così. Sento già le lacrime bruciarmi gli occhi, come ogni volta che ci penso. Mi sorprendo a scoprire che questo accade almeno una volta al giorno. Per dimenticarmene provo a chiudere gli occhi e addormentarmi, ma non ci riesco. E così rimango a fissare la mia città, il mio sogno, la mia libertà, allontanarsi.

Zayn POV

Non voglio morire. E’ la cosa più straziante che mi sia mai successa. Soprattutto sentirla piangere per me, un suo semplice paziente. Ma come dice il cardiochirurgo, per lei non sono per niente un semplice paziente. Il cardiochirurgo che ama. Mi ricordo che quando la conobbi, era sposata, aveva una figlia. Ma ora, ora non parla mai della sua famiglia, non parla mai di sua figlia. Ora ha gli occhi solo per il dottore biondo, dagli occhi azzurri, uno con un nome così insulso che non mi ricordo nemmeno. Mi chiedo chi sia suo marito. Se l’altro Chirurgo Plastico, quello con la pelle scura, o il Primario di Traumatologia. E poi finalmente capisco. Io passerò, come ha fatto suo marito. Io e lei, non avremo mai un futuro insieme. Siamo troppo simili tra di noi. Siamo due anime inquiete. Non staremo bene, non ci incastreremo come pezzi di puzzle, come farebbero lei e il dottore Comesichiama. Voglio scomparire dalla sua vita in più fretta possibile. Voglio fare quell’operazione.

Ellen POV

Un leggero movimento dell’aereo mi fa svegliare. Guardo fuori dal finestrino e vedo Londra. Sono arrivata a casa. Alla casa che mi ha cresciuta, alla casa che sento più mia di Parigi. Mi allaccio la cintura in vista della discesa. Chiudo gli occhi, non vedendo l’ora di arrivare a casa.
La macchina sguscia veloce per le strade trafficate. Abbasso leggermente il finestrino per sentire la brezza che mi accarezza i capelli, il viso. E vedo la gente che passeggia tranquilla per le strade, e io vorrei essere come loro. Vorrei poter andare in giro senza essere continuamente fotografata. Senza mai dovermi fermare per firmare autografi. E’ il mio sogno più grande. Le luci della città mi riempiono gli occhi di gioia. Natale si sta avvicinando e finalmente potrò rivedere i miei genitori. Il mio primo vero Natale, come quelli che si festeggiavano quando ero piccola, col cenone, la famiglia al completo. Vorrei che venissero anche i genitori di Harry, ma lui dice che è meglio di no. Non ci trovo niente di male in loro. Dopo un paio di volte ho lasciato passare. Quando dice di no è no. Ormai lo conosco.
Con Zayn i Natali erano molto tristi. Andavamo solo noi due in un ristorante costoso e basta. Ci scambiavamo i regali la mattina dopo, e poi non ci vedevamo quasi mai per il resto della giornata. O meglio questi erano i Natali festeggiati negli ultimi anni. E dalla nostra crisi, nacque la mia favolosa storia con Harry. E’ un uomo favoloso, sa amarmi in quel poco tempo in cui ci vediamo. Se in una giornata ci vediamo cinque o dieci minuti, lui sa come renderli speciali. Lo amo così tanto. Il flusso dei miei pensieri di blocca con l’auto. Sono arrivata. Harry è davanti alla porta di casa e sorride. Mio marito è l’uomo più bello del mondo. Corro verso di lui e lo bacio. In tre mesi mi è mancato moltissimo. Mi sono mancati i suoi occhioni versi, il suo sorriso magico, i suoi ricci castani che profumano costantemente di vaniglia.
“Mi sei mancata” sussurra dolcemente tra una bacio e l’altro.
“Anche tu” lo stringo forte come se da un momento all’altro potesse scomparire, come succedeva nei sogni che facevo a Parigi.
“Mammaa sei tornataa!” la vocina viene da dentro la casa. Thomas ci viene incontro e ci stringe le gambe con le sue piccole braccia. Strofina il naso sui miei pantaloni come fa sempre quando rivede qualcuno dopo un po’ di tempo. Io e Harry ci abbassiamo alla sua altezza e lui ci sorride, mettendomi l’indice sulla punta del naso.
“Tu sei la mia fidanzata, mamma” ridacchia e anche io lo faccio.
“Ma ehi” Harry protesta, col sorriso stampato in volto.
“Va bene, è tutta tua papà” e ci bacia entrambi. Passo una mano sui suoi riccioli crespi che sovrastano la sua testolina scura. Sì, adottare Thomas è stata la migliore che io ed Harry abbiamo fatto.
 


||Scusate ancora per l'enormità di tempo che è passata! Mi dispiace tanto...
Questo è un capitolo un po' particolare, perché oltre ad aggiungere il POV Ellen, sono voluta entrare nei dettagli della sua storia con Harry, per conoscere entrambi i personaggi che piano piano mostreranno grande profondità e importanza nella storia. Vorrei precisare che Thomas "Tom" Lucas Styles è adottato e che Ellen e Harry sono sposati. Vorrei ringraziare tutti i lettori che seguono la mia storia con costanza. Grazie! Grazie anche a quelli che (forse) l'amano (sempre che ci siano). Alla prossima,
Restart||

Hear my voice || Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora