Capitolo 17

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Starman - David Bowie

"Dovresti venire, Emily. Ci divertiremo!" Alicia mi fissa sorridente. Siamo dentro un caffè in una delle tante strade che percorrono New York. Si sta bene qui, al caldo, con un leggero chiacchiericcio e un thé bollente tra le mani. Le abitudini sono dure a morire e io da inglese purosangue non rinuncio mai ad una tazza piena della mia bevanda preferita. Alicia, avvolta nella sua sciarpa rossa e blu, con i capelli biondi che le sfiorano le spalle e gli occhiali tondi a incorniciarle gli occhi azzurri, mi guarda oltre il suo muffin al limone. 

"Allora?" Giusto Emily, allora cosa vuoi fare? Vuoi finalmente cambiare pagina, cominciare una nuova vita, o continuare ad aspettare uomini che non ti meritano minimamente, perfino non ti considerano? Sorrido anche io; mi trovo nella merda fino al collo e se uscissi con Alicia, sono sicura che non cambierei niente, anzi. Mi ubriacherei fino a perdere il controllo di me stessa per poi ritrovarmi domattina in uno squallido appartamento, di uno squallido patito del sesso. Oppure potrei rimanere a casa di Julia, a fare la buona madre, guardando i cartoni animati con Chyler e addormentarmi sul divano. 

"Va bene, vengo". E poi mi chiedo come mai hanno affidato Chyler a Jesse.

                                                                                    *

Il locale è immerso nella penombra e una bellissima melodia jazz riscalda l'ambiente immerso in un leggero gioco di luci rosa. Alicia si muove senza problemi nel suo bellissimo abito nero che le arriva fino a metà coscia. Ha le maniche ampie che le arrivano alle mani perfettamente curate, con le unghie laccate di rosso fuoco, come il suo rossetto. Mi chiedo come faccia James ad essere tanto tranquillo e nemmeno un minimo geloso. Alicia è  una calamita per tutti gli uomini che sono dentro il locale. Lei sorride malizosa a tutti, ma poi sfodera con nochalance la fede d'oro bianca e tutti virano sulle altre succinte in mini abiti e le mani libere da ogni impedimento morale e legale.
《Vieni con me Emily, conosco il proprietario, ci ha riservato il tavolo migliore, quello che dà  su tutto lo skyline》 protende la mano verso la mia e la afferra con un gesto deciso. Io mi lascio trascinare, traballando un po' sui tacchi alti che non sono abituata a portare, al contrario di lei, che pare abbia delle infradito ai piedi.
Arriviamo ad un tavolo più appartato rispetto agli altri; alle nostre spalle una vetrata azzurra si specchia sulle migliaia di luci che caratterizzano New York. Le poltrone di pelle bordeaux circondano un tavolo nero lucido, a sua volta sovrastato da una grande lampada di plastica trasparente.
Neanche il tempo di sedersi che già  una cameriera bionda ci raggiunge per prendere le ordinazioni. Io sono ancora stordita da tutto il lusso che mi circonda per ordinae, così mi affido a Alicia. I Cosmopolitan non si fanno aspettare molto.
《Non è  bellissimo questo posto?》 Mia cognata mi guarda da dietro il suo drink. Ha i capelli biondi raccolti in una crocchia scomposta e i grandi pendenti in filigrana dorata illuminano il suo viso. Non è un mistero che sia così  desiderata. È  l'essere umano più  bello che conosca e in questo momento mi sento come se avessi Angelina Jolie accanto. Con una come lei vicina, mi sento nuovamente al liceo, quando uscivo con Anne ed io ero la cessa amica che si portava dietro quasi per pietà. Non sono mai stata quella figa, ma semplicemente quella 'carina'. I ragazzi mi si avvicinavano solo per chiedermi se Anne fosse libera. E questa cosa era un'occasione di divertimento per l'oca di Wendy.
Non immaginate neanche la soddisfazione ad incontrarla al supermercato e sfoderare l'anello di Tiffany. Mi ricordo ancora il suo volto diventare rosso per la rabbia e l'invidia. Ma soprattutto quando Jesse mi raggiunse tutto sorridente. Credo che quello fu uno dei momenti miglori della mia vita. Le ultime news su di lei mi sono arrivate da Anne poco tempo fa e a quanto pare si è  sposata con un miliardario in fin di vita che tradisce ripetutamente con il cuoco. Bah, contenta lei.
Ma come sono arrivata a pensare a lei? Ah già, Alicia.
Mi sta fissando dritta negli occhi come si aspettasse qualcosa, ma cosa?
《Emily tutto bene?》 Mi stringe la mano e aggrotta le sopracciglia perfette.
《Oh sì, scusa se non ti ho risposto, ero sovrappensiero》le sorrido, prima di bere un sorso di Cosmopolitan. O almeno quella era l'intenzione. Guardo amareggiata il bicchiere vuoto.
《Te lo sei scoltata in un battere di ciglia, mi hai fatto quasi paura!》 Esclama Alicia ridacchiando. Le rivolgo uno sguardo dispiaciuto e colpevole, cercando di trattenere le risa.
Mi conosco troppo bene e questo è  il primo di una lunga serie.
《Vado ad prendertene un altro》 fa per alzarsi ma le afferro il braccio.
《Non scherzare, drink mio, mio culo ad alzarsi》 lei ridacchia ancora e si mette di nuovo a sedere.
《Me ne prenderesti uno anche a me? Ah, Emily, poi mi raccomando...》 strizza l'occhio maliziosa prima di bere un altro sorso. Capisco le sue intenzioni, per questo rimango interdetta. Ho visto centinaia commedie americane e il rimorchio al bar è uno dei più tristi cliché del cinema.
Ho sempre provato una pena infinita per quelle ragazze che si lasciavano abbordare da tizi col bicchiere di scotch. E poi finivano a letto insieme e poi iniziavano una relazione tutta rose e fiori fino a che, boom, a dieci minuti dal finale litigavano per riappacificarsi prima dei titoli di coda. Okay, ammetto che mi sia successo anche a me un paio di volte, ma questo solo quando ero una giovane stupida studentessa di medicina. E quello che mi aveva offerto da bere era il mio professore di anatomia. Abbiamo iniziato una relazione come quella di Derek e Meredith in Grey's Anatomy. L'unica differenza è noi siamo durati sette settimane e loro per undici stagioni di serie.
《Desidera?》 Il barista col tatuaggio del drago sul braccio mi fissa un po' frustato. Devo aver fissato il bancone in granito per troppo tempo.
《Oh, sì, due Cosmopolitan》 lui annuisce velocemente e scappa a prendere le bottiglie e i bicchieri dall'altra parte del locale.
Nel frattempo mi guardo un po' attorno. Dopo tutto non sarebbe una cattiva idea una storia di una notte. Zayn non mi parla, io e Jesse siamo divisi e con Niall, beh, con lui è  complicato. Anne mi ha chiamato ieri solo per dirmi che l'aveva visto flirtare con la psichiatra coi capelli neri. A mia migliore amica c'è  rimasta un po' di stucco quando le ho detto che con Niall è solo sesso alla fine. Ha chiuso la chiamata con un "e io che vi vedevo benissimo sposati con tanti  bimbi biondi con gli occhi verdi".
Come facevo a starle lontana? È  vero che era l'amante di mio marito, ma alla fine si amano veramente e io ero solo un intralcio. Ed ora si stanno vivendo la vita che io avevo progettato con lui. Ma pazienza. So che questo momento arriverà anche per me, prima o poi. 

Hear my voice || Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora