Capitolo 7

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Emily POV

Qualcuno una volta mi disse che scegliere la specializzazione di chirurgia sarebbe stato estremamente facile. Beh, si sbagliava di grosso.

Sì perché in quei cinque anni in cui cresci, impari, sbagli devi capire cosa ti attrae di più.

Il mistero di Neuro.

La perfezione di Plastica.

L’armonia di Ortopedia.

La funzionalità di Chirurgia Generale.

Il ritmo, la musicalità di Cardio.

I miracoli di Pediatria.

Il brivido di Chirurgia d’urgenza.

Io quando ho iniziato la specializzazione avevo solo un’idea per la testa. Neuro. Sarei diventata un neurochirurgo di fama mondiale. Evidentemente mi sono sbagliata. In cinque anni ho capito che quello che serviva a me era semplicemente la perfezione. Tutto doveva coincidere, doveva sembrare sublime. E solo la mia mano poteva farlo sembrare tale. Jesse mi diceva sempre che avevo la mano dello scrittore, del poeta, che viaggiava sicura sulle imperfezioni. Che creava miracoli. Creavo cose inaudite. Sapevo dare sicurezza a chi non ne aveva per niente. Poi presi la seconda specializzazione in Otorinolaringoiatria. Ma non era magica come Plastica. La mia mano non ha mai tremato così forte come adesso. Devo semplicemente firmare. E sarà tutto finito. Il mio matrimonio perfetto è finito dopo nemmeno dieci anni. Questo sarà per sempre il mio più grande insuccesso. L’unica imperfezione che mi bloccherà a vita. Guardo Jesse, notando che è nella mia stessa situazione. Si passa la grande mano sulla testa rasata e sbuffa. Per la prima volta mi fissa diritto negli occhi. Il suo acquamarina così chiaro, limpido entra in contrasto col mio verde scuro, macchiato dal nero. Ho gli occhi come Harry. L’ho sempre pensato. Per questo odio così tanto i miei occhi.

Mi mordo violentemente il labbro, creandomi un taglio. Continua a muovere lo sguardo nervosa da Jesse a Sandra, il mio avvocato. Chiudo gli occhi e ripenso ai termini del divorzio. Cosa ci guadagno? Niall, la casa a Londra e in Italia. Cosa perdo? Troppo. Mia figlia, mio marito, la casa a New York e a Dublino. Riapro gli occhi e noto che Jesse ha firmato. Devo farlo anche io? Veramente? Poi penso ad Anne, la nuova compagna di mio marito, ortopedica. Eravamo amiche. Eravamo. Abbiamo fatto la specializzazione insieme, ma poi l’ho scoperta a letto con mio marito. E lì la nostra amicizia è finita. Ma come biasimare Jesse. Io sono stata con Niall. Riporto lo sguardo al foglio di carta. Con un coraggio che non pensavo di avere siglo quel foglio con la mia firma, mettendo la parola fine al mio matrimonio. Do il foglio a Sandra e me ne vado. Un intervento mi aspetta.

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Mentre mi passo vigorosamente il sapone sulle dita ossute sento la porta aprirsi.

“Oh, Emily, come stai?” La sua voce acuta entra nelle mie orecchie con un orrendo sibilo che cerco di dimenticare.

“Dottoressa Winters, sto bene grazie” rispondo gelida.

“Emily mi dispiace, oggi non deve essere una giornata facile per te” si avvicina a me, con lo sguardo da cucciolo abbandonato, con qualche ciocca di capelli biondi che le fuoriesce dalla cuffia colorata. I suoi occhi azzurri mi fissano costantemente e io non posso non sentire il disagio. Lei è un angelo. Una creatura magica scesa dal cielo a soccorrere Jesse nel merdaio che era finito sposandomi.

“Ah Anne, tu credi eh? Bene nel caso tu non lo sappia stamattina sono andata a firmare i fogli per il mio divorzio, visto che tu hai rovinato il mio matrimonio. E come se non bastasse devo operare con le persone che odio di più al mondo, tu ed Harry. Perciò non ti mettere a fare la crocerossina; non lo sei e non aiuti per niente” entro veloce nella sala, cercando di evitare lo sguardo divertito di Harry che mi fissa da un po’.

“E’ un grande chirurgo. Non la schernire così. Poi non eravate amiche?” chiede accennando un sorriso.

“Anche io sono un grande chirurgo. Lo sai anche te. Ma io non sono un’amante, cosa che a quanto pare va di moda in questo ospedale, no dott. Styles? Lei deve essere il primo a vergognarsene” lo fisso con aria truce, ma lui non sembra affatto presso alla sprovvista.

“Allora lei voci che sono arrivate su una tua storia con Niall? Cosa mi dici, eh, dottoressa Ford?” ecco il suo classico sguardo divertito.

“Sono falsità” mento.

“Lisa, chi hai beccato nella stanza del medico di guardia lo scorso mese?” chiede beffardo all’infermiere che posizionava con cura tutti i bisturi e le clamp.

“Dottore non posso dirlo” abbassa lo sguardo terrorizzata. 

“E dài! Non ti uccide nessuno eh. E’ solamente una dimostrazione pratica per la dottoressa Ford… Allora Lisa?” la fissa con quegli enormi occhi verdi, così belli, così profondi, così seducenti. Lisa mima un “mi dispiace, e si decide a parlare.

“Il primario di Chirurgia Plastica con il Primario di Cardio” non fa nomi. Ma quell’apposizione, quell’appellativo è troppo vicino al nome Emily Ford. Harry annuisce e chiede un bisturi, visto che sono arrivati anche gli specializzandi con Anne. Spero non abbiano sentito niente.

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“Emily ti devo parlare” Anne si toglie la mascherina azzurra e mi fissa. Passano troppi minuti. E noi restiamo lì a guardarci. Mi sciacquo le mani, tolgo il sangue incrostato sui polsi.

“Non volevo andare a letto con Jesse” prova a dire tra le lacrime che scendono copiosamente sul suo viso candido.

“Basta mentire. Ormai l’hai fatto, noi siamo divorziati, perché evidentemente non riuscivamo ad amarci veramente. E poi chi lo dice che dagli amanti non viene niente di buono. Mio padre era l’amante di mia madre che era ancora sposata con un uomo. Lascia passare, non ho più voglia di discutere” ammetto stanca.

Mi passo stancamente la mano sugli occhi, sbavando sicuramente quel filo di eyeliner che i passo quotidianamente sulle palpebre. Ma adesso me ne importa poco. Anne stranamente mi abbraccia.

“Possiamo tornare amiche allora?” chiede timidamente alla mia spalla. Non rispondo, perché sono che lei sa già la mia risposta. Si stacca bruscamente da me, e io sento di nuovo tutto il mondo che riparte a girare nel senso giusto. Ma qualcosa intoppa il flusso. Anne mi bacia.

Hear my voice || Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora